Dopo il fortunato exploit dello scorso anno, torna il Festival sulle arti performative ATTRAVERSO LA TENDENZA / dove si muove quello che ci muove in una tre giorni ricca di eventi al Florian Espace venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 giugno 2023.
Il festival, quest’anno alla seconda edizione, è un progetto di ricerca artistica che cammina lungo le intersezioni e le contaminazioni possibili tra i molteplici volti dell’arte dal vivo, facendosi luogo del dialogo e della sperimentazione tra pratiche e linguaggi diversi.
Le due curatrici, la storica e docente di Storia dell’Arte Contemporanea Sibilla Panerai e la designer e performer Chiara Isabella Sanvitale, accompagneranno il pubblico in un viaggio attraverso la tensione artistica delle giovani generazioni e gli stimoli provenienti da linguaggi diversificati, che si uniscono in eventi di contaminazione tra teatro, danza, performance, musica, illustrazione, fotografia.
Attraverso la Tendenza è uno spazio di riflessione che rivolge un’attenzione particolare alle tematiche più attuali, dal corpo, indagato nelle sue implicazioni politiche e sociali, alla sovversione dell’equilibrio naturale, dalla guerra fino all’emergenza climatica.
Dichiarazionecuratoriale[curatorialstatement]
Ognunə di noi porta e tiene con sé una tensione (delle tensioni).
La tendenza è la visualizzazione della linea tesa sulla quale camminiamo, in oscillazione. La tendenza è quella linea – come progetto – dal confine flessibile e flessuoso dove si danno le nuove calibrazioni, mutazioni, sperimentazioni.
Nella nostra azione di promuovere la ricerca artistica ad ampio spettro, nelle sue variegate sfaccettature, progettiamo l’ascolto e lo sguardo per la loro intersecazione, contaminazione e dialogo intimo attraverso la tendenza. La ricerca come movimento – piuttostochecomemomento
– fondativo della vita, non può se non incarnarsi nella giovane generazione. Per questo a mostrarsi al pubblico saranno giovani artiste e artisti dai multiformi linguaggi, perché sono le attraversatrici e gli attraversatori privilegiate della ricerca, del turbine, delle rivoluzioni. E ad essere cuore pulsante del festival saranno il teatro, la danza, la performance, l’installazione, la musica, l’illustrazione, la fotografia, la videoarte perché la poliedricità è per noi una vocazione ma anche una tendenza (tensione).
Chiara Isabella Sanvitale
Come sta cambiando la live art e verso dove si muovono le nuove generazioni? Il nuovo festival dedicato alle arti performative, dalla danza alla performance, è uno spazio di riflessione e una ricerca di senso in un presente complesso e in continua evoluzione. Un’interrogazione attiva che si focalizza sulle tematiche più attuali, dal corpo, indagato nelle sue implicazioni politiche e sociali alla sovversione dell’equilibrio naturale, alla guerra e all’emergenza climatica. Tra disequilibrio emozionale e desiderio di condivisione e presenza, la commistione diviene valore aggiunto di un interscambio tra pratiche e linguaggi diversi, aprendo lo sguardo a un futuro quanto mai fluido nel genere e declinato in funzione plurale.
Sibilla Panerai
Programma
Vediamo il programma delle tre giornate, che prevedono ognuna diversi appuntamenti nell’arco della serata, dislocandosi nei vari spazi del Florian Espace e trasformandolo in un contenitore più vivo e risonante che mai!
Venerdi16giugnoad aprire le danze (è il caso di dirlo) alle ore20.45saranno Marco Casagrande e Nicolò Giorgini, che muovendo da una suggestione verso il tema dei buchi neri, presentano DOT, che significa punto o macchia e infatti il buco nero è un punto nell’universo dove vi è una totale alterazione delle leggi di spazio, tempo e materia. Due corpi, in un perenne moto orbitale, tentano di trovare un bilanciamento e una possibile collocazione in questo ecosistema mutevole. Tutto converge verso il punto di non ritorno, dove la materia si comprime fino a diventare vapore, fino a diventare nulla.
Alle 21.30godremo paesaggi visionari con ALDI LÀ DELL’IMMAGINAZIONE digital art di Cipollombre, nome d’arte di Alessandro Cipollone, digital artist nato a Pescara, che attraverso le sue opere offre un punto di vista alternativo sul mondo. Tra i soggetti principali dell’artista le città con i loro monumenti più celebri. La cupola del Brunelleschi diventa un acquario, le Due torri di Bologna si abbracciano, piazza Maggiore si trasforma in uno scenario di Squid Game.
Cipollombre è particolarmente legato alle tematiche ambientali e l’attaccamento al suo territorio lo porta a creare spesso delle grafiche per promuovere l’Abruzzo e i bellissimi paesaggi che offre.
Alle 22.15 il gruppo coreografico Nanouk presenta THE OLD MAN, un lavoro tra danza e teatro,che si inoltra in una tematica esistenziale: l’abbandono al presente sconfitto dai pensieri irrequieti del passato. L’insaziabile necessità di riorganizzare e mettere a tacere il tempo andato. L’eterno ritorno porta sempre più ad un fluire di tormenti che cesseranno solo dopo aver realizzato che ciò che è stato non è più. Con MariannaBasso, LindaPasquini, DanielTosseghinie la collaborazione di Daniele Ziglioli. Nanouk nasce nel 2020-21 durante il percorso di formazione di danza contemporanea StudioXL contemporary dance program a Reggio Emilia. Da qui i primi riconoscimenti in piattaforme coreografiche: primo posto e premio della critica al Concorso coreografico di Collegno di Officina Delle Arti, vincitore del Premio Danza Giovani di Sanremo. Nel 2023 “The Old Man” partecipa al Festival Corpo Mobile a Roma, alla Rassegna “Come una foglia portata dal vento” di Milano, al Festival “Presente Futuro” di Palermo e, dopo Attraverso la Tendenza, sarà al Tanzplatform Bern in Svizzera.
Infine alle 22.45conclude la serata, e così anche nei giorni successivi, interAzioni con lecuratricieləartistəin collaborazione con STA – Sotto la Tenda dell’Avanguardia: dialoghi suggestioni approfondimenti con lə artistə, le curatrici e il pubblico.
Sabato17giugnoalle 20.45la coreografa e performer abruzzese stanziata a Bruxelles
Francesca Saraullo presenta O.–Corpopelvico(studio)di cui ha curato anche la videografia e
suono insieme a Vica Pacheco, drammaturgia e testo Alice Van der Wielen-Honinckx, lavoro frutto di un percorso di residenze artistiche in vari centri d’Europa e anche al Florian.
“O.” è uno yonologo: un monologo che ribalta la gerarchia “cervello-bacino” per dare voce al corpo pelvico, zona intima, motore di movimento, generatore di parola e luogo d’origine della vita umana. Nello yonologo, la M di mono, io, maschile, è sostituita dalla Y di yoni, termine sanscrito sacro che significa “origine” e designa l’insieme degli organi genitali femminili.
Sola in scena, Saraullo dà voce alle cose “illeggibili”, “innominabili” e a volte contraddittorie che la sfera pelvica contiene. La coreografia, cruda e selvaggia, si stratifica e si prolunga in un sottotitolo testuale proiettato in tempo reale, dando forma a uno yonologo a due voci, una danzata e una scritta, dove il verbo sostiene il linguaggio non verbale.
La performance si conclude con un accompagnamento partecipativo per il pubblico, invitato dolcemente ad immergersi in un’esperienza sensibile del proprio bacino.
Alle 21.30 l’incontro con la fotografia di Stefania Mancini autrice della mostra presente durante le giornate del festival ATTRAVERSARECONFINI.Nella primavera 2018, a seguito dell’innalzamento di sempre più invalicabili barriere fisiche e politiche, la Bosnia-Erzegovina diviene uno dei numerosi paesi di transito della rotta dei Balcani Occidentali.
I migranti, provenienti principalmente dall’Afghanistan, dall’Iran, dall’Iraq, dal Pakistan e dalla Siria, percorrono migliaia di chilometri per giungere alle porte della Fortezza Europa. Un percorso costellato di pericoli e di abusi, di violenze e diritti negati. Un “viaggio” che può durare anni a causa delle lunghe distanze, dell’impervio cammino e dei brutali respingimenti esercitati da parte della polizia di frontiera, pratica illegale, ma quotidiana.
La mostra nasce grazie alla passione e sensibilità, che ha visto Stefania Mancini prestare opera di Volontariato Internazionale, in particolare in Bosnia ed Erzogovina, e la solida preparazione che le viene dai suoi studi (Laurea Magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia all’Alma Mater Studiorum). Stefania Mancini è anche fotografa di scena (teatro, cinema e concerti) e di eventi con una spiccata propensione per la montagna e la natura (Vincitrice Concorso di Fotografia “L’uomo e la Montagna”; Terza classificata al concorso fotografico di Camaiore Climbing & Trekking Festival). Alle 22.15in collaborazione con IndieRocket Festival il LIVESETdel musicista/producer elettronico The Delay In The Universal Loop, moniker, ovvero pseudonimo, del producer beneventano Dylan Iuliano. La sua musica è stata descritta come una miscela accelerata e distorta di elettronica e punk, noise, psichedelia e hyperpop. Il suo secondo album in studio, ‘Split Consciousness’, è uscito nel 2015 negli Stati Uniti ed è stato accolto con entusiasmo dalla critica estera ed Italiana.
Dylan è stato direttore artistico del ‘404: Space Not Found’, primo festival di musica elettronica nel Sannio e fondatore di Bulbless!, etichetta che sta pubblicando reissue di musica Beneventana degli ultimi decenni.
Alle 22.45 (circa) interAzioni con le curatrici e lə artistə, in collaborazione con STA – Sotto la Tenda dell’Avanguardia e con IndieRocket Festival.
Domenica18giugno, giornata intensa fin dal mattino, con il laboratorio CORPOPELVICO(dalle
10.00 alle 13.00) tenuto da Francesca Saraullo. La coreografa e performer abruzzese stanziata a Bruxelles condividerà una pratica fisica e coreografica basata sulla sfera pelvica, con l’obiettivo di aprire, riscoprire e dare espressione a questi meandri intimi del corpo: rivelando impronte del passato, gioie del presente e immaginazioni del futuro. Oscillando tra lavoro individuale e in coppia e muovendosi al ritmo del gruppo, proporrà un connubio di pratiche come la danza sensibile, la sperimentazione sull’anatomia e l’improvvisazione, utilizzando il respiro, la voce e l’immagine come fonti di ispirazione e di ancoraggio. In un ambiente di cura, lə partecipanti saranno invitatə a dispiegare la loro danza, condividendo e scrivendo collettivamente i contorni di un gesto attraverso la prospettiva del corpo pelvico. Workshop aperto a tutte le persone con esperienza e passione nel movimento!
La serata comincerà alle ore 20.00 en plein-air con la performance ORACOLO di Giulia Mattera,giovane artista ricercatrice che lavora nella Live Art ed esplora tematiche di ecologia attraverso la collaborazione tra umano e non-umano.
Ha condiviso il suo lavoro in festival ed istituzioni artistiche internazionali, tra cui: Grace Exhibition Space (NYC), DfbrL8r Performance Art Gallery (Chicago, IL), Venice International Performance Art Week (Venice, Italy), Warsaw International Performance Art Weekend (Warsaw, Poland).
Collabora inoltre con Greenpeace Italia nella realizzazione di campagne ed iniziative anti-greenwashing.
Oracolo è una performance partecipativa in cui l’artista, con fare surreale, instaura con una persona alla volta un dialogo silenzioso per leggere insieme, nell’ordine della natura, gli aruspici che si celano nelle sembianze delle cose. Con l’ausilio di un mazzo di carte da lei appositamente disegnate e una serie di bizzarri strumenti immaginari, invita le persone a riflettere e a interagire con gli elementi naturali, rielaborandone giocosamente i significati simbolici in forma di responsi divinatori.
Alle 21.30 danza, performance LINGUA di e con Chiara Ameglio, in collaborazione con Santi Crispo, musiche Keeping Faka, produzione Fattoria Vittadini e Festival DanzaInRete.
Intimità, vicinanza, empatia, linguaggio. Il dialogo tra performer e spettatorə, quel filo invisibile tra azione performativa e azione di osservazione, è generato da un corpo che esiste nel momento stesso in cui viene guardato. La performance prende forma nell’attesa creata da un lasciarsi guardare, fino a ribaltare i compiti, gli incarichi, le missioni tra la performer e il pubblico. Il corpo esposto della performer si fa territorio da esplorare con lo sguardo, mosso da una danza in cui riconoscere e riconoscersi. La performer mostrerà al pubblico l’azione reale di scrivere sulla sua pelle, invitandolo a compiere la medesima azione su un corpo che si dona come superficie da riempire, come una tela sulla quale depositare i propri segni, le proprie tracce. Prende così forma un rituale linguistico di trasmissione, in cui il pubblico è fautore della composizione e della trasformazione del corpo della performer, che attraverso il movimento restituisce una traduzione istantanea del segno lasciato.
Alle 22.15 il rituale interAzioni con le curatrici e lə artistə, in collaborazione con STA – Sotto la Tenda dell’Avanguardia e alle 22.45 festa finale con il CLUB SET e CLOSING PARTY di Vescovo, 25 anni di Dj Set tra Londra Berlino e Pescara Electro/Techno/Industrial tra space disco postumano e carnale e distopica dancefloor cyberpunk.
Durante tutto il Festival sarà presente la mostra fotografica di Stefania Mancini ATTRAVERSARE CONFINI e – ultima, ma non meno preziosa – l’ambiente sonoro di Miriam Ricordi, la pescarese cantautrice rock e chitarrista ironica e consapevole, performativamente dirompente, che per il festival curerà le sonorità nei diversi ambienti, sorta di installazione sonora.
biglietti
ingresso singola serata euro 12, abbonamento tre serate euro 24 laboratorio euro 20, ridotto abbonati euro 15