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Via libera della Giunta all’utilizzo della Chiesetta di Sant’Anna al Tricalle come casa comunale per la celebrazione dei matrimoni civili. L’offerta di luoghi dove convolare a nozze si arricchisce così di un altro scenario d’effetto, l’ex chiesa, riaperta dopo 40 anni grazie al partnerariato sociale fra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la cooperativa Mirare, potrà ora adempiere anche a questa funzione, di fatto arricchendo la scelta dei futuri sposi della città, in base alle regole cittadine vigenti.

“Si tratta di un posto bellissimo dove poter celebrare il giorno più bello – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Servizi demografici Teresa Giammarino – che si aggiunge agli altri spazi ove convolare a nozze a fronte di una richiesta inoltrataci dalla Soprintendenza. Il posto è già meta di eventi e aggregazione, sociale, civica e culturale, grazie al lavoro che la cooperativa Mirare conduce da anni sull’area di proprietà comunale insieme alla Soprintendenza, lavoro che porterà alla rinascita di un luogo identitario che anche attraverso questa decisione potrà esprimere tutto il suo potenziale. Nella ex chiesetta, oggi sconsacrata, si tornerà a dire sì, con la possibilità di celebrarvi come casa comunale matrimoni e unioni civili. Così a Chieti si allarga la scelta di un altro luogo bello e suggestivo dove sposarsi: oltre la sede del Comune ad oggi sono operativi come case comunali: il Teatro Marrucino, il museo Barbella, Palazzo de’ Mayo, Palazzo Lepri, la delegazione comunale di Chieti Scalo. Il nostro intento è quello di aggiungere ulteriori location che appartengono al nostro patrimonio, pieno di spazi di pregio dal punto di vista culturale e artistico, rendendo possibile le cerimonie anche su altri scenari, magari ambientali, capaci di rappresentare la bellezza di cui la nostra città è depositaria”.

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