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In Regione, a Pescara questa mattina, la presentazione di Marco Della Torre, candidato Sindaco di Spoltore per 4 liste di centrodestra.

“La politica oggi non può fermare il processo del cambiamento, ovvero la costituzione della Grande Pescara, per rispetto a quel 64 per cento della popolazione che ha votato per il ‘sì’ al referendum, tra cui ben 4.892 spoltoresi. Ma la stessa politica deve gestire il processo, facendo in modo che si compia la fusione tra Spoltore e Pescara e non un’annessione, garantendo la tutela dell’identità, delle esigenze e delle peculiarità del nostro territorio. E dobbiamo essere in grado di trasformare quella che potrebbe essere una debolezza in una risorsa per ottimizzare i nostri servizi, dalla Polizia municipale alla gestione dei rifiuti alla valorizzazione del nostro turismo, in un territorio assolutamente spendibile per l’incredibile offerta di cui dispone, soprattutto sotto il profilo ambientale”. Lo ha detto il candidato sindaco dell’area di centrodestra (Forza Italia-Prima Spoltore, Fratelli d’Italia, Udc e Spoltore Libera) Marco Della Torre nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare la posizione della coalizione relativamente alla costituzione della Grande Pescara. Presenti anche il segretario provinciale dell’Udc Andrea Colalongo, l’ex sindaco Franco Ranghelli, e alcuni candidati al Consiglio comunale, tra cui Giovanni Simeone, Agnese Ranghelli, Davide Tagliente e Lino Tomaiuolo.

“La popolazione è comprensibilmente preoccupata dall’idea della Grande Pescara, è preoccupata di perdere i presunti privilegi della nostra collina, del debito di Pescara – ha detto il candidato sindaco Della Torre -, ma la verità è che oggi dobbiamo affrontare il cambiamento, non possiamo semplicemente rinviarlo, e dobbiamo farlo anche per rispettare la volontà dei 4.892 spoltoresi che hanno votato ‘sì ‘ al referendum, molti dei quali per protesta e oggi c’è una legge, la numero 26 del 2018, che ce lo impone. Vero è che il centrosinistra ha perso quattro anni per scrivere una legge raffazzonata e la giunta Di Lorito ha perso altri 5 anni facendo scendere il silenzio politico-amministrativo sulla norma e limitandosi a chiederne il rinvio anziché sedersi a tavolino per lavorare al suo miglioramento, un rinvio al 2023, poi al 2024, ora al 2027. Di fatto l’unico che oggi si sta preoccupando di lavorare alla legge è il centrodestra, è la Regione Abruzzo, alla quale spetterà poi l’adozione dei provvedimenti concreti. Spoltore è uno dei comuni più grandi della provincia di Pescara con i suoi 37 chilometri quadrati, ci sono ovviamente degli appetiti che la politica di governo dovrà sapere tenere a bada, e personalmente mi propongo come l’avvocato civico di Spoltore. La fusione tra Spoltore, Pescara e, infine, Montesilvano, dovrà tenere conto delle esigenze dell’area artigianale-commerciale di Villa Raspa, del ruolo sanitario di Caprara con le sue residenze, delle caratteristiche di Spoltore capoluogo con un centro storico unico rispetto alle altre due città. Il ruolo dell’avvocato civico sarà quello di difendere il territorio, scongiurando il rischio di una cementificazione, ma comunque garantendo le opportunità di sviluppo. Sul tema cercherò anche di coinvolgere negli aspetti decisionali e nelle proposte gli altri candidati sindaci – ha proseguito Della Torre – per cercare insieme un’evoluzione positiva per i nostri territori, perché ritengo si parli di belle persone con cui cercheremo una collaborazione per arrivare a una visione quantomeno condivisa per la salvaguardia dei cittadini. Dovremo essere protagonisti e non vittime del processo di fusione, altrimenti difendendo le singole posizioni Spoltore rischierà di essere sempre in minoranza con i suoi 19mila residenti, contro i 55mila di Montesilvano e i 120mila di Pescara, quindi dobbiamo avere voce in capitolo nelle decisioni future. Il timing: ritengo che per attuare il processo occorra il tempo necessario per farlo bene, ma recuperando il tempo perduto e non limitandosi a chiedere un vago rinvio al 2027 senza darsi delle date e delle scadenze. All’inizio anch’io ero contrario, oggi ritengo che occorra lavorare per cogliere gli aspetti positivi della fusione. Comprendo chi esprime preoccupazioni per il debito pubblico del Comune di Pescara, determinato, paradossalmente, dalla giunta precedente di centrosinistra che chiese lo stato di predissesto, personalmente ho fiducia nel sindaco Masci che è in grado di procedere al ripianamento e comunque faremo in modo che quei costi non ricadano mai sui cittadini di Spoltore. E al processo di fusione sono strettamente connesse tante progettazioni: dalla riorganizzazione e unificazione dei servizi di ordine pubblico, da estendere ventiquattro ore su ventiquattro, mentre oggi Spoltore dopo le 20, chiusa la stazione dei Carabinieri, diventa luogo di microcriminalità, alla gestione dei rifiuti, in un territorio che per primo, con l’ex sindaco Ranghelli, avviò la raccolta differenziata spinta porta a porta e oggi si trova al 65 per cento di rifiuti differenziati, con la prospettiva di ulteriori miglioramenti. E penso poi al potenziamento del trasporto pubblico, oggi insoddisfacente, con autobus sempre strapieni, senza una sola pensilina alle fermate, e dei servizi sociali con l’apertura di nuovi punti di ascolto, fondamentali nel dopo-Covid, o anche a una Spoltore dei parchi, delle aree naturali, allo sviluppo delle piste ciclabili, dunque dopo la bike to coast allo sviluppo di una pista ciclopedonale raccordabile a quelle di Pescara rivolta verso le aree interne, verso la campagna di Cavaticchi o che risalga il fiume sino a Spoltore per la crescita del turismo, anche enogastronomico, ricordando che fu proprio la giunta Ranghelli, ovvero il Comune di Spoltore, il primo a proporre la redazione del primo Piano della Mobilità intercomunale ben prima che si parlasse della Grande Pescara e poi penso alla possibilità di localizzare a Spoltore un Palacongressi o Palaeventi che, peraltro, sarebbe funzionale anche al nostro Spoltore Ensemble, utile a ospitare gli spettacoli in caso di pioggia, evitando di far saltare le serate come accaduto in passato. Chiara, dunque, la posizione della coalizione di centrodestra sulla nascita della Grande Pescara – ha sottolineato il candidato sindaco Della Torre -: la politica deve gestire il cambiamento in modo democratico rispettando le identità di ciascun territorio, lavorando per far sì che Spoltore diventi la Parioli di Roma e non la peggiore periferia di una grande città”.

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