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È destituita di fondamento la notizia riportata questa mattina da un quotidiano locale secondo il quale vi sarebbe uno “stop al piano per la realizzazione di un Centro di ricerca nell’ex Cofa”, si legge nel titolo dell’articolo pubblicato nell’edizione odierna. La precisazione arriva da Palazzo di città e riguarda le improvvide dichiarazioni di un esponente del Partito democratico, Angelo Brandimarte, secondo il quale pur nel caso di esito favorevole del finanziamento la somma destinata al progetto sarebbe di 9 e non di 18 milioni come richiesto per la costruzione dell’importante infrastruttura. È opportuno ricordare che il Centro di ricerca per le attività marine prevede – su un’area di 32mila metri quadrati – anche spazi urbani e piazze, sala conferenze, un parco, laboratori e un polo congressuale.

Nello specifico, non risponde al vero che il quadro finanziario riferito al progetto in questione sia stato  ridotto e – come afferma il Pd – la previsione del Centro di ricerca dell’Università d’Annunzio debba subire un brusco ridimensionamento. È stata la stessa Agenzia per la coesione territoriale – chi meglio di questa –  a comunicare e a chiarire già da qualche tempo la situazione in atto, smentendo di fatto le malauguranti esternazioni del Pd. L’Agenzia ha infatti provveduto ad attuare nei tempi indicati le attività per il pieno assorbimento della dotazione finanziaria originariamente prevista per la procedura di finanziamento denominata “Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati”; tuttavia, in ragione di alcuni ricorsi da parte di alcuni soggetti proponenti nell’ambito della citata procedura di finanziamento, non ha ancora potuto procedere a definire l’importo totale delle risorse da assegnare ed effettuare, ove possibile e in base alla disponibilità delle risorse finanziarie, lo scorrimento della graduatoria delle proposte progettuali finanziabili. Si tratta evidentemente – aggiungono da Palazzo di città – di un tentativo di mettere le mani avanti per tutelare altri interessi che non sono quelli del territorio; cercando oltretutto di coinvolgere in maniera sterile sia il Magnifico Rettore Caputi, sia il presidente della Regione che il sindaco di Pescara. Un dato risulta invece inconfutabile – viene infine precisato dagli uffici dell’Ente: Regione, Comune e Università hanno partecipato a un bando nazionale classificandosi in posizione utile per avere il finanziamento. Quando il Ministero avrà definito le questioni legate ai ricorsi, che riguardano situazioni nazionali legate all’interpretazione delle norme europee sugli Aiuti di Stato, il progetto dell’ex Cofa sarà finanziato per tutto l’importo richiesto. Il PD tifi una volta tanto per Pescara – concludono – così quell’area abbandonata da decenni potrà essere riqualificata con un intervento caratterizzato da coesione sociale e sostenibilità ambientale. All’esito dei ricorsi per via amministrativa, sui quali l’organismo pubblico vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri esprime ottimismo, potranno essere fornite informazioni aggiornate e rispondenti alla realtà.

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