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Il nuovo spettacolo di narrazione teatrale, dell’associazione culturale Cuntaterra “Quando il grano maturò, storie di gente r-esistente”, di e con Marcello Sacerdote e con la regia di Laura Curino, si terrà in prima assoluta al Teatro Marrucino il 13 giugno alle 20.45, come evento patrocinato e promosso dal Comune e dalla Provincia di Chieti e scelto dall’Amministrazione per celebrare il giorno della liberazione dell’Abruzzo e della città. Stamane la presentazione in Comune, con il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare, Marcello Sacerdote, direttore artistico e drammaturgia di Cuntaterra, con Giulia Ferrante ricerca e supporto drammaturgico, Chiara Spina direzione organizzativa, Lisa Brunetti per la comunicazione. Erano inoltre presenti i consiglieri Alberta Giannini e Paride Paci e Aldo Grifone dell’ANPI di Chieti.

“In bocca al lupo ai ragazzi di Cuntaterra per questa importante prima teatrale che per la prima volta avrà come scena quella del Teatro Marrucino – così il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare – Siamolieti di essere parte di questo importante evento nel giorno in cui si ricorda la liberazione d’Abruzzo e della nostra città e convinti nel promuovere uno spettacolo che aiuta la memoria a fortificarsi sui temi della libertà e dei diritti che incarna”.

“Quest’anno Chieti ha vissuto uno speciale 25 aprile, nato dalla condivisione di temi ed eventi con tante associazioni cittadine, fra cui i Cuntaterra, che hanno dato in quell’occasione, il primo assaggio di questa opera che li vedrà sul palco il 13 giugno – spiega Alberta Giannini, motore dell’evento per l’Amministrazione Per dare un contributo importante alla memoria della Liberazione d’Abruzzo e di Chieti, abbiamo questa prima nazionale, per cui oltre a ringraziare autori, attori e registi, ringrazio anche l’Amministrazione che ha sostenuto questo evento con il Teatro e il direttore amministrativo del Marrucino, sempre disponibile per iniziative che hanno spessore e significato”.

“Siamo partiti da questa grande sinergia fra i Cuntaterra e l’Amministrazione comunale – così il consigliere Paride Paci altro motore dell’evento – Quando il grano maturò è un’opera che ha una valenza importantissima per la nostra terra: il 13 giugno del 1944 la nostra regione fu liberata e la voce dello spettacolo è quella di persone che hanno fatto della resistenza umanitaria un modo di vivere. È bello che un’associazione oggi mandi questo messaggio”.

“Un’iniziativa che è un ulteriore passo avanti del cammino iniziato con il 25 aprile – spiega Aldo Grifone per l’ANPI – merito all’Amministrazione per aver dato spazio alla memoria, che è un bagaglio grande e che ci serve per crescere culturalmente e a Cuntaterra, per i contenuti di un’opera che saprà farsi strada, da Chieti e in tutta Italia”.

“Siamo felici ed emozionati di raccontare a Chieti questa storia – così Marcello Sacerdote – e di portare sullo splendido palco del Marrucino le memorie di cui è speciale contenitore il lavoro scritto e realizzato con la regia di Laura Curino. Il giorno è importante, quello della liberazione d’Abruzzo, una ricorrenza enorme e straordinaria, ma forse non molto celebrata. Uno spettacolo sostanzioso, incentrato sul valore della memoria, che si intreccia con le storie di una gente resistente che in quegli anni trasmetteva il suo credo nella vita e nell’azione con gesti silenziosi, troppo spesso, come lo è stata anche la cronaca di tutte quelle storie di uomini e donne e bambini, legate alla guerra e alla resistenza e che, proprio per questo, abbiamo voluto condividere e restituire. Sarà come accendere un piccolo focolare dove riunirci, danzando fra la storia con la S maiuscola, quella dei fatti che accadevano in Italia in quegli anni di guerra e quella di tutti noi, dei nostri genitori, nonni, parenti, concittadini, che la storia la facevano ogni giorno sul proprio territorio. Lo spettacolo narra cosa è successo da quando ci siamo ritrovati la guerra in casa a quando è finita e l’Italia liberata, raccontando le domande di allora, come gli interpreti delle storie riuscirono a resistere per poter esistere come italiani. Con lo spettacolo vogliamo anche stimolare un percorso che porteremo avanti con le scuole, per mettere insieme più storie possibile e per dargli ordine, come succede negli archivi che ho dovuto frequentare per scriverlo, che mi hanno messo di fronte alla vita e alla morte di tanti abruzzesi che volevano la libertà. È poi uno spettacolo con grandi presenze femminili, dall’organizzazione a quelli che ispirano molte delle storie di umanità e accoglienza che vide interpreti donne e i bambini della resistenza pronti a mettere a rischio la propria vita. Ringrazio tutte le persone che fanno da anima al progetto, con le quali costruiremo un orizzonte speciale a questo evento dal palco e non solo”.

“L’intento è quello di creare una rete di persone e di realtà che faccia da viatico a questo progetto – conclude Chiara Spina, della direzione organizzativa di Cuntaterra – Rete è infatti una delle due parole chiave della sfida, l’altra è condivisione, perché nasce come testo condiviso a livello teatrale e drammaturgico, in quanto rende partecipi le persone, perché che avrà vita sul territorio, con le scuole, per offrire un punto di vista diverso delle storie e dell’emozione che contiene. L’anteprima di lunedì è anche l’inizio del progetto, seguiranno tante altre occasioni per farlo crescere dentro e fuori il territorio regionale, è un cammino che comincerà e che è bello che parta da Chieti”.

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