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“Prima del Covid, l’Ufficio Politiche sociali del Comune di Pescara seguiva 8.300 utenti in condizioni di disagio; oggi gli utenti sono 13.500, quasi il doppio, e nella maggior parte dei casi si tratta di famiglie che stanno crollando con grandissimi problemi di disagio a carico dei più fragili, ovvero i ragazzi, che spesso si ritrovano in mezzo a una guerra bi-genitoriale senza strumenti né armi di difesa. E’ in questa frattura che le Istituzioni, dal Comune alla scuola, devono avere la forza di insinuarsi, di penetrare nel tessuto, per supportare i ragazzi e fornire loro delle fondamenta stabili, solide, evitando problemi ancora più gravi”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Carlo Masci intervenendo oggi al Convegno formativo su ‘La Mediazione Familiare nella cura dei legami’, svoltasi nell’Istituto Professionale di Stato ‘Di Marzio-Michetti’ e rivolto sia agli studenti, indirizzo Operatore Socio-Sanitario, sia ai docenti che “ogni giorno devono relazionarsi e interfacciarsi con situazioni di grande criticità in cui il ragazzo se pure accetta di parlare con il singolo insegnante, non sempre accoglie il supporto dello Sportello psicologico. Sono allora gli stessi professori che per primi devono dotarsi dei mezzi per affrontare una problematica tipica dei millennials, imparando a gestire e a fornire risposte”, come ha detto la dirigente scolastica Maria Antonella Ascani. Presenti all’iniziativa, oltre al sindaco Masci e alla dirigente Ascani, la mediatrice familiare Anna Maria Di Poccio, organizzatrice della giornata, l’avvocato Maria Concetta Falivene Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il consigliere regionale Vincenzo D’Incecco, la docente Mariella De Magistris docente di riferimento, il professor Ezio Sciarra sociologo già preside della Facoltà di Scienze sociali dell’Università ‘d’Annunzio’, con il Presidente del corso di Laurea in Servizio sociale Roberto Veraldi e il professor Antonio Maturo già professore ordinario di metodi matematici dell’Economia, Amalia Di Santo Presidente Croas Abruzzo, la mediatrice familiare AIMeF Antonella Di Sapio e infine la dirigente scolastica Teresa Ascione Garante per l’infanzia e l’Adolescenza del Comune di Pescara.

“L’evento odierno – ha sottolineato la dirigente Ascani – mira a fornire gli strumenti sia ai ragazzi, che si preparano a lavorare nel comparto sociale e che si troveranno a dover gestire criticità familiari in cui a pagare rischiano di essere i più giovani, ma anche i docenti che oggi sempre più si ritrovano a fronteggiare in prima linea in aula studenti ‘difficili’ per poi riuscire a volte a trovare una scucitura che fa emergere e venire a galla quelle problematiche familiari che sono all’origine della ‘difficoltà’ del singolo studente, a partire dalla separazione dei due genitori. Parliamo di allievi spesso a rischio di abbandono scolastico che invece vanno catturati, cooptati e coinvolti in un processo didattico e formativo che per loro diventa spesso una valvola di sfogo inimmaginabile, ragazzi che la scuola deve sostenere per aiutarli, più che per altro, a costruire il proprio futuro, offrendo loro un punto di vista diverso della propria vita che continua al di là della separazione di mamma e papà. Sicuramente non si tratta di un processo semplice, né facile, che richiede tempo e soprattutto professionalità”. “La frequenza dell’evento, ovvero della frattura del contesto familiare per la separazione di due genitori è estremamente elevata – ha detto la mediatrice Di Poccio -, eppure resta sempre un momento molto doloroso per chi lo vive e subisce, un momento che necessita di una ristrutturazione del proprio orizzonte di vita, che impone di stabilire nuove relazioni ed equilibri. E la scuola ha un ruolo centrale in tale processo, con il compito specifico di sensibilizzare le famiglie a una genitorialità responsabile”. “Il nuovo mondo non possiamo costruirlo sulle fragilità e purtroppo oggi la famiglia, che è sempre stata il baluardo della società, sta crollando, e allora dobbiamo sostenerla – ha concordato il sindaco Masci -: in epoca pre-covid l’Ufficio comunale Politiche sociali assisteva 8.300 cittadini, oggi assiste 13.500 persone che si rivolgono al Comune per avere un aiuto, e sono quasi sempre famiglie che stanno crollando. Teniamo conto che ogni anno investiamo ben 18 milioni di euro nel comparto, ma evidentemente abbiamo bisogno di una squadra che sappia curare i rapporti, e il primo referente è la scuola. Il Comune di Pescara sviluppa il sociale attraverso le associazioni del terzo settore, del volontariato, la rete funziona, perché in questa città nessuno deve rimanere da solo, tanto che abbiamo messo a disposizione anche le case sequestrate alla criminalità destinate ad accogliere i senzatetto che oggi stanno riprendendo a vivere da soli”. “La mediazione familiare é nata come esigenza negli anni ‘70 in America – ha detto la Garante Falivene – per poi espandersi come necessità ovunque, raggiungendo l’Europa e l’Italia, dove svolge un ruolo strategico di contrasto all’individualismo imperante che accentua le nostre fragilità familiari. Quando c’è una crisi genitoriale cosa offriamo ai figli? Noi coinvolgiamo i nostri figli, e li rendiamo vittime divenendo arbitri della loro vita”. “Oggi il primo compito di chi opera nel sociale – ha sottolineato il professor Veraldi – è potenziare l’attività e la capacità di ascolto, partendo dai cambiamenti continui e veloci della società”.

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