Con un’intervista a Gianluca Stuard
Stasera, al Cinema Massimo di Pescara, alle ore 21.00, proiezione del film “Dark Matter” alla presenza del regista, produttore e artista visivo di origine pescarese Stefano Odoardi, del produttore e montatore Gianluca Stuard e di parte del cast.
Uscito nelle sale il 4 maggio scorso, “Dark Matter” è prodotto da Superotto Film Production in coproduzione con l’olandese Key Film e l’italiana Orange Pictures, che ne ha curato anche la produzione esecutiva. Produttori Gianluca Stuard e Stefano Odoardi e coproduttori Hanneke Niens e Andrea Maffini.
Scritto dal regista con Sytske Kok, il film, un ‘Thriller dell’Anima’ nelle parole del regista, è interpretato da Alessandro Demcenko, Angélique Cavallari, Thierry Toscan, Elisabetta Pellini, Simona Senzacqua, Shaula Pascucci, Zoe Valerio, Viviana Di Bert, Angelica Cacciapaglia, con la partecipazione di Daniela Poggi, e di Orso Maria Guerrini, per la prima volta sullo schermo Giulio Cecchettini e con Eleonora Giovanardi.
‘Dark Matter’ racconta di Antonio, affermato fisico che opera nel campo della Materia Oscura – particelle di cui non sappiamo nulla ma che compongono quasi il 95% del nostro universo – la cui vita viene stravolta quando suo figlio Thomas appena undicenne, viene rapito da Elena, una donna misteriosa. Da quel momento Antonio non solo dovrà cercare il figlio, ma anche sé stesso.
Un film in continuo bilico tra realtà e mistero e che vuole offrire, nelle intenzioni di Odoardi ‘molteplici chiavi di lettura da parte dello spettatore’. “Dark Matter” tocca anche l’argomento della scomparsa dei minori, un dato in continua crescita. Ogni giorno in Italia scompaiono infatti 47 minorenni. Nel 2022 le denunce di persone svanite nel nulla, sotto i 18 anni, sono state 17.130. È quanto emerge dalla relazione sull’attività del Commissario Straordinario di Governo per le persone scomparse.
Dark Matter, il trailer ufficiale
Il film, che è stato girato prevalentemente in Lazio ed Emilia Romagna, mentre l’intera post-produzione è stata realizzata in Olanda, si avvale della direzione della fotografia di Adri Schrover, delle musiche originali di Carlo Crivelli, del sound design di Jan Willem van den Brink, dei costumi di Marielle Vos, delle scenografie dello stesso regista e del trucco di Maura Fabbris.
«Dark Matter» – ha affermato Odoardi – «è in primo luogo un film di genere: un thriller sull’affascinante e spesso inafferrabile rapporto tra lʼessere umano e lʼUniverso. Da una parte cʼè lʼUniverso che ci circonda con la sua Materia Oscura e dall’altra cʼè lʼUniverso intimo e personale dell’essere umano. Due dimensioni allʼapparenza diverse, ma in realtà molto vicine tra di loro perché circondate da uno stesso elemento invisibile e misterioso: l’ignoto.»
Produttore, insieme ad Odoardi, e montatore del film, è dunque Gianluca Stuard, abruzzese e pescarese di adozione.
Gianluca Stuard, come nasce la collaborazione con Stefano Odoardi?
«Ho incontrato per la prima volta Odoardi nel 1999, avevo appena fondato la Strike FP, uno studio di post produzione che gli ha attribuito un premio per il miglior lavoro presentato ad un Festival di Pescara. È nata subito una collaborazione che si è consolidata nel 2009 con realizzazione del primo progetto prodotto insieme “Mancanza-Studio”, presentato al festival di Wroclaw, in Polonia. Da quel momento in poi la collaborazione è stata più intensa, con la realizzazione di “Mancanza-Inferno” e “Mancanza-Purgatorio”, quest’ultimo con il sostegno della Sardegna Film Commission. Nel 2017 abbiamo costituito la Superotto Film Production con cui abbiamo realizzato il cortometraggio “La Nuit” finanziato dal Ministero della Cultura e della Regione Puglia. Dopo la pandemia eccoci al primo lungometraggio della Superotto Film Production, che ha goduto del contributo della regione Lazio, della Emilia Romagna Film Commission e del Fondo Nazionale Olandese.»
Il prossimo progetto?
«Il prossimo progetto, anch’esso realizzato grazie al sostegno della Regione Sardegna, è “Storia di un riscatto”. Inizieremo le riprese nel mese di gennaio 2024.»
Tornando a “Dark Matter”, il film affronta una tematica molto delicata, ovvero la scomparsa dei minori, che si intreccia con quello della ricerca del sé. Il regista l’ha definito un “thriller dell’anima”. Quanto ti ha coinvolto personalmente questa storia?
«Il film si occupa anche di molti altri aspetti. Una delle tematiche principali è la complessità delle relazioni umane e famigliari. Da produttore posso dire che si tratta del primo impegno importante per Superotto Film Production, una piccola ma ambiziosa società di produzione che è riuscita a realizzare questo film con un budget di una certa rilevanza e in coproduzione con l’Olanda. Come montatore che lavora da tanti anni con Odoardi, posso affermare che in ogni progetto si intraprende un percorso artistico che non so mai esattamente in quale direzione ci porterà.»
E come uomo?
«Come uomo sono molto coinvolto, forse troppo, per i due motivi precedenti. La vera risposta me la darà il pubblico che verrà a vedere il film in sala.»