Cromatismi elaborati in digitale, costruzioni artistiche che sono l’estratto di un dinamico universo interiore: sono una trentina le opere che Mario Bi ha realizzato appositamente per la mostra che, sabato prossimo, 4 febbraio, sarà inaugurata nelle sale espositive del Museo delle Genti d’Abruzzo, per restare aperta fino a domenica 19 febbraio. “Densitas Lusi” è un viaggio particolarissimo all’interno di un percorso che fonde l’intensità del colore con le nuove fisionomie dell’opera digitale, che salda l’idea con la realtà fino ad esaltare quella perfezione che è nell’intenzione dell’artista. La riproduzione è su supporti che esaltano le scelte cromatiche e le rendono tanto più intense quanto valorizzate proprio dalla materia.
La mostra è curata da Mariano Cipollini che dell’artista evidenzia “rimodulazioni e trasformazioni grafiche che prendono corpo attraverso le scelte strutturali che promuove. Le stesse che, supportate dalla ludicità gestuale del mezzo, scansionano una gamma considerevole di variabili. Terreno fertile dal quale attingere e rendere tangibile l’effimero per eccellenza. Relazionano il pensiero con le costruzioni attuabili messe in essere e la natura mutevole dell’immagine. Quantificano, nel contempo, lo spessore stesso del gioco e il rapporto con l’espressione creativa”.
“E’ l’evento che apre, per i nostri musei, l’attività del 2023 – sottolinea il presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo, Emilio Della Cagna – anno in cui si consoliderà tutta quella parte del lavoro che l’emergenza sanitaria ha interrotto e condizionato. L’attività della Fondazione si sta radicando sempre più nel territorio regionale anche grazie alla capacità di lavorare con incisività su progetti dalla forte valenza sociale, aspetto questo che anche attraverso la scelta della proposta artistica intendiamo sempre più valorizzare”.
“Si tratta di una personale di particolare interesse – afferma la direttrice della Fondazione, Letizia Lizza – che rientra nel quadro del lavoro di promozione che vogliamo fare valorizzando le energie del territorio, mantenendo sempre stretta quella relazione tra le tradizioni raccolte nelle collezioni permanenti del nostro museo con l’arte contemporanea che in Abruzzo ha una forte vitalità, spesso sottovalutata”.
La mostra, nel corso delle due settimane, sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, sabato e domenica dalle 16.00 alle 20.00.