Confronto di idee e condivisione di strategie per affrontare il futuro garantendo efficacia dei servizi e rispetto della dignità e dei bisogni assistenziali dei più fragili, salvaguardando al contempo la sostenibilità economica dell’impresa: questo l’obiettivo della riunione che ha visto la massiccia partecipazione delle aziende che si occupano di cura ed assistenza agli anziani nella nostra Regione.
I rappresentanti di RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) ed RA (Residenze Assistenziali) si sono infatti riuniti nella sede di Confindustria Chieti Pescara: l’occasione è nata dalla necessità, in particolare, di confrontarsi sul Piano di riorganizzazione della rete territoriale, presentato il 4 marzo dall’Assessorato alla Sanità.
Una iniziativa condivisa che ha visto coinvolte le aziende Casa di Cura De Cesaris, Rsa Domus Pacis, Cooperativa Sociale Fraternitas, Edos, Istituto Don Orione, Rsa Santa Maria Ausiliatrice, Società C. Simeoni Arl, Società Il Giardino Spa. Società Is.En.Co. Srl, Villa Dorotea. In numeri, il 70% dei posti letto disponibili in regione.
Il giudizio degli imprenditori sul Piano di riorganizzazione della rete territoriale è complessivamente positivo e l’auspicio è che le azioni pianificate offrano davvero una migliore sinergia tra i diversi presidi, nell’ottica della semplificazione e dell’efficientamento dei percorsi di cura. Tuttavia, appare ancora insufficiente l’intervento nell’Area Anziani, dove la rete di offerta di RSA e RA è rimasta sostanzialmente invariata dal 2000 ad oggi, con risorse immutate malgrado il progressivo aumento dei costi di gestione, anche in ragione dei maggiori impegni richiesti dalla normativa nazionale e regionale.
La riunione è stata realizzata su iniziativa della Sezione Sanità di Confindustria Chieti Pescara, il Presidente Antonio Monteferrante ne spiega così gli obiettivi: “In diversi atti di programmazione del Dipartimento Sanità si profila la necessità di maggiori investimenti nell’Area Anziani, anche in relazione alle indicazioni provenienti dai tavoli di verifica ministeriale. Una opportunità in questo senso è rappresentata dal portare a massima efficienza l’attuale rete d’offerta di RSA ed RA, sfruttandone tutto il potenziale e non solo una parte, cioè finanziando l’intera capacità produttiva delle strutture erogatrici. Negli anni trascorsi, peraltro, il quadro normativo nazionale e regionale ha imposto maggiori oneri alle strutture, richiedendo cospicui investimenti sul piano strutturale e un notevole ampliamento degli organici, il tutto a carico delle imprese. Di contro, le tariffe che remunerano le prestazioni da noi erogate sono rimaste invariate dal 2002 ad oggi.
L’ emergenza pandemica, successivamente, ha definitivamente indebolito le nostre aziende, rischiando di provocare serie conseguenze sia sul piano dei livelli occupazionali, sia sulla sostenibilità stessa dell’intera rete di assistenza ad anziani e disabili. Fortunatamente il nostro sistema sanitario ha retto alla prova, ma chiediamo interventi che siano risolutivi di quelle criticità che ci appaiono immutate. Investire nella rete territoriale” conclude Monteferrante “significa anche e soprattutto garantire la sussistenza dell’attuale sistema di offerta che nella nostra Regione è gestito da aziende private per una quota pari al 90% della dotazione complessiva.”