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Rifiuti, economia circolare e sostenibilità. Sono temi più che mai attuali. Lo sa bene Ambiente SpA che sta lavorando alacremente ad un corposo progetto per lo smaltimento e il recupero dell’umido, tecnicamente chiamato Forsu – Frazione organica del rifiuto solido urbano.
In questo senso, il presidente di Ambiente SpA, Massimo Papa, sente il dovere e la responsabilità di intervenire in merito ad alcune imprecisioni emerse negli ultimi giorni, in particolare in riferimento all’assemblea pubblica tenutasi a Città Sant’Angelo lo scorso 8 agosto (Agriturismo da Barbetta) e animata principalmente da PD – Insieme per Città Sant’Angelo e Italia Nostra.
“Primo chiarimento. Il processo anaerobico – sottolinea il presidente – è lo sviluppo tecnologico dell’aereobico. Si basa sull’opportunità di captare ed utilizzare il prodotto della fermentazione (biogas) della Forsu, quindi della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, addizionato ai rifiuti ligneo-cellulosici, il che consente di eliminare il rischio olfattivo e la dispersione nell’ambiente di gas e Co2. Il processo anaerobico permette, dunque, di ottenere numerosi vantaggi: la riduzione dell’impatto ambientale, un ritorno economico e l’eliminazione dei cattivi odori. Non si comprende perché dovremmo rinunciare a questi benefici”.
Inoltre, in merito all’idea della raccolta cosiddetta “diffusa” avanzata da Italia Nostra, il presidente Papa risponde: “Quanto all’idea di diffondere il processo aerobico, coinvolgendo il singolo utente o gruppi di utenze, essa appare semplicemente folle, non solo per motivi di impatto ambientale, ma per motivi logistici. Immaginate a Pescara o Montesilvano o Spoltore o nella stessa Città Sant’Angelo la presenza di numerose aree da dedicare al compostaggio domestico o di comunità. Da non sottovalutare, infine, i conseguenti aspetti igienico-sanitari che sarebbero compromessi”. 
È bene ricordare anche che, nel marzo 2022, le principali associazioni ambientaliste – GreenpeaceItalia, Legambiente e WWFItalia – hanno avanzato 10 proposte al governo Draghi per affrontare in modo strutturale la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento del gas. La proposta n. 5 prevede proprio lo Sviluppo della produzione di biometano da Forsu. Ma ancora: nel febbraio 2019, a Roma, 11 tra le maggiori associazioni datoriali – Confindustria, Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Claai, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Confocooperative, Lecacoope e Confapi – hanno firmato la Carta per la sostenibilità e la competitività delle imprese nell’economia circolare, dove chiedono di “sostenere gli investimenti per la sostenibilità innalzando la capacità impiantistica virtuosa del Paese, favorendo l’efficienza degli impianti di riciclo e recupero esistenti, valutando la necessità di costruirne di nuovi e limitando al minimo la presenza di discariche”. 
Ad oggi, in Europa, esistono più di 12.000 biodigestori e non risulta, da stampa o da letteratura sui rifiuti, nessuna emergenza, o pericolo, o inquinamento e nessuna problematica sanitaria a dimostrazione di come questa tecnologia sia sicura e non impattante per l’uomo né per il territorio. Anche perché il compost ottenuto può essere utilizzato e commercializzato solo se omologato dal CIC (Consorzio Italiano Compostatori) che segue una procedura di approvazione qualitativa.
Infine, occorre precisare che l’impianto proposto da Ambiente SpA garantisce una riduzione dei costi di smaltimento della Forsu pari ad un 30%: da circa 144 euro a 110 euro a tonnellata. Non considerando gli incentivi che verranno decisi dal MITE e che porteranno i benefici ad una riduzione dei costi vicina al 50%, in assoluta controtendenza rispetto ad progressivo aumento dei prezzi oggi attestato ad un + 25% che tende a crescere.
“Voglio ricordare – conclude il presidente MassimoPapa – che per il Comune ospitante i benefici saranno tali da consentire, per i primi 3 anni di gestione dell’impianto, di azzerare i costi di conferimento e trasporto della Forsu e, per gli anni successivi, di arrivare al 50% in meno della tariffa corrisposta dagli altri Comuni soci di Ambiente. Vi è inoltre il beneficio determinato dalla riduzione della Co2, a seguito della diminuzione delle percorrenze verso la destinazione odierna della Forsu (ovvero l’impianto aerobico di Avezzano). La riduzione è pari a 4.000 tonnellate all’anno. ll biometano prodotto dall’impianto sarà di oltre 3.800 Megawattora che consentirà di soddisfare l’intero fabbisogno energetico di 3.500 famiglie”.

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