Soddisfazione da parte dei consiglieri comunali M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo all’indomani dell’assemblea dei soci di Ambiente SpA che ha rispedito al mittente la proposta di project financing da 30 milioni di euro con cui la stessa società si propone di realizzare un impianto di produzione biogas nel Comune di Città Sant’Angelo. La maggioranza dei Sindaci ha raccolto e condiviso, infatti, le criticità del progetto segnalate dal consigliere M5S Paolo Sola in una lettera aperta inviata nei giorni scorsi a tutti i primi cittadini soci di Ambiente, considerando la proposta irricevibile.
“Oggi festeggiamo lo scampato pericolo per le tasche di tutti i cittadini pescaresi e non solo – commenta Paolo Sola – che rischiavano di dover pagare, direttamente o indirettamente, 30 milioni di euro per un progetto che avrebbe fatto solo ed esclusivamente gli interessi del privato. Molti Sindaci hanno raccolto infatti la denuncia che da giorni portiamo avanti, contro una proposta che avrebbe consegnato ai privati milioni di euro di incentivi statali per la produzione di biometano sottraendoli ai cittadini, e lasciando sulle loro spalle un mutuo da 15 milioni di euro da ripagare con tanto di interessi”.
Il riferimento è alle criticità individuate nel PEF (Piano Economico Finanziario) della proposta caldeggiata da Ambiente SpA, in cui si garantiva solo al privato il recupero del suo investimento e l’incasso dei ristori statali, scaricando sui Comuni soci di Ambiente la restante parte del costo del progetto (15 milioni di euro) per cui il Comune di Pescara ha siglato appositamente un mutuo con la BEI (Banca Europea per gli Investimenti).
“Ora la governance di Ambiente e l’assessore di Pescara alla gestione dei rifiuti, Isabella Del Trecco – proseguono Alessandrini,Sola e Di Renzo – dovrebbero spiegare a tutti per quale motivo un impianto che poteva essere realizzato a costo zero per i cittadini, accedendo al PNRR come altri Comuni abruzzesi, o che potrebbe essere completamente pubblico grazie ai soli incentivi statali, dovrebbe vedere per forza il coinvolgimento di un privato. E soprattutto a quelle condizioni inaccettabili che loro stessi hanno difeso a spada tratta in ogni sede. In un sistema meritocratico, e che mette davvero l’interesse pubblico al primo posto – proseguono i consiglieri pentastellati – amministratori di questo tipo verrebbero sollevati dal proprio incarico”.
Ultimo commento rivolto, invece, al Sindaco Carlo Masci, che proprio ieri in Consiglio Comunale (prima dell’Assemblea dei Soci) aveva liquidato la questione come un aspetto secondario da delegare ad Ambiente SpA, accusando il Movimento 5 Stelle di rappresentare la “solita politica del no”.
“Una narrazione vergognosa da parte di chi non sa rispondere nel merito delle questioni – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo – dimostrando di essere invece il simbolo della “politica del costi quel che costi”, preoccupata più di spendere soldi che di come vengono spesi. Ed è grazie ad amministratori come questi che la città si ritrova oggi capolavori dell’incompetenza come Viale Marconi o il progetto Filò sulla Strada Parco”.