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Ice Memory è un progetto di ricerca internazionale, riconosciuto dall’UNESCO, con un duplice obiettivo: raccogliere e conservare campioni di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale.

Gli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Villa Raspa e delle classi III C e III G della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato ad un incontro formativo su Ice Memory: il progetto è seguito per l’Italia dall’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp) e dall’Università Ca’ Foscari Venezia. A parlarne ai ragazzi di Spoltore è stato Jacopo Gabrieli, glaciologo, esperto di climatologia in ambiente alpino e polare, responsabile delle attività di ricerca italiane del progetto Ice Memory e coordinatore della missione sul ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso, l’unico dell’Appennino e il più meridionale d’Europa, dove nel mese di maggio sono stati effettuati dei carotaggi con la collaborazione del reparto volo dei Vigili del Fuoco di Pescara.

Gabrieli, con la sua esperienza e competenza, ha appassionato i ragazzi ripercorrendo tutte le tappe di questa spettacolare missione sul Calderone attraverso un reportage di foto e video: gli studenti hanno anche visto dal vivo in aula il carotiere, utilizzato per la perforazione del ghiaccio. Cause e le conseguenze del riscaldamento globale hanno interessato molto i ragazzi, e la loro viva partecipazione ha trasformato gli incontri da formativi a interattivi.

Con il progetto Ice Memory si intende creare un archivio climatico mondiale, una grande banca-dati del ghiaccio, della storia del clima e dell’ambiente. Mantenere le informazioni disponibili e accessibili aiuterà per le future generazioni di scienziati: la conservazione delle carote consentirà di analizzarle con tecnologie di domani, anno dopo anno sempre più avanzate. Da tutto il mondo si stanno selezionando specifici ghiacciai per prelevare dei campioni di ghiaccio rappresentativi del clima regionale. Le carote estratte verranno trasferite in Antartide, un grande freezer naturale, che diventerà quell’archivio del clima tanto prezioso.

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