Alle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, collaborati da quelli della Compagnia di Montesilvano, hanno provveduto a dare esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa da GIP del Tribunale di Pescara su conforme richiesta della locale Procura delle Repubblica, nei confronti di C.E., classe 1984, residente in Montesilvano. Lo stesso è gravemente indiziato di aver posto in essere una serie di attività usurarie ed estorsive in danno di un imprenditore teramano, venutosi a trovare in gravi difficoltà economiche e finanziarie.
A fronte di iniziali prestiti con tassi d’interesse esorbitanti (dal 100% al 400% annuo) ed allorquando la vittima si è trovata nell’oggettiva impossibilità di rispettare le scadenze imposte, il predetto ha fatto seguire una serie di azioni minacciose ed estorsive, tese a fiaccare definitivamente le resistenze dell’imprenditore, facendosi finanche assumere formalmente ma fittiziamente presso la sua azienda, e non solo percependone la retribuzione ma anche falsamente attestando all’Autorità Giudiziaria la posizione lavorativa al fine di ottenere la concessione di misure alternative alla detenzione in carcere in relazione a precedente condanna.
Unitamente al soggetto attinto da misura cautelare personale, risultano indagati a vario titolo altri sei soggetti, dimoranti nelle provincie di Pescara, Teramo e Milano, nei confronti dei quali i Pubblici Ministeri titolari dell’indagine, dott. Andrea Papalia e dott.ssa Benedetta Salvatore, hanno disposto doversi procedere a perquisizione domiciliare.
Il provvedimento, infine, dispone il sequestro preventivo nei confronti del prevenuto e di altri tre indagati, delle disponibilità liquide costituenti profitto diretto del reato di usura per un ammontare complessivo di oltre € 350.000.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.