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“Il PD Abruzzo ha portato avanti un’attività di ascolto di moltissimi portatori di interesse per condividere le necessità del territorio rispetto al nuovo Piano Sociale Regionale. Il nuovo sistema di bisogni disegnato dal passaggio della pandemia e tutti i limiti che questa ha portato alla luce, necessitano di un’analisi profonda e di soluzioni all’altezza delle sfide che attendono la nostra Regione. Tutto questo, purtroppo non si intravede nemmeno nel testo del Piano che oggi è stato frettolosamente approvato dalla V Commissione in Consiglio Regionale”: lo dichiara Francesca Buttari, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro del Partito Democratico Regionale sul Piano Sociale Regionale.

Per Buttari “i limiti più grandi sono purtroppo proprio negli aspetti fondanti della competitività sociale di una Regione: l’integrazione fra piani e risorse e quella socio sanitaria., rispetto ai quali non solo non ci sono passi avanti rispetto al precedente piano, che aveva in sé grandi elementi di innovazione, ma evidenti passi indietro. C’è bisogno prima di tutto di un impegno finanziario concreto e reale, che trovi evidenza nel bilancio regionale. La sfida del PNRR e del nuovo Fondo Sociale PLUS, più tutte le risorse del ReactEU, hanno bisogno di una programmazione strategica che non si limiti ad una declaratoria delle opportunità che la Commissione Europea ha messo in campo, ma che sia in grado di accompagnare i territori, comuni, associazioni e tutta la società civile, nella raccolta piena delle opportunità, attraverso un’efficace integrazione. Di questo beneficerebbe anche la finanza pubblica. L’integrazione socio-sanitaria ha inoltre un’opportunità storica, che discende proprio dal PNRR: la programmazione della sanità territoriale, rispetto alla quale la nostra Regione dovrà esprimersi entro il prossimo 28 febbraio. Mi chiedo come possano questi due documenti avere percorsi paralleli. Come richiesto da più parti, è assolutamente necessario riaprire la discussione per cercare la massima integrazione fra i due Piani. Far diventare questo momento il mero adempimento di una formalità farà perdere alla nostra Regione una grandissima occasione e a pagarne le spese saranno i cittadini più fragili”.