Nel deposito di Ambiente spa di Città Sant’Angelo sono presenti 8 compattatori nuovi di zecca e mai utilizzati. Sulla base degli atti pubblicati e disponibili sul sito dell’azienda, oggi vogliamo provare a ricostruire la vicenda, che è senz’altro emblematica della confusione che regna all’interno di Ambiente e rischia di risolversi in uno spreco di denaro pubblico. Per questo motivo abbiamo depositato un’interrogazione scritta al Sindaco Masci al fine di comprendere meglio l’accaduto e conoscere le motivazioni dietro l’inutilizzo.
La vicenda ha inizio il 19 marzo 2021 quando il CdA di Ambiente opta per l’acquisto di nuovi veicoli, poiché il parco mezzi in dotazione, come si legge nella determina, risulta “di elevata vetustà e in stato di usura”.
I mezzi da acquistare vengono distinti, a seconda della tipologia, in 3 lotti. Nello specifico, quelli su cui ci soffermeremo, ovvero quelli fermi in deposito, sembrano appartenere al lotto 2, costituito da 8 autocarri da 35 tonnellate allestiti con vasca con costipatore (6 dei quali destinati a operare a Pescara e 2 a Città Sant’Angelo), per una spesa a base d’asta di €. 384.000,00 più Iva, ovvero oltre € 48.000,00 per ciascun veicolo. L’avviso di gara viene pubblicato il 25 marzo 2021 e il termine di presentazione delle offerte fissato per il 30 aprile 2021.
Al termine di alcune sedute di gara, in data 30 luglio 2021 viene effettuata l’aggiudicazione provvisoria del lotto – secondo il principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa – alla concorrente B&G Ecolyne Com srl, per l’importo di € 380.000,00 oltre Iva, aggiudicazione che diviene esecutiva il 27 agosto 2021.
Tuttavia, a partire da quella data, si perdono le tracce sia dei mezzi che dell’esborso economico da versare in favore della ditta aggiudicataria. Dal sito di Ambiente, infatti, non sono reperibili documenti successivi all’aggiudicazione, pertanto non è possibile sapere né se i veicoli in questione siano stati collaudati, accettati e impiegati per rinnovare il parco mezzi (giudicato già nel 2021 vetusto e usurato), né se siano stati pagati o rifiutati.
Una cosa però è evidente: 8 nuovi mezzi stazionano da almeno tre mesi nel deposito di Ambiente a Città Sant’Angelo e non sono mai stati adoperati. Ora, questo mancato utilizzo, che non sembra avere alcuna giustificazione valida, potrebbe lasciar pensare che questi mezzi non siano effettivamente quelli previsti dal capitolato di gara e dall’offerta della ditta. In tal caso, di quali mezzi si tratta?
La situazione è opaca e necessita di chiarezza. Meritano risposte sia i cittadini dei due Comuni (Pescara e Città Sant’Angelo) in cui i mezzi avrebbero dovuto entrare in funzione per facilitare le operazioni di pulizia e recupero di rifiuti, sia soprattutto i dipendenti di Ambiente che continuano ad operare con una flotta di mezzi vecchi e da sottoporre spesso a manutenzione.
Il bando richiedeva per gli autocarri una capacità di almeno 5 mc con portata legale minima pari a 400 kg. Inoltre, considerato quanto previsto dal capitolato e quanto scritto nei verbali della Commissione, è facile immaginare che i tempi di consegna fossero senz’altro inferiori ai quasi 2 anni trascorsi. Un dettaglio deducibile anche dal fatto che in sede di offerta la ditta B&G Ecolyne Com srl ha ottenuto una valutazione di 5 punti per i tempi di consegna, mentre le altre partecipanti non hanno raccolto punti. Siccome poi i mezzi giacciono in deposito, diamo per scontato che Ambiente non abbia esercitato la risoluzione prevista dall’art. 11. Mentre non sappiamo se sia stato effettuato il collaudo da parte del tecnico designato da Ambiente a norma dell’art. 9 dello stesso capitolato.
Dubbi ed interrogativi che proprio stamane abbiamo avanzato al Sindaco nella nostra interrogazione, nella quale tra l’altro abbiamo posto l’accento su un c.d. “chiarimento” presente sulla piattaforma informatica per la gara. Nello specifico, il quesito 9, avanzato prima dell’espletamento della stessa, metteva in evidenza la mancanza di mezzi della portata indicata da Ambiente, tanto da ipotizzare la possibilità di fornire attrezzatura con materiale più leggero e nobile (alluminio). Una domanda alla quale Ambiente ha risposto confermando come i mezzi dovessero essere conformi alle caratteristiche minime previste nel Capitolato.
Ricapitolando, se i mezzi sono conformi al capitolato descrittivo e all’offerta tecnica, perché non vengono utilizzati?
Sono stati consegnati per tempo? In caso contrario, sono state comminate le penali previste per eventuali ritardi?
Infine, se non sono rispondenti per qualità o tempi di consegna ai requisiti del capitolato, perché non sono rinvenibili né la risoluzione né l’affidamento al secondo classificato?
E quali sono nel caso le somme spese da Ambiente spa per affittare altri mezzi da due anni a questa parte?
Sono queste le richieste che abbiamo rivolto all’Amministrazione, cogliendo l’opportunità per stimolare altresì una riflessione sull’attuale gestione di Ambiente, che si sta caratterizzando per litigiosità e mancanza di soluzioni, come confermano i dissidi – che nelle ultime settimane hanno trovato eco anche sulla stampa – tra il Presidente Galasso (tecnico ma espressione della Lega) e le altre componenti del CdA (espressione del centrodestra e del Sindaco Masci), persino su scelte importanti come quella relativa al biodigestore.