Arriva in libreria e online, dal 28 aprile, Mare d’Abruzzo e trabocchi in bicicletta (Ediciclo, 14 euro) la prima guida che mette a sistema una rete di itinerari ciclabili lungo la costa abruzzese. A firma del giornalista abruzzese Alessandro Ricci.
Ecco allora le indicazioni sulle spiagge più belle e nascoste, le riserve naturali, i trabocchi e le aree marine tutelate. “Grazie a questa guida – si legge nelle note di presentazione – si possono intraprendere gite di una giornata oppure cicloviaggi più importanti, unendo varie tappe”.
E quindi, ciclovie e itinerari ciclabili sulla costa abruzzese, tra bellezze e scoperte. Da nord a sud, con il beneficio del viceversa. Sette idee, dai 134 Km sul mare da percorrere in successione o come suggerimento per un giro in giornata, al tracciato urbano nella rete ciclabile pescarese. Aree protette, itinerari che attraversano paesaggi di sabbia, ciottoli e dune, ponti ciclopedonali, stazioni FS d’appoggio. Lo sguardo verso Maiella e Gran Sasso. Per non dire del legno e delle cime che sostengono i Trabocchi di fronte alla forza delle onde: l’Abruzzo dei Parchi nazionali, grazie alla bicicletta, unisce idealmente il cuore verde al blu.
I sette itinerari: da Martinsicuro a Roseto, da Roseto a Marina di Città Sant’Angelo, da Marina di Città Sant’Angelo alla stazione FS di Tollo-Canosa Sannita, Pescara-In bici nella città veloce, dalla stazione FS di Tollo- Canosa Sannita a Ortona-Lido Saraceni, da Ortona-Punta dell’Acquabella a Vasto-Punta Aderci-Punta Penna, da Vasto-Punta Penna a San Salvo Marina.
Alessandro Ricci (Pescara, 1974) giornalista freelance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Ha curato e cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati, in particolar modo nel settore turismo, a livello locale e nazionale. È tra i primi accompagnatori cicloturistici con qualifica riconosciuta dalla Regione Abruzzo e come tale lavora, specie su e giù per la costa. È autore di diverse guide e articoli sul cicloturismo in Abruzzo. Ciclista urbano, cicloturista, cura il progetto Borracce di poesia.