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Con una nota indirizzata al direttore generale della Asl di Pescara dr Vincenzo Ciamponi, al direttore sanitario dr Antonio Caponetti, al capo dipartimento dei servizi ospedalieri dr Vincenzo Di Egidio e al dirigente responsabile del dipartimento tossicologia dr Fabio Salini, il sindaco di Pescara Carlo Masci ha chiesto di valutare il percorso di un protocollo d’intesa tra l’Asl stessa e il Comune.

«Come sarà certamente a vostra conoscenza – così il primo cittadino –, l’Amministrazione e la struttura comunale in tutte le sue componenti si sono trovate nei giorni scorsi a dover fronteggiare mediaticamente una situazione inattesa in materia di tossicodipendenze, che rendono opportuno operare di conseguenza per il bene e per il meglio. Ai fini di sgomberare l’orizzonte persino dalle nubi del sospetto, e soprattutto per tranquillizzare l’opinione pubblica all’interno e all’esterno dell’Ente sulla lucidità di analisi e di giudizio degli amministratori e della loro integrità psico-fisica, mi permetto di chiedere alla Asl di Pescara di convergere su un protocollo che in qualche modo richiami quando già previsto per gli agenti del Corpo di Polizia municipale, applicabile su base volontaria e con tutte le accortezze del caso ad assessori e consiglieri comunali».

Il sindaco Masci prosegue sottolineando che «il controllo sullo stato di salute è in primo luogo rispondente a un criterio di tutela degli amministratori e della loro libertà da condizionamenti dovuti a cause esterne, oltre che, eventualmente e in ipotesi, di rapido intervento su patologie in atto. Allo stesso modo, e in riferimento a quanto sopra, mi permetto di avanzare la proposta dell’istituzione di uno Sportello di ascolto sulle dipendenze che in forma anonima e con tutte le precauzioni già previste dalla legge possa fungere da aiuto e da supporto a chi ne facesse richiesta».

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