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Sono 6 le persone denunciate tra Pescara e Popoli per aver ricevuto l’assegno mensile del reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. Tra loro c’è chi, all’atto della domanda di accesso al sussidio, o non ha le carte in regola per la residenza, oppure, già condannato per truffa, rapina e ruberie in abitazione, non certifica che il familiare a carico è agli arresti domiciliari per furto. Il danno alle casse dello Stato sfiora quota 50 mila euro: tanto è il bilancio dell’operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Pescara e Popoli, in collaborazione con l’Inps.

Gli indagati sono stati deferiti alla locale autorità giudiziaria per avere reso dichiarazioni attestanti cose non vere ed omesso informazioni dovute al fine di ricevere illecitamente l’indennizzo, mettendo a segno, in un anno e mezzo, una frode di migliaia di euro. Soldi pubblici, per il cui recupero sono stati richiesti il sequestro preventivo e l’immediata revoca del beneficio.

Tra le irregolarità riscontrate, si possono identificare soggetti che lavorano in nero, stranieri che indicano indirizzi di residenza inesistenti, nonché coniugi che ripuliscono la loro fedina penale. Questi campanelli d’allarme, che scaturiscono dalla diretta osservazione del territorio e dall’analisi d’intelligence, fanno scattare controlli mirati e chirurgici, tesi a scovare chi sfrutta indebitamente il reddito di cittadinanza, beneficio che nasce come misura di contrasto alla povertà, con soldi erogati dallo Stato a sostegno delle famiglie e dei più deboli.

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