L’UGL denuncia il comportamento antisindacale di Presidente e direttore della ASP 2 Teramo. Una gestione che sarebbe anche alle prese con un conflitto d’interessi irrisolto.
“Intollerabili ingerenze quotidiane della governance politica rispetto alla gestione amministrativa della Asp 2, spostamenti arbitrati del personale, svuotamento delle competenze e delle aree di pertinenza dei dipendenti iscritti alla Ugl e, soprattutto, instaurazione di un clima di intimidazione nei confronti dei dipendenti che non si adeguano alle direttive quando le stesse non rispettano la normativa. Non funziona la gestione della Asp 2 della provincia di Teramo e a questo punto, prima che si verifichi il disastro della Asp 1, chiediamo un intervento concreto e definitivo del Presidente della Regione Abruzzo Marsilio a tutela dei lavoratori, esercitando quel ruolo di vigilanza e controllo sulla Asp che appartiene alla Regione, responsabile anche delle nomine del Consiglio d’amministrazione”. Lo ha dichiarato il Segretario provinciale della Ugl Armando Foschi nel corso della conferenza stampa odierna convocata nella Sala consiliare del Comune di Atri riaccendendo i riflettori sulla gestione della Asp 2.
“Sono tanti i temi sul tavolo, a partire da due questioni di presunta incompatibilità sulle quali chiediamo alla Regione di pronunciarsi in modo chiaro – ha sottolineato il segretario Foschi -: nei mesi scorsi era infatti emersa la problematica inerente l’incompatibilità del Presidente Giulia Palestini nel proprio ruolo visto che un’azienda di ortofrutta che rifornisce di frutta e verdura tutte le strutture della Asp 2, tra cui la Fattoria sociale Rurabilandia con il Centro diurno annesso e l’Orfanotrofio di Giulianova, farebbe capo a familiari di primo grado del Presidente, ovvero il padre e lo zio. La Ugl ha chiesto chiarimenti alla Regione Abruzzo perché, se tale circostanza fosse stata confermata, sarebbe evidente il conflitto di interessi. La Regione ha scritto alla Asp chiedendo lumi, e la Asp ha risposto per mano del Direttore Gabriele Astolfi, ex sindaco di Atri e oggi anche consigliere comunale, sostenendo che la fornitura è vera, sono veri i legami di parentela, ma secondo il Direttore Astolfi non ci sarebbe conflitto di interessi perché gli affidamenti sono stati firmati da due dirigenti e perché il rapporto continuativo con la Ortofrutta Palestini va avanti senza interruzione dal 2014, con affidamenti diretti. E la Regione, per mano del dirigente Pascale e dell’assessore Quaresimale, ha risposto alla Ugl dicendo semplicemente di prendere atto della risposta della Asp. Una risposta che ci ha lasciato sconcertati, innanzitutto perché se un servizio va avanti con affidamenti diretti dal 2014 vuol dire che da otto anni la Asp 2 non ha garantito il rispetto del principio di rotazione né tantomeno ha mai svolto una gara sul territorio, anche per strappare eventualmente condizioni economiche migliori. Ma soprattutto prendiamo atto come la Regione della confessione della Asp, ma la Ugl chiede alla Regione di fare un passo avanti e di dirci se nella fornitura dell’Ortofrutta Palestini si ravvisi o meno il conflitto d’interessi che può determinare la revoca del Presidente Palestini. Nelle scorse settimane abbiamo poi appreso che il Direttore della Asp Astolfi riveste anche la carica di consigliere d’amministrazione della società Abruzzo Sviluppo e a questo punto chiediamo alla Regione Abruzzo di verificare se non ricorrano i presupposti del decreto legislativo 39 del 2013, articolo 11, che decreta ‘l’incompatibilità tra incarichi amministrativi di vertice e di ente pubblico e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali’. In altre parole temiamo che anche il Direttore, peraltro consigliere comunale ad Atri e commissario provinciale di un partito, sia incompatibile, circostanza che va verificata subito per non esporre la Asp all’adozione di atti illegittimi. Poi nel corso dei mesi – ha snocciolato il Segretario Foschi – abbiamo iniziato a registrare ingerenze sempre più pressanti della governance politica nei confronti degli Uffici, ingerenze che si traducono in autentiche invasioni di campo e di competenze, e per chi rifiuta la ‘sottomissione’ a tali ingerenze scattano pratiche di mobbing, a partire dalla sottrazione di mansioni e dallo svuotamento delle competenze. La Asp 2 ha infatti una società partecipata, l’Azienda Agricola ‘Ricciconti’ che, tra le proprie disponibilità contava la Fattoria sociale Rurabilandia, oltre a 630 ettari di terreno. Fattoria che nel corso della scorsa estate, grazie a una gestione lungimirante, ha riportato in cassa un fatturato di 120mila euro, lavorando solo nei fine settimana da giugno a settembre, contrariamente a quanto accadeva in passato. A ottobre il Cda, senza alcuna giustificazione né contestazione, ha deciso di togliere la Fattoria sociale dalla gestione in corso, per riportarla sotto la gestione diretta della Asp, dimenticando che però la Asp non può gestire ristoranti. E la Fattoria è rimasta chiusa da ottobre ad aprile, riaprendo il giorno di Pasquetta, con relative perdite economiche, ovvero ha riaperto dopo che è stata costituita una seconda srl, una seconda partecipata, la cui unica missione è la gestione del ristorante. Pare purtroppo facile dire che tale operazione fosse finalizzata solo al voler togliere la gestione di Rurabilandia all’amministratore unico dell’Azienda Ricciconti, il quale si era opposto, nel frattempo, alla trasformazione della Fattoria sociale in pizzeria. E veniamo infatti alla pizzeria: nel mese di novembre, su richiesta del presidente, è arrivato alla Asp il progetto aziendale ‘Pizza e Nuvole’ per la realizzazione dentro Rurabilandia anche di una pizzeria, progetto portato avanti e pagato nonostante l’amministratore unico in carica abbia subito fatto presente al Presidente, al Cda e al Direttore che una Fattoria sociale non può essere pizzeria. Ignorando completamente tale informazione e tutta la documentazione normativa fornita a supporto della stessa, la Asp, d’ordine del Presidente, ha anche sostenuto delle spese ingenti per allestire la pizzeria, circa 30mila euro, per l’acquisto di due nuovi forni e due tavoli da lavoro. E poi, anche in seguito a un intervento della Ugl, anche quel progetto è svanito nel nulla, ma intanto sono stati spesi 30mila euro. Poi veniamo alle ingerenze nell’attività amministrativa ordinaria: il Presidente pretende di gestire personalmente i servizi amministrativi della Asp 2, come la Pec istituzionale, il servizio Protocollo, sottraendolo al Responsabile dell’Area Amministrativa, Comunicazione, Affari generali e Protocollo, Responsabile della Privacy e del Trattamento dei Dati. Praticamente è come se un sindaco decidesse oggi, in virtù della propria carica, di gestire personalmente la pec e il Protocollo del proprio Comune, follia, tra l’altro pretesa illegittima. E spiace dover dire che in tali ingerenze il Presidente trovi la perfetta alleanza con il Direttore, che pure ha svolto per 10 anni il ruolo di sindaco. Dal mese di febbraio l’Azienda agricola Ricciconti ha iniziato un’esperienza importante di internazionalizzazione, riportando risultati concreti dalle missioni a Dubai e a Bruxelles con la Regione Abruzzo, l’Arap e la Camera di Commercio Chieti-Pescara, che pure hanno avuto risonanza sugli Organi di informazione. E la risposta del Cda e del Direttore è stata quella di ignorare tali successi e di iniziare l’isolamento fisico dell’amministratore unico: dal mese di aprile tutte le delibere approvate dal Cda non vengono più preparate dagli uffici della Asp, come previsto dalla legge, ma vengono preparate all’esterno da un non meglio precisato ufficio legale, sono prive dei pareri dell’area tecnica, finanziaria, e amministrativa e vengono pubblicate dal Direttore Astolfi, in violazione della norma. I dipendenti della Asp vengono tenuti all’oscuro delle Assemblee del Cda che spesso non si svolgono nemmeno nella sede istituzionale o negli orari di convocazione, senza primo né secondo appello, ovvero vengono violate tutte le norme basilari che disciplinano le riunioni collegiali di un’assemblea. Sempre nel mese di aprile, di punto in bianco, il Presidente Palestini ha portato in sede un noto legale teramano, che teoricamente è lo studio legale consulente della Asp, ma che, strana coincidenza, è anche lo studio legale personale del Presidente e del Direttore Astolfi in alcune questioni personali, e nell’occasione gli ha chiesto di effettuare una verifica di legittimità di tutti gli atti prodotti dal Dirigente dell’area amministrativa, un fatto gravissimo in assenza di contestazioni, un’azione tesa evidentemente a creare un clima di intimidazione all’interno degli uffici lanciando un messaggio chiaro: chi non si adegua e non obbedisce alle volontà del Cda e del Direttore, anzi chi si permette di contraddirli, anche quando quelle volontà non solo rispondenti alla norma, viene punito. Nel frattempo allo stesso dirigente dell’area amministrativa, lo stesso che osa far prevalere la norma sulle volontà inaccettabili del Cda, sono state tolte le funzioni di segretario verbalizzante delle riunioni del Cda, assunte dal Direttore, e di vicedirettore, su disposizione del Presidente, peccato che per Statuto il Presidente non possa dettare disposizioni sull’utilizzo del personale. Ma non basta: il Cda ha disposto la riorganizzazione degli Uffici e dei carichi di lavoro senza consultare preventivamente i sindacati; le delibere vengono pubblicate dal Direttore scadute, ovvero oltre il termine dei 5 giorni che possono intercorrere tra l’approvazione e la pubblicazione; pochi giorni fa Presidente e Direttore hanno ordinato all’amministratore unico di convocare l’Assemblea dei soci per la rimozione dello stesso amministratore, di fatto quasi l’unica funzione rimasta al dipendente iscritto alla Ugl; precisiamo che nel mese di maggio lo stesso amministratore ha convocato per ben due volte l’assemblea dei soci su richiesta del Presidente che non si è mai presentata. Infine i rimborsi: risulta alla Ugl che il Presidente Palestini abbia percepito dei rimborsi per coprire presunti spostamenti sul territorio in funzione, dice lei, della propria carica: peccato che tali spostamenti vadano documentati e la Ugl ha presentato alla Asp una regolare richiesta di accesso agli atti per verificare la presenza di tali documenti di prova. Richiesta semplicemente ignorata; e vale la pena ricordare il silenzio della governance della Asp quando pochi giorni fa un dipendente della Srl Ricciconti, iscritto Ugl, è stato aggredito negli uffici della Asp da un uomo che pretendeva di avere il Cud del fidanzato della figlia, senza delega, senza documenti, e non abbiamo letto una nota di solidarietà nei suoi confronti da parte del Presidente o del Direttore o del Cda, e ritengo che questo sia semplicemente vergognoso. Infine la ciliegina: due giorni fa è stata disposta la costituzione del Collegio di Disciplina interno, mai esistito sino a oggi, individuando quali componenti due dipendenti che non hanno alcuna formazione giuridica, e lasciando fuori il responsabile dell’area amministrativa, l’unico con una laurea in giurisprudenza, peraltro non sappiamo neanche quali siano i criteri seguiti nella scelta. Evidentemente siamo di fronte all’ennesimo tentativo perverso di fomentare un clima di intimidazione e divisione all’interno della struttura, creando una separazione fisica tra ‘buoni’ e ‘cattivi’ indicati da Presidente e Direttore, procedura che non è permessa da alcuna legge. A fronte di tali e tante difformità la Ugl – ha aggiunto il Segretario Foschi – chiede l’intervento del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per ripristinare un clima di serenità e di piena legittimità all’interno della Asp 2, serenità che oggi è minata da una governance politica che calpesta quelli che sono i diritti minimi dei propri lavoratori, e non intendiamo tollerare ulteriori atti che vadano a discriminare e ledere quei diritti e quelle prerogative. In tal senso adotteremo tutti gli atti necessari per fermare un’éscalation di violenza amministrativa”.