“La delibera approvata ieri in Consiglio comunale dall’amministrazione Alessandrini sembrava avere a che fare soltanto con la servitù di passaggio su un ponticello in legno che collega il Comune di Spoltore con quello di Pescara. Invece, tra le righe di quella delibera, si è compiuto il più’ pericoloso e nefasto danno che questa maggioranza poteva causare alla città’: 80 milioni di euro di maggiori espropri da pagare per realizzare i parchi cittadini, con cui Pescara invece di diventare un Comune verde rimarrà un Comune al verde’”. La critica è del Movimento 5 Stelle. “Questa volta le carte vanno lette al contrario: laddove la collettività sembrava ci guadagnasse, finisce per pagare due volte” dichiarano i consiglieri pentastellati Sabatini, Alessandrini e Di Pillo. “A dispetto delle procedure di pre-dissesto finanziario ed alla oculatezza di gestione – proseguono – il Consiglio comunale ha approvato la concessione di una servitù di passaggio a favore della struttura sportiva Match Point di Spoltore, permettendone il transito su un ponticello di legno del Comune di Pescara che servirà a collegare quel terreno con un altro che i medesimi proprietari hanno sul territorio pescarese. Lo scandalo si nasconde nella valutazione dei terreni e sul valore della servitù di passaggio operata dall’ufficio Patrimonio, che fa capo all’assessore Veronica Teodoro. La maggioranza che avrebbe voluto far guadagnare al Comune di Pescara qualche euro in più per il pagamento della costituenda servitù di passaggio, ha valutato aree aventi destinazioni ‘verde pubblico’ come se fossero terreni edificabili, con un valore di mercato di 140 euro al metro quadro. Contemporaneamente il Servizio Espropri, nelle proprie stime per l’acquisizione delle aree per la realizzazione di parchi e verde pubblico, ha valutato terreni similari circa 60 euro al metro considerandoli, giustamente, inedificabili”. “Quindi, grazie a questo meccanismo da ‘Amministrazione bipolare’ – attaccano i consiglieri comunali – i proprietari delle aree aventi destinazione verde pubblico, potranno richiedere al Comune, nelle future procedure espropriative, il valore di mercato più alto, come se tali terreni fossero edificabili, così come ha fatto ieri il Consiglio comunale per il ‘ponticello'”. “Siamo di fronte ad un atto irresponsabile – afferma la consigliera del M5S Erika Alessandrini – con cui il Comune, giustificandosi con un bisogno di liquidità, aumenta di 80 euro al metro quadro il valore dei terreni solo quando sono i cittadini a dover pagare, usando due pesi e due misure. Se l’Amministrazione voleva fare cassa poteva legittimamente stabilire, in una convenzione, un prezzo annuo come corrispettivo da chiedere per la servitù’ di passaggio, ricavando cosi’ più introiti ma garantendo un fondamentale principio di equità per il quale Amministrazione pubblica e cittadini pagano lo stesso prezzo per il medesimo bene”. Cosi’ invece, per incassare oggi la ‘considerevole’ cifra di 2 mila euro per tutti i 20 anni di servitù, per le tasche dei cittadini e del Comune di Pescara sarà una rovina. Quello che si prefigura è uno scenario disastroso – prosegue la pentastellata Alessandrini – in cui quella che verrà ricordata come la “delibera del ponticello” potrebbe trasformarsi nel nuovo caso ‘Via Gioberti’. Il Movimento 5 Stelle chiede un atto di responsabilità all’Amministrazione di Marco Alessandrini: prima che sia troppo tardi annulli in autotutela la delibera e salvi i futuri parchi e le casse del Comune di Pescara, altrimenti dopo il ‘ponte del mare’ e il futuro ‘ponte del cielo’, il Comune di Pescara avrà una nuova grande opera: il ponte della vergogna”.