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“Da un lato le Terme di Popoli che oggi hanno definitivamente riaperto i battenti, con la ripresa delle terapie ai pazienti. Dall’altro l’incontro e l’impegno per consentire anche la riapertura delle Terme di Caramanico, spingendo per la conclusione delle procedure fallimentari e con i bandi per la riassegnazione della gestione delle sorgenti e delle strutture, due assi che devono necessariamente camminare in modo parallelo per il rilancio del comprensorio.

Sono questi i due punti fermi al centro di due momenti strategici del Governo regionale”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando l’esito dei due appuntamenti, che hanno visto anche la presenza, tra gli altri, del Governatore Marsilio, degli assessori Verì e Campitelli e dei consiglieri D’Incecco e Testa.

“E’ evidente e scontato il valore eccezionale del comparto inerente al turismo termale che, sulla provincia di Pescara, può contare sulla presenza storica di impianti straordinari – ha ricordato il Presidente Sospiri -. Due impianti che hanno però subito sofferenze gestionali affrontate in modo diverso. Aperture e chiusure a singhiozzo hanno interessato le Terme di Popoli che però, dopo lo stop di febbraio scorso, stamane, con un cambio di governance, hanno riaperto le proprie porte, riprendendo la regolare somministrazione di tutte le terapie. Il contratto prevede l’apertura per almeno 180 giorni l’anno, ma le premesse sono ottime per un rilancio straordinario di un impianto termale che si sviluppa su 10 ettari di terreno. Già si pensa alla realizzazione di due piscine, alberghi e una Spa, ricordando, peraltro, che la struttura è riuscita a riassorbire tutti i 25 dipendenti della gestione precedente con contratti di lavoro a tempo indeterminato, ovvero 25 famiglie che hanno riconquistato la propria tranquillità. Dall’altro lato ci sono le Terme di Caramanico, ormai chiuse dal 2019, come ha ricordato il sindaco Luigi De Acetis, e che purtroppo vengono da una sofferenza amministrativa ben più complessa oltre che lunga. Una sofferenza che purtroppo si riversa direttamente sulle attività ricettive, alberghi, ristoranti, negozi che vivono presenze ‘mordi e fuggi’ legate esclusivamente al comparto escursionistico. Ma il Governo regionale sta premendo sull’acceleratore per garantire la riapertura anche delle Terme di Caramanico, innanzitutto spingendo per la conclusione delle procedure fallimentari e per poter procedere con i nuovi bandi per riassegnare sia la gestione delle acque, per le quali la Regione farà partire intanto le indagini idrogeologiche per una verifica della qualità, e poi la gestione delle strutture dell’accoglienza. Un impegno che dovrà essere concretizzato entro i prossimi mesi”.