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È un accordo a perdere per la città di Pescara quello firmato dal Sindaco Carlo Masci per permettere a Regione Abruzzo di costruire la propria nuova sede nel cuore delle Aree di Risulta in centro città, un vero atto di sottomissione.

“Come consiglieri comunali e cittadini pescaresi siamo preoccupati per la regalìa che il Sindaco sta facendo in un accordo insostenibile per la città di Pescara a solo vantaggio di Regione Abruzzo. Una serie di enormi criticità espongono il nostro Comune ad un futuro incerto e alla concreta possibilità di avere un’ennesima inutile incompiuta in pieno centro, senza che il Comune abbia margini di tutela, garanzie, eventuali penali, in poche parole certezze” è il duro commento dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Pescara Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo.

Il riferimento è a precise questioni emerse dall’analisi dell’Accordo di Programma che è approdato in Consiglio comunale per la necessaria ratifica e che ha visto il Movimento 5 Stelle presentare decine di emendamenti, questioni sospensive e pregiudiziali per bloccare l’ennesimo fallimento del centrodestra pescarese. La critica principale mossa dal gruppo pentastellato è che a fronte della donazione gratuita per i prossimi 99 anni di un’area di 10.000 mq nell’Area di Risulta, Regione Abruzzo ha assunto un generico impegno a finanziare opere di completamento del progetto del Parco Centrale, non esplicitate, senza una quantificazione economica e senza una precisa tempistica. Tanto che questo indefinito “completamento” sarà addirittura oggetto di un’ulteriore apposita Convenzione.

“Se questo non bastasse – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – il Comune ha abdicato in favore di Regione Abruzzo ogni scelta sul “cosa” costruire e con quali funzioni, sugli accessi alle aree, sulla mobilità interna ed esterna all’area di risulta, sulla presenza dei parcheggi regionali anche all’esterno dell’area ceduta, e arrivando persino ad accettare supinamente ogni decisione della Regione su cosa fare per i palazzi dismessi in via Raffaello e viale Bovio, per i quali il sindaco avrebbe dovuto pretendere, invece, la demolizione e la restituzione alla cittadinanza di parchi pubblici, aree libere e verdi restituite alla collettività. Invece Masci ha dato il proprio consenso alla “valorizzazione” di tali immobili che consisterà nella demolizione e ricostruzione con incentivi volumetrici: nuovo cemento che si aggiunge a vecchio cemento! Il Comune stesso, piuttosto che essere artefice del tanto declamato “consumo di suolo zero” ne è il primo consumatore, a scapito dei propri cittadini e di aree tanto densamente costruite ed abitate come quelle di viale di Bovio nei dintorni dei palazzi regionali.”

“A tutto questo si aggiunge che verranno spesi centinaia di milioni di euro, e non i 48 milioni e mezzo ipotizzati dall’Accordo di Programma firmato, in linea con le spese sostenute per altre sedi regionali in giro per l’Italia ma, a Pescara, questo non basterà ad avere la tanto declamata “Sede Unica” aggiungono i consiglieri M5S.

Il punto è stato chiarito dal Presidente del Consiglio Regionale, in un’apposita seduta di commissione consiliare, ha dichiarato che gli uffici del Consiglio regionale, oggi collocati nell’edificio di proprietà della Regione in Piazza Unione non verranno trasferiti, così come gli Uffici del Genio Civile, di Arta, di TUA e delle altre partecipate regionali. Una spesa di centinaia di milioni di euro che porterà a far riunire il Consiglio Regionale a Pescara, anche in futuro, nella sala del Comune.

“Un accordo a perdere, che non serve ad altro che a gettare fumo negli occhi della cittadinanza per tentare maldestramente di coprire gli innumerevoli fallimenti di Masci alla guida della città, il più importante dei quali è stato proprio quello del bando di gara deserto sul suo progetto per le Aree di Risulta, lo scorso anno. Un nulla di fatto che piuttosto che portare ad un cambio di direzione verso la partecipazione della cittadinanza e l’ascolto delle necessità della città, ha condotto all’arroganza di imporre un “palazzo della burocrazia” – funzionante solo nei giorni e negli orari lavorativi – su aree che avrebbero dovuto ospitare parchi e luoghi di socializzazione e cultura. Come dire: con Masci al peggio non c’è mai fine!” concludono i consiglieri pentastellati.

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