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L’Azienda Speciale, nella persona della presidente Sandra Santavenere, del direttore Eros Donatelli, unitamente all’assessore alle Finanze e Tributi Valentina Di Felice e al consigliere delegato alle Politiche della Casa Marco Forconi hanno incontrato nella Sala Tricolore del Comune di Montesilvano i responsabili delle seguenti associazioni di categoria: Sunia Sindacato Unitario Nazionale Inquilini, Uniat Unione Nazionale Inquilini Case E Territorio, Sicet Sindacati Inquilini Casa E Territorio, Federcasa – Sindacato Nazionale Inquilini Abruzzo, Assocasa, Conia Pescara, Unione Inquilini – Pescara, Uppi Pescara, Confedilizia, A.S.P.P.I. Pescara, Confappi Pescara, Federproprieta’, Confabitare, Confitalia-Associazione Proprietari Immobiliari per avviare la fase di concertazione del progetto approvato dalla giunta comunale Sistema Abitare e Progettualità”, ai fini della stipula di un accordo territoriale e per implementare la rete di inclusione abitativa prevista dalla programmazione sociale del Comune di Montesilvano. L’amministrazione comunale metterà in campo, in particolare, un sistema di benefici fiscali per i proprietari immobiliari che mettono sul mercato alloggi a canone concordato.

Il diritto all’abitare è ampiamente riconosciuto e tutelato a livello internazionale, europeo e italiano, eppure in Europa, a tutt’oggi, la risposta pubblica tradizionale di contrasto alla povertà abitativa rappresentata dalla casa popolare appare del tutto insufficiente. Le politiche della casa appaiono dunque un ambito particolarmente bisognoso di ricerca e innovazione, ed è proprio per questo che il Comune di Montesilvano, con il supporto tecnico dell’Azienda Speciale per i servizi sociali, ha inserito nella progettazione sociale un programma per lo sviluppo di un sistema di housing sociale, un sistema integrato che coinvolge in un quadro comune gli attori pubblici e privati del territorio, coniugando politiche sociali, politiche del lavoro e dello sviluppo economico, con l’intento di realizzare gli obiettivi generali di coesione sociale, sviluppo territoriale e riduzione delle diseguaglianze.

“Sono molto soddisfatta – afferma la presidente Santavenere –  perché con questo nuovo progetto siamo riusciti a spostare l’attenzione dalle politiche della casa alle politiche dell’abitare per inserire al centro la persona, il nucleo familiare e il suo intorno di prossimità. “Sistema Abitare” vuole essere un progetto che pone un percorso di condivisione tra l’Azienda Speciale e le associazioni di categoria, quindi, i proprietari, gli immobili e gli inquilini al fine di dare una risposta, che va al di là della carenza degli immobili, a soggetti con situazioni precarie momentanee e a coloro che non rientrano nell’assegnazione dell’edilizia popolare. Il nostro obiettivo, inoltre, è quello di fornire una risposta con l’opportunità di un affitto a canone calmierato a quelle persone che rientrano in situazioni di povertà. Con questo strumento spingiamo all’autonomia delle famiglie che l’Azienda seguirà con un supporto psicologico e di formazione per l’inclusione lavorativa. Il progetto va svolto in sinergia tra l’ente e le associazioni di categoria per tutelare soprattutto i diritti di proprietà e il diritto alla casa, affinché, non vengano compressi l’uno a discapito dell’altro. Con interventi di riduzione di Imu e Tari. Procederemo a breve con un avviso per creare sul territorio”.

Il patrimonio edilizio privato registra oggi un record di case vuote, abbandonate o sfitte. Il fenomeno è il risultato di un combinato disposto di varie cause tra cui, evidentemente, la crisi economica e la diffidenza verso potenziali inquilini fragili.
Gli interventi a sostegno dell’abitare sono finalizzati a creare un modello di social housing che risponda ai crescenti bisogni abitativi della fascia di popolazione indebolita nel mercato libero, ma solvibile in quello calmierato; alla insufficiente disponibilità di alloggi comunali o alloggi ERP e alle necessità di creare una sinergia tra pubblico e privato nel mercato delle locazioni. 
La risposta deve essere radicata sulla messa in rete di tutte le risorse relative all’housing pubbliche, private e di prossimità, poiché la risposta non può essere limitata alla disponibilità di alloggi residenziali pubblici, ma ampliata al patrimonio immobiliare privato attraverso un modello di mediazione che attua soluzioni sostenibili e favorevoli per le parti.


I destinatari del progettosono la cosiddetta fascia grigia, ossia le persone già prese in carico dai Servizi sociali, fragili dal punto di vista economico e sociale, appartenenti ad un ceto medio, che si sta impoverendo a causa di fattori di rottura e di crisi spesso imprevisti che non gli permettono di accedere ad una abitazione, 
quali: l’assenza di reddito dimostrabile o garante,
coloro che si separano con conseguente riduzione del reddito, i nuclei familiari di lavoratori in mobilità, esodati, i disoccupati, i nuclei familiari con sfratto esecutivo in atto, gli anziani soli, i giovani a basso reddito, i
cittadini o nuclei di origine straniera, le famiglie monoparentali, i nuclei familiari in cui avvengono situazioni di malattia grave o temporanea non autosufficienza e la popolazione vulnerabile che non ha redditi così bassi da accedere all’edilizia popolare ma neanche abbastanza alti per ricorrere al mercato libero. Le azionipreviste sono
la creazione di una rete con i partner strategici del territorio attraverso un protocollo d’intesa, parte integrante del nuovo redigendo accordo territoriale tra Comune, associazioni e sindacati rappresentanti degli inquilini e dei proprietari immobiliari,
la redazione di avviso pubblico per il reperimento di appartamenti messi a disposizione da parte di
privati, a canoni calmierati,
la messa in disponibilità di alloggi confiscati alla criminalità mafia e assegnati al Comune di Montesilvano a fini sociali, la stipula, ove necessario, di polizze salva affitti a garanzia delle parti. In particolare è previsto lo sviluppo di un sistema di benefici fiscali per i proprietari immobiliari che mettono sul mercato alloggi a canone concordato sostiene l’Assessore Valentina Di Felice, riduzione Imu e Tari secondo le modalità previste nei regolamenti comunali che verranno gradualmente adeguati.
“A seguito dell’incontro avuto con le associazioni di categoria e l’Azienda Speciale – afferma l’assessore Di Felice – l’amministrazione comunale è favorevole ad andare incontro alle richieste e alle proposte fatte dall’Azienda e nel momento in disporremo la sottoscrizione dell’accordo territoriale saremo come ente disponibili e riconoscere la sottoscrizione di Tari e di Imu per i proprietari. All’interno dell’accordo territoriale si vede inserire la casistica proposta dall’Azienda: noi daremo la disponibilità al proprietario dell’immobile a riconoscere il 50% dell’Imu e per l’inquilino di una riduzione della Tari da concordare”.

“Questo è un progetto ambizioso ma non impossibile – afferma il consigliere Forconi – che porterà la città alla ribalta mediatica nazionale. In questo modo, la casa non è più solo un diritto ma anche un premio per i cittadini virtuosi, alleggerendo parallelamente il carico sugli alloggi popolari. La chiave del progetto resta quello di ridurre interventi emergenziali e di attuare strategie di accompagnamento, di presa in carico complessa ed integrata dal punto di vista abitativo e lavorativo”.

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