Una montagna di rifiuti edili, lamiere, avanzi alimentari, bombole di gas e ossigeno, estintori in biossido di carbonio, ma anche ciclomotori e veicoli fuori uso, tutti sversati illegalmente su una superficie di 300 mq, già occupata da un opificio.
Uno scenario allarmante, scoperto dalle Fiamme Gialle di Pescara all’esito dell’operazione “Trash”, nell’ambito della quale i militari, individuati i due proprietari del sito in evidente stato di incuria ed abbandono, hanno fatto scattare il blitz.
Sequestrata l’area, i finanzieri, grazie all’ausilio delle unità cinofile, hanno anche rinvenuto sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, nascosta da uno dei responsabili. Entrambi sono stati deferiti alla locale A.G., per violazione del Codice dell’Ambiente.
Sono in corso ulteriori approfondimenti sui veicoli rinvenuti, nonché sull’eventuale danno ambientale cagionato dalla prolungata infiltrazione di oli e percolato nel sottosuolo e dalla continua persistenza sul terreno di materiali tossici.
Le discariche abusive infatti, oltre a ad essere nocive per l’ambiente circostante, sono soprattutto deleterie per la salute, dati i rischi legati all’inquinamento da roghi di rifiuti e da sovraccarico di metalli pesanti nelle falde acquifere.
In questo settore, i comportamenti fraudolenti, penalmente rilevanti, sono in progressivo aumento, anche nell’ambito delle società interessate dai bilanci di “sostenibilità” e dalle nuove disposizioni europee in materia di contrasto alla criminalità organizzata ambientale.
A confermare la tendenza, il rapporto Ecomafia 2021, realizzato da Legambiente, per cui i reati ambientali in Italia costituiscono una delle sfide più ardue dei nostri tempi, non solo in termini di tutela ambientale, ma anche e soprattutto per la transizione ecologica, tra i pilastri del PNRR in quanto direttrice imprescindibile per lo sviluppo futuro del Paese, a cui sono stati destinati 71,7 miliardi di fondi pubblici.
“L’operazione ‘Trash’ accende i riflettori su un quadro di illegalità ambientale, alimentato da pratiche abusive di smaltimento dei rifiuti” afferma il Colonnello t.ST Antonio Caputo, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, che spiega “spesso queste condotte rimandano ad un meccanismo di elusione dei costi connessi con una corretta gestione dei rifiuti accolti negli impianti a fronte di un corrispettivo, sia nei casi più eclatanti, quando i rifiuti derivano da un traffico clandestino, sia nel caso di chi agisce in un’apparente cornice di legalità, ma non può permettersi di subire controlli sulla quantità dei rifiuti ricevuti e sulla qualità della sua gestione.
In tal senso, l’approccio delle Fiamme Gialle pescaresi, incentrato sulla sicurezza economico-finanziaria del territorio provinciale, coniuga azioni di repressione dei sistemi di frode più rilevanti con interventi ad ampio raggio, di prevenzione e ripristino a fronte di significativi rischi idrogeologici, per la salvaguardia delle aree verdi, della biodiversità e per l’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno.
Una strategia operativa, questa, che ci ha portato qui ad attivare strumenti di rafforzamento della legalità, a tutela dello sviluppo sostenibile e della corretta erogazione delle risorse destinate alla transizione ecologica, a conferma del ruolo della Guardia di Finanza quale forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale”.