CONDIVIDI

Nell’ambito di specifica attività di indagine esperita dagli Agenti della  Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile della Questura di Chieti,  finalizzata alla repressione dei reati commessi in danno di persone anziane, è stata eseguita una ordinanza che dispone la misura cautelare dell’obbligo di dimora e contestuale obbligo di presentazione alla P.G., nei confronti di un uomo di origine campana, di 25 anni.

L’ordinanza è stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Chieti Dr. Luca DE NINIS su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Giuseppe FALASCA per il reato di truffa aggravata.

La persona sottoposta a misura cautelare è ritenuta essere il responsabile, in concorso con altri, di un episodio di truffa verificatosi a Chieti, ai danni di un ottancinquenne e portata a compimento con il consolidato modus operandi della telefonata del falso nipote e che gli chiedeva  di pagare la somma di 4.600 euro a fronte dell’acquisto di un computer  che a breve doveva essere recapitato a mezzo corriere presso la sua abitazione.  

L’anziano non avendo in casa la somma sufficiente a coprire il costo del computer, sempre mantenendosi in contatto telefonico con il truffatore, si era anche  recato in banca ove aveva prelevato la somma di 1600 euro.

Tornato a casa, immediatamente dopo, si era presentata una donna, incaricata della consegna del computer e del ritiro del denaro. Vista la somma inferiore rispetto a quella indicata nella telefonata,  costei aveva  avanzato anche la  richiesta della consegna di oggetti in oro, eventualmente posseduti, allo scopo di integrare la somma di denaro e raggiungere i 4.600 euro indicati in precedenza quale somma complessiva da corrispondere, cosa alla quale l’anziano non acconsentiva.  

Dopo essersi accorto di essere stato truffato, richiedeva l’intervento delle forze dell’ordine.

L’attività di indagine esperita dalla Squadra Mobile ha consentito di individuare l’autore del reato, già noto agli operatori, in quanto,  pur essendo di sesso maschile è solito vestirsi e truccarsi da donna appositamente per portare a termine tale tipologia di reati. Tale soggetto infatti era stato già individuato per la commissione di reati analoghi in relazione mediante utilizzo del medesimo travestimento.

L’attività di indagine, oltre alla valida individuazione effettuata dalla vittima che aveva descritto molto bene le fattezze della persona che si era recata ad effettuare la consegna del “pacco”, dunque collocata a Chieti durante la commissione del reato, ma anche dei suoi complici presenti nella città di Napoli e che hanno avuto il ruolo di “telefonisti”. E’ stato ricostruito che costoro hanno tenuto costantemente al telefono la vittima per un lungo periodo, circa un’ora, ed anche durante lo spostamento da casa all’istituto bancario ove è stata prelevata la somma di denaro poi consegnata al malvivente.

La misura cautelare è stata eseguita presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale ove il predetto trovasi detenuto

CONDIVIDI