Oggi il Dopolavoro Ferroviario di Pescara con un ristretto gruppo di soci volenterosi si è impegnato, come avviene da undici anni, per procedere alla manutenzione del “Monumento – Locomotiva” posizionato nelle aree di risulta e precisamente sul primo binario della vecchia stazione ferroviaria di Pescara Centrale dismessa nel lontano 1987.
Sono intervenuti, insieme ai soci frequentatori Mazzarella Francesco, Caroselli Francesco, Marrone Roberto, Ciancetta Francesco, armati di guanti e buona volontà, anche il Responsabile del Progetto del Monumento Gino Taglieri e il Presidente della Sezione di Pescara del Dopolavoro Ferroviario Tino Di Cicco.
Con questi interventi il Dopolavoro Ferroviario onora una Convenzione che da oltre 10 anni lega il Comune di Pescara allo stesso Dopolavoro, stipulata proprio per manutentare la vecchia locomotiva.
Anche se questo monumento è molto apprezzato dai turisti e non (è frequente la presenza anche di turisti stranieri che approfittano della locomotiva per una foto-ricordo di Pescara), purtroppo ci sono anche persone che utilizzano la locomotiva come ricovero, oppure per lasciare cartacce e altri rifiuti nei paraggi.
L’intervento odierno ha richiesto anche la fattiva collaborazione della Società di servizi che provvede alla pulizia e alla raccolta dei rifiuti in città, che con grande professionalità e impegno ha contribuito alla buona riuscita dell’intervento.
L’impegno del Dopolavoro di Pescara è quello di rinnovare con una certa frequenza la fruibilità del Monumento-Locomotiva da parte dei cittadini e turisti.
Questo monumento nasce per gratitudine della nostra città verso il treno. Quando nel 1863 il treno è arrivato a Pescara, la nostra città superava appena i 4.000 abitanti. Il treno ha mutato totalmente l’antropizzazione della nostra regione, facendo di Pescara la città più importante.
La realizzazione del Monumento, fortemente voluta da tanti pescaresi, fu possibile grazie alla proficua collaborazione fra DLF sezione di Pescara e Comune di Pescara, nonché alla fattiva operosità di tanti amanti del treno (ferrovieri e non ferrovieri), ma in particolare grazie alla caparbietà del compianto presidente del DLF Giuseppe Salvatore.