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Il capitano Ultimo, alias il colonnello Sergio Di Caprio, l’ufficiale che con la sua squadra speciale arrestò il boss Totò Riina, è stato accolto questa mattina al Palasport di via Po dal sindaco Andrea Scordella accompagnato da altri amministratori comunali, da una folta rappresentanza di studenti della Scuola alberghiera di Silvi, dalle associazioni di ex militari di tutte le armi con i loro stendardi, dai rappresentanti della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia Costiera e della Polizia Locale. Capitano Ultimo non ha deluso le attese. Ha raccontato, sollecitato da uno studente che gli aveva posto la domanda, come condusse l’operazione della cattura di Riina ed ha risposto ad una lunga serie di domande fatte dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero sulla lotta alla criminalità organizzata, sulla mafia in particolare, sulla sua storia personale come ufficiale dell’Arma dei carabinieri e su cosa si muove dietro i fenomeni malavitosi.

I presenti hanno tributato all’ospite lunghi applausi, in particolare nei passaggi in cui ha raccontato la sua “vocazione” di carabiniere: “Sono nato carabiniere – ha detto il colonnello Di Caprioe sono cresciuto in mezzo ai carabinieri nella piccola caserma in cui mio padre era brigadiere/comandante della stazione. Osservando l’abnegazione di quei carabinieri, il loro l’amore per la gente, soprattutto quella inerme e indifesa, ho capito che la mia vita non poteva essere vissuta diversamente dalla loro”. A una ragazza che gli chiedeva se avesse avuto paura per se e per la sua famiglia, considerato il suo particolare lavoro, Capitano Ultimo ha risposto: “io conosco cos’è la paura. Ho avuto paura e anche oggi ho paura, però l’ho sempre superata e la supero, e come me tutti i carabinieri e gli uomini delle altre forze dell’ordine, perché pensiamo che siamo nati per combattere per te, ancor prima che tu nascessi, per le persone indifese e per la sicurezza dei cittadini”. Abbiamo vissuto – ha dichiarato al termine il sindaco Scordella una bellissima ed emozionante mattinata, resa ancora più particolare dalle tante domande poste dagli alunni dell’Alberghiero alle quali capitan Ultimo ha risposto con chiarezza, forza e, talora, con una certa tenerezza verso i ragazzi che gremivano gli spalti del Palasport. Ringrazio tutte le autorità civili e militari, i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera, le numerose organizzazioni di ex militari presenti, i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa e, in particolare l’Istituto Alberghiero, la dirigente, i docenti e gli studenti”. Al termine dell’incontro, la presidente della Coldiretti Emanuela Ripani, ha donato all’illustre ospite numerosi prodotti di qualità offerti dalla Coldiretti di Teramo da destinare alla Casa famiglia fondata dal Capitano Ultimo dove sono ospitate persone povere, bisognose ed emarginate. L’evento è stato possibile grazie all’impegno del consigliere comunale Patrik Margiovanni e del sindaco Scordella con i quali hanno collaborato Paolo Cicolani, presidente di Assoarma di Roma e il comandante della Stazione CC Domenico Addesi.

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