Salviamo Pescara e la Riviera. Tre parole, chiare e inequivocabili, una congiunzione e un articolo sono, nello stesso tempo, la finalità e il nome del comitato costituito in questi giorni da un gruppo di cittadini. I promotori sono Alessandra Sodano, Rossella Di Meco, Mario Di Zenobio, Monica Vlahov, Alfredo Mazzoni e Ilaria Saquella. Dietro, però, c’è la spinta di tantissimi pescaresi desiderosi, come cita lo statuto del comitato, di informare e sensibilizzare, con ogni mezzo, l’opinione pubblica locale e nazionale e gli organi istituzionali, sulle problematiche inerenti la realizzazione di nuovi edifici sulla fascia costiera; la riqualificazione della zona centrale di Pescara e delle relative piazze; le tematiche della sicurezza, la mobilità, il traffico veicolare e i parcheggi; la destinazione dell’Area di risulta della stazione ferroviaria.
Il comitato Salviamo Pescara e la Riviera sensibilizzerà l’opinione pubblica con assemblee e momenti di incontro, anche in collaborazione con altre associazioni ed esperti. I temi sono diversi, di pressante attualità e destinati a segnare la città per i prossimi decenni. Scendendo nel dettaglio, c’è grande attenzione sulla delibera comunale del 9 marzo scorso, che dà la possibilità di realizzare nuovi edifici sulla fascia costiera con sagome notevolmente incrementate rispetto al tessuto esistente. La quantomeno discutibile premialità approvata dal Comune prevede la cancellazione delle limitazioni nell’area litoranea per 50 metri. Viene da sé che si rischia di deformare la città con una cementificazione anacronistica e senza senso. Sarebbe l’assalto definitivo al Piano Piccinato, che era caratterizzato da altezze crescenti dal mare verso l’interno.
Il comitato intende battersi per la riqualificazione della zona centrale di Pescara e delle sue piazze, oramai nel degrado: marciapiedi malridotti e buche stradali, pericolose soprattutto per i pedoni, i ciclisti e i motociclisti, rappresentano la pessima cartolina della città. I pescaresi sono oberati da problemi come la scarsa sicurezza, la mobilità sempre più complicata e i parcheggi inadeguati. Problemi che contribuiscono ad esacerbare la crisi del commercio, la vita dei pescaresi e di chiunque, per lavoro o turismo, giunga in città.
Salviamo Pescara e la Riviera evidenzia che l’incremento dei volumi approvato dal Comune comporta anche l’aumento del numero di persone che si insedieranno in centro e lungo la riviera senza che siano previste adeguate misure volte a garantire la realizzazione delle necessarie opere pubbliche, dagli asili alle scuole ai parcheggi.
Il comitato
Salviamo Pescara e la Riviera