Abbiamo appreso dagli organi di stampa la replica del sindaco Matteo Perazzetti circa il mancato ricorso ai fondi PNRR per la realizzazione del biodigestore a Piano di Sacco. Come evidenziato da noi venerdì in conferenza stampa, le graduatorie dimostrano che i Comuni avevano facoltà di partecipare in forma associativa, anche senza l’individuazione di un capofila, aspetto che evidentemente non deve essere ancora chiaro al Comune di Pescara, che continua a sostenere il contrario.
Diversamente da quanto asserito in precedenza, ovvero che non fosse possibile partecipare al bando in quanto il Ministero per la Transizione ecologica prevedeva il finanziamento di un solo progetto per regione ed occorreva un “livello di progettazione molto elevato”, Perazzetti cambia versione e smentisce se stesso, sostenendo che non c’erano i tempi necessari per realizzare financo un preliminare studio di fattibilità. Giustificazione che non trova riscontro, poiché con un piccolo sforzo si sarebbe potuto tranquillamente ottemperare alla documentazione richiesta, e conferma come alla base della mancata partecipazione vi sia una chiara scelta politica.
Ricordo al sindaco – sottolinea il consigliere comunale Catia Ciavatella – come lo scorso 3 maggio, ai primi rumors sulla localizzazione dell’impianto a Piano di Sacco, lui si fosse affrettato a smentire la notizia sui social, quando invece il terreno in cui sarebbe dovuto sorgere il biodigestore era stato già aggiudicato da Ambiente Spa. Oggi invece vorrebbe lasciar credere ai cittadini che aveva il pieno controllo della vicenda amministrativa. Oltretutto non è affatto vero che il progetto abbia riscosso solo opinioni favorevoli. Come gruppo consiliare Insieme per Città Sant’Angelo abbiamo sempre contestato non solo il mancato utilizzo dei fondi del Pnrr ma anche il metodo con cui si è giunti a localizzare l’impianto a Piano di Sacco, zona che avrebbe dovuto essere salvaguardata da nuovi impianti, come lo stesso Perazzetti ha sostenuto a lungo.
Riteniamo infatti che sia stato proprio questo uno dei motivi della mancata partecipazione al bando Pnrr, ovvero l’inopportunità di ergersi a promotori di un progetto previsto in una località di cui si erano erti a paladini. Insomma, meglio passare per quelli che la decisione l’avevano subita e attendere gli eventi. Contrariamente a quanto dice Perazzetti però, l’occasione è stata persa, poiché l’impianto avrebbe potuto essere costruito con risorse a fondo perduto, mentre invece si è optato per un prestito Bei che andrà restituito. Una vera disfatta per Città Sant’Angelo che probabilmente si ritroverà un impianto di quelle dimensioni, gestito da privati, con tutti gli svantaggi che ne derivano.
Inoltre, la previsione di altri tre biodigestori in Abruzzo, dove in aggiunta sono presenti altri impianti di trattamento della Forsu, non escludiamo che possa interferire col progetto Piano di Sacco, e come minimo immaginiamo possa essere oggetto di approfondimento in sede di aggiornamento del Piano Regionale di Gestione Rifiuti da parte della Regione, che, è opportuno ricordare al Sindaco, è l’ente che se ne occupa. Occorre però soprattutto analizzare la questione sotto l’aspetto della convenienza e concorrenza economica: con un’offerta così alta di impianti si prospetta la possibilità di conferire la Forsu a prezzi più bassi di quelli attuali, senza contrarre debiti con la Bei e pagare un canone al concessionario. Per questo, per rendere realmente sostenibile l’operazione dal punto di vista economico sarebbero stati cruciali i fondi Pnrr, sui quali, per mesi, sono state accampate scuse e motivazioni risibili che nascondevano incapacità, errori e mancanza di coraggio.
Pescara, 11 dicembre 2022
Il Consigliere Regionale
Antonio Blasioli
E Il Consigliere comunale di Città Sant’Angelo
Catia Ciavattella