Sarà giocata martedì 14 marzo la prima partita pubblica a Laleo Lab, un’iniziativa della Presidenza del Consiglio comunale di Chieti, in sinergia con il sindaco e gli assessorati alle Politiche Sociali, Pubblica Istruzione e Politiche di Genere. Il gioco prodotto dall’Università Federico II di Napoli contro gli stereotipi di genere e adottato dall’Amministrazione comunale grazie a una sinergia con l’Ateneo dedicata all’argomento. Studenti del liceo classico G.B. Vico e lo scientifico Filippo Masci che hanno risposto all’invito inoltrato dall’Amministrazione a tutte le scuole presenti in città, saranno presenti nella Sala Consiliare della Provincia per provare una competizione dalle ore 10 in poi.
“Si tratta di un evento che si allinea al percorso sulla parità di genere che abbiamo iniziato il 25 novembre scorso, con la rete antiviolenza attraverso le iniziative della Giornata per la lotta contro la violenza sulle donne e gli assessorati a Sociale e Parità di genere e, in particolare, quella sul linguaggio, che ha visto coinvolta anche la segretaria dell’Ordine dei Giornalisti Nazionale Paola Spadari – spiegano il sindaco Diego Ferrara, il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo e gli assessori all’Istruzione, Politiche sociali e Parità di genere Teresa Giammarino, Mara Maretti e Fabio Stella – La presentazione di martedì nasce per coinvolgere direttamente anche le scuole su un argomento sensibile e delicato qual è il linguaggio, accadrà con un’iniziativa che allarga anche i confini temporali dell’8 marzo e che riproporremo anche in modo più ampio negli anni a venire per coinvolgere un numero maggiore di ragazzi e ragazze. Martedì verranno a Chieti le curatrici del progetto dell’Ateneo napoletano per illustrare le finalità del gioco, le modalità di utilizzo e analizzare i feedback che saranno utilissimi per comprendere le dinamiche di genere e interrompere quelle più pregiudizievoli, che nella prassi sono purtroppo a carico delle donne. L’occasione servirà dunque non solo a sensibilizzare, ma anche a prendere coscienza di come cambia il valore di parole di uso comune, di fronte al genere, abitudini culturali e stereotipi che ci accompagnano da tanto tempo, talmente tanto da rendere significati e locuzioni addirittura “normali” o accettabili. Giocheremo con i ragazzi e con i docenti analizzeremo i risultati del percorso ludico, che è molto simile a quello del gioco da tavolo Tabù. Siamo lieti che sia nata questa sinergia con l’Ateneo napoletano che sta collaborando con tante altre città italiane che hanno chiesto il gioco, che ringraziamo insieme alla nostra funzionaria del settore, Patrizia Di Monte, che ha agevolato la sinergia. Ci avviciniamo alla data del 14 con l’auspicio che i ragazzi sapranno superare la differenza, una volta fronteggiata grazie a questa speciale competizione nata per aiutare tutti a crescere”.
Cos’è il LALEOLAB?
Partendo dal concetto che la lingua non è neutra, ma replica e consolida rappresentazioni sociali del mondo che influenzano significativamente la formazione delle identità individuali, Laleo lab vuol far riflettere sui significati da essa veicolati, per lavorare a una consapevolezza e possibile decostruzione degli stereotipi sottesi. Gli stereotipi e i modelli di ruolo che la società attribuisce alle persone in base al genere condizionano, infatti, consapevolmente e inconsapevolmente, l’immagine di sé e degli altri, le relazioni interpersonali, i comportamenti quotidiani di noi tutti, e in particolare le scelte formative e le proiezioni lavorative delle giovani generazioni. In questo contesto, la scuola – come principale organo nello sviluppo della personalità e identità delle ragazze e dei ragazzi – ha certamente fra i suoi compiti quello di far maturare in loro la consapevolezza relativa a tale tematica.