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“Le critiche sollevate da alcune sigle ambientaliste sul progetto di rilancio del comprensorio Passolanciano-Maielletta risultano quanto mai ideologiche e muovono da una mancata lettura del progetto che, anzi, nel suo complesso dice tutt’altro rispetto a quanto evidenziato dalle associazioni stesse. Probabilmente a chi muove  critiche  sono sfuggiti alcuni degli interventi che non sono stati sottoposti al PAUR (Provvedimento autorizzatorio unico regionale), in quanto non soggetti, che prevedono peraltro procedimenti amministrativi più semplici e veloci. Sono previste infatti delle azioni che puntano proprio  alla destagionalizzazione , al rispetto dell’ambiente e al rilancio turistico del comprensorio che per vivere ha necessità di quest’opera di riqualificazione che porterà ricchezza non solo nei Comuni interessati ma in tutta la regione. Va precisato, innanzitutto, che tra le opere previste per la destagionalizzazione e valorizzazione ambientale una particolare attenzione è stata posta ai sentieri e agli itinerari esistenti, riqualificando i rifugi e i bivacchi presenti lungo i percorsi già ben definiti. Per quanto riguarda i costi energetici, la previsione è stata fatta ben prima dell’inizio della crisi che ha colpito tutti a livello globale e ci auguriamo che la situazione torni alla normalità in tempi ragionevoli. L’impostazione di progetto è pienamente conforme agli strumenti urbanistici vigenti ed in particolare al Progetto Speciale Territoriale dell’Area Passo Lanciano – Maielletta. Pertanto, il tracciato della seggiovia ricalca il percorso indicato nel PST. 5. Lo studio idrologico è stato condotto dall’Università “d’Annunzio”, con i professori Nicola Sciarra e Sergio Rusi, e non ha sollevato criticità ambientali. Rispetto alla viabilità, si è tenuto conto di tutti gli aspetti, valutati con il Parco Nazionale della Maiella, al fine di ridurre la pressione antropica in quota. Per questo, tenuto conto del quadro vincoli esistente e dell’impossibilità di poter realizzare opere adeguate nell’area, è stata individuata una strategia di alleggerimento del traffico veicolare in quota, prevedendo apposite aree di scambio intermodale in prossimità dei centri pedemontani posti lungo le direttrici di arroccamento. Creando queste nuove aree attrezzate sarà possibile lasciare la propria autovettura in prossimità del centro storico della località posta lungo la direttrice di accesso prescelta, fruire del servizio dei bus navetta ed arrivare a destinazione in circa venti minuti. L’intervento in sintesi, si pone i seguenti obiettivi: creazione di aree di scambio intermodale nei Comuni di Pretoro, Roccamorice e Lettomanopello; risoluzione del problema dell’accessibilità agli impianti di risalita e della sosta, tramite un sistema di mobilità pubblico, realizzato con bus navetta; riduzione del traffico veicolare in quota e conseguente abbassamento dei livelli di inquinamento atmosferico nell’area parco; miglioramento della percorribilità e del livello di sicurezza delle direttrici stradali; valorizzazione turistica dei centri pedemontani posti sulle vie di accesso alla stazione. Peraltro, si è prevista la realizzazione di un invaso di raccolta dell’acqua da utilizzare sia  come attrattiva per famiglie e ragazzi sia per fronteggiare gli incendi boschivi. Per quanto riguarda lo skipass unico e il soggetto al quale sarà affidata la gestione, stessero sereni perché ci sono dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni e la realizzazione ma comunque stiamo lavorando anche su questi importanti aspetti. Insomma, una progettualità complessa che abbiamo affrontato con il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali e le professionalità, non solo ingegneristiche, per questo ci piacerebbe che il confronto fosse a 360 gradi, senza pregiudizi né preconcetti. Noi siamo convinti della bontà dell’opera e andremo avanti ”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.

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