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<Oggi si compie un passo fondamentale per la crescita di questa città, impensabile fino a tre anni fa. Manteniamo il nostro impegno e abbattiamo il cancro di questa città, come tale riconosciuto da tutti, perché elimineremo quel grumo metifico che c’è da circa 50 anni e che ci ha regalato purtroppo gli onori della peggiore cronaca possibile, come ha fatto ancora nei giorni scorsi il telegiornale satirico Striscia La Notizia che ha messo in mostra il Ferro di cavallo come simbolo nazionale del degrado sociale per via di gravi e ripetuti casi di criminalità. Del resto basta digitare “Ferro di cavallo” su Google e uscirà fuori un giudizio vergognoso per Pescara>

Con queste parole il sindaco Carlo Masci ha commentato nell’aula del Consiglio comunale l’approvazione, avvenuta questa mattina intorno alle 12:30, della delibera di variante urbanistica che permetterà ora di procedere in tempi brevi alla demolizione del complesso di alloggi (attualmente 120) di via Tavo, divenuto emblema di fatti violenti – in alcuni casi anche di omicidi – e di spaccio di droga. 
Dopo la discussione di decine di emendamenti disseminata su diversi giorni, la delibera n. 60 – di presa d’atto del progetto Ater e di variante al PRG – è passata con 18 voti favorevoli e 7 contrari; il provvedimento si è reso necessario perché il progetto dell’Ater, di demolizione e di ricostruzione di 56 appartamenti, è stato elaborato in deroga alla normativa vigente con l’adozione di una variante alle previsioni dello strumento urbanistico vigente, il tutto per la costruzione di due nuovi fabbricati posti ortogonalmente alla direttrice di via Tavo. Un intervento complessivo da 7.8 milioni di euro che otterrà il risultato di dare un segno forte e tangibile di rinnovo architettonico e sociale di una parte di città che presenta molti aspetti problematici.

Affinché venisse colto questo risultato decisivo è stato il recupero di circa cento alloggi vuoti e inutilizzabili da decenni in vari punti del capoluogo, operazione cui hanno lavorato la stessa Ater, Comune e Regione, creando le condizioni affinché vengano accolti in nuove abitazioni – avendo il diritto all’assegnazione – quanti gioco forza hanno lasciato o dovranno lasciare l’agglomerato del quartiere Rancitelli.

<A me sinceramente dispiace – ha concluso il sindaco Masci prima che si procedesse al voto – che le opposizioni non abbiamo voluto sostenere una scelta così importante per Pescara. Sono curioso di capire come questo partito del “no” (Pd e M5S ndr) spiegherà alla città come sia stato possibile che, dopo essersi sempre dichiarati favorevoli all’abbattimento, oggi abbiano votato contro in maniera kafkiana. Io comprendo che siano in sofferenza, perché verrà meno un motivo preferenziale e continuo di aggressione mediatica all’amministrazione, ma oggi questa maggioranza, che ringrazio, realizza un risultato storico determinando ciò che nessuno è mai riuscito a fare>.

La demolizione del Ferro di cavallo rientra in una ben più ampia operazione di riassetto urbanistico e di riqualificazione dell’area, in cui saranno insediati una piazza (che sarà intitolata al compianto Lucio Candeloro) tra i due futuri corpi di fabbrica, spazi per i servizi ai piani terra e aree verdi esterne, con un collegamento fino ai vicini impianti sportivi. Tutto questo mentre si stanno concretizzando la conclusione dei  lavori di costruzione della strada-pendolo e l’iter per lo smantellamento degli edifici popolari ammalorati di via Lago di Borgiano.