CONDIVIDI

Una vittoria su tutta la linea, quella del Movimento 5 Stelle Pescara, all’indomani dell’assemblea dei Soci di Ambiente SpA che, lunedì 16 maggio, ha approvato una serie di proposte di modifica al project financing per la realizzazione dell’impianto di biogas a Città Sant’Angelo, accogliendo di fatto le osservazioni che i consiglieri pentastellati denunciano da settimane. “Modifiche che vanno dall’inserimento nel PEF (Piano Economico Finanziario) anche della parte di finanziamento pubblico di 15 milioni di euro – commenta il consigliere del M5S Pescara Paolo Solache inizialmente sarebbero rimasti a carico dei cittadini, fino al tema degli incentivi statali che, nella prima versione del contratto, venivano letteralmente regalati al privato e che ora, invece, serviranno per abbattere i costi per il conferimento dei rifiuti e pagare il mutuo contratto dal Comune di Pescara con la Banca Europea degli Investimenti.. Temi che erano al centro della lettera aperta inviata a tutti i Sindaci nelle scorse settimane, e da cui è partito un fronte comune fatto di tanti primi cittadini che da subito hanno raccolto e condiviso le nostre stesse perplessità e proposte”.

Dopo quella iniziativa, infatti, era arrivato il primo stop nell’assemblea dei Soci dello scorso 27 aprile, in cui tanti Sindaci avevano chiesto di congelare ogni decisione per approfondire i temi sollevati dal Movimento 5 Stelle e verificare l’effettivo impatto che quel project, proposto da due aziende del gruppo Snam, avrebbe avuto sui propri territori e sulle tasche dei cittadini.

“Un lavoro di analisi e di verifica che probabilmente – proseguono i consiglieri Erika Alessandrini e Massimo Di Renzoandava fatto da chi, come la governance di Ambiente e l’assessore Isabella Del Trecco, incalzavano l’assemblea per votare la versione originaria, sostenendo che i rilievi del Movimento fossero errati e solo tesi a fare propaganda. Ora dovrebbero spiegare per quale motivo le proposte di modifica approvate, pare fossero all’attenzione del CdA di Ambiente già dall’8 aprile scorso, quindi ben prima dell’assemblea dei Soci del 27 aprile quando, invece, solo l’attività di informazione e coinvolgimento fatta dal M5S ha attirato l’attenzione dei Sindaci impedendo che si mettesse al voto la versione iniziale del project che ci avrebbe consegnato nelle mani dei privati per 15 anni, caricando i comuni soci dei costi del mutuo da 15 milioni di euro con la Bei”.

 “Ora è il momento – concludono i consiglieri M5S Alessandrini, Sola e Di Renzo – che vengano rimossi dai loro incarichi, politici ed amministrativi, coloro che stavano portando in approvazione un progetto fallimentare per Ambiente Spa e i Comuni soci, a favore dei promotori del progetto,  piuttosto che dei cittadini.  L’eco mediatica che si è scatenata ha permesso di avvicinare questo project all’interesse pubblico piuttosto che a quello dei privati, consapevoli comunque di aver perso la vera occasione d’oro rappresentata dal PNRR, cosa di cui i nostri amministratori locali dovrebbero rendere conto ai cittadini non avendo permesso di realizzare gratis un impianto necessario alla funzionalità della raccolta integrata dei rifiuti nel pescarese”.

Il prossimo passaggio prevede ora la risposta delle due società private proponenti, che potranno accogliere o rifiutare le modifiche richieste dall’assemblea dei Soci di Ambiente.