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Statuto comunale, comitati di quartiere, coinvolgimento popolare. La “Santissima Trinità” della democrazia partecipativa, progetto da sempre punto cardine del Movimento Civico Silvi Bellissima che dai banchi dell’opposizione tenta una difficile mediazione con la Giunta per far realizzare quella che diverrebbe – a tutti gli effetti- la “rivoluzione copernicana” dei modi e costumi della politica del comune costiero. L’incontro si è tenuto mercoledì 21 Gennaio nella sala consigliare, in presenza del Sindaco Francesco Comignani, insieme ad un nutrito gruppo di maggioranza, oltre ai membri di Silvi Bellissima capeggiati da Michele Cassone ed il professore Carlo Di Marco invitato da quest’ ultimo per l’occasione.
“Nulla che non sia stato già previsto dai padri costituenti” ribadisce il Prof. Di Marco, docente di Diritto Costituzionale alle facoltà di Scienze politiche di Teramo, Presidente dell’associazione “Demos” promotrice del Progetto, che a Silvi ha già tenuto i corsi per avviare le figure da impiegare per lo scopo prefissato. “Già dall’articolo 3 della costituzione, passando per la riforma del titolo V sono previsti e favoriti gli strumenti per la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” ricorda il professore. “Un cambio inevitabile – aggiunge- che si può tentare di frenare ma non arrestare”.
Una proposta accolta tiepidamente dagli uditori di maggioranza. Il Sindaco, citando alcuni esempi della sua attività sul campo, lascia intendere che una responsabilità così grande può andare di pari passo solo con lo spirito civico; sulla stessa onda di pensiero, altri pongono in risalto il difficile avvio ostacolato dalle presunte barriere culturali tra la cittadinanza e l’esecuzione del progetto stesso. Nulla che sia insormontabile” ribadiscono Cassone e Di Marco. “Gli sviluppi di un progetto simile non porteranno di certo ad un partito di opposizione, né -ribadisce il professore – ad un partito di maggioranza”. Appare comunque evidente quale che sia la vera preoccupazione dell’esecutivo comunale, come si intuisce dalle parole dell’Ass. Peracchia. Desta preoccupazione l’evenienza di non potere accogliere istanze critiche o richieste della cittadinanza, con il peso della responsabilità politica che ne deriverebbe. Ciò andrebbe però di pari passo con i benefici di tutta la collettività compresi quelli di tipo politico per il soggetto attuatore, che si avrebbero nel dare un canale istituzionale ai cittadini, accogliendo o mediando le loro proposte. Un cammino che vale la pena percorrere e che costituirà un banco di prova per i futuri equilibri tra maggioranza ed opposizione.