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L’evoluzione della vertenza dell’azienda Brioni di Penne preoccupa ed allarma. Osserviamo con grave apprensione la rigidità della proprietà, intenzionata a licenziare altri 24 dipendenti, a valle di un riassetto che ha già visto, dal 2009 ad oggi, una continua e significativa riduzione del personale. Abbiamo più volte insistito sulla necessità di difendere l’occupazione, dopo i pesanti tagli di questi anni – anche salvaguardando i salari delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno visto ridursi drasticamente le ore di lavoro – e scongiurare delocalizzazioni che penalizzerebbero ulteriormente l’area vestina e l’intero territorio regionale. Esprimiamo pieno sostegno nei confronti delle iniziative messe in campo dalle sigle sindacali, che hanno proclamato lo stato di agitazione, denunciando la condizione di paura e di rassegnazione dei dipendenti dell’azienda, già costretti a sopportare pesanti sacrifici e oggetto da anni di una ristrutturazione aziendale che, oltre a pesare sui livelli occupazionali e salariali, rappresenta un elemento di fortissima preoccupazione e instabilità lavorativa e personale. Rinnoviamo con forza l’appello alla Regione Abruzzo, totalmente assente, e al Governo nazionale, già interrogato sulla vicenda, di farsi carico della necessità di aprire un tavolo negoziale per trovare soluzioni alternative a quella dei licenziamenti, che impegnino l’azienda a riportare la propria traiettoria su un binario industriale e strategico di sviluppo, a difesa e sostegno del lavoro e dell’economia dell’intero territorio.

Daniele Marinelli – responsabilità organizzazione ed economia Pd Abruzzo

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