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Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Ivrea, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone in corsa per il titolo di Capitale italiana del Libro 2022: venerdì l’audizione pubblica, per la città dannunziana in streaming dall’Aurum di Pescara, cui hanno preso parte il sindaco Carlo Masci, l’assessore alla Cultura Mariarita Paoni Saccone, i responsabili del Servizio Cultura e Promozione del Comune, e i rappresentanti delle organizzazioni partner quali Fondazione PescarAbruzzo, Fla (Festival del Libro e Altre Cose) e Fondazione Museo delle Genti d’Abruzzo.

Pescara punta sul progetto”La Città Libro” (La Cultura al centro per uno sviluppo sostenibile della città), che è stato illustrato ieri nel corso dell’incontro in streaming dinanzi alla Commissione ministeriale composta dal presidente Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura, da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio e Valentina Sonzini. I contenuti della proposta di Pescara ha ricevuto chiari segnali di apprezzamento da parte della Giuria, questo per i tratti innovativi del format che intende innescare nel lungo periodo un movimento virtuoso, attraverso l’introduzione di nuovi percorsi gestionali e programmatici, il rafforzamento dell’accessibilità materiale e immateriale delle istituzioni culturali della città e la partecipazione “dal basso”, per cogliere il fine della promozione della lettura come strumento di recupero dell’identità e delle “radici”.
Il sindaco Carlo Masci nel suo intervento ha definito e descritto le ragioni della partecipazione del capoluogo, sottolineando gli investimenti effettuati dall’amministrazione civica nel settore della Cultura negli ultimi anni, tanto che gli eventi tenutisi in città riaffiorano in più punti delle oltre 45 pagine di descrizione del progetto e non solo nel riferimento alle figure di d’Annunzio e Flaiano; lo stesso – è stato detto – può dirsi infatti per i teatri, per  il sistema dei musei e delle pinacoteche che nel corso degli ultimi mesi è stato fortemente valorizzato grazie ad iniziative private (basti pensare al Museo dell’Ottocento e all’Imago Museum). Oltretutto, il progetto individua un ruolo entrale per il Circolo Aternino di Piazza Garibaldi, che è identificata come sede futura di una moderna Biblioteca Civica. Complessivamente sono 7 le azioni individuate e diversi i soggetti attuatori per Pescara “La Città Libro”.

Le sensazioni positive emerse dall’incontro di ieri non sono certamente sufficienti ad affermare che Pescara possa essere la città prescelta, ma è di tutta evidenza che la proposta presentata abbia tutte le carte in regola per aspirare a un risultato che avrebbe una grande ricaduta in termini culturali, economici e di immagine del territorio. In ogni caso, a prescindere dagli esiti, il progetto “La Città Libro” resterebbe un patrimonio per la comunità culturale e civica; con il non trascurabile beneficio rappresentato dall’aver riattivato la “rete degli operatori” impegnati nell’editoria e nella divulgazione della lettura, anche in veste di autori.

Il Ministero dei Beni Culturali nel bando aveva espressamente indicato gli obiettivi perseguiti, tra i quali vale la pena indicare:  il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione e della coesione sociale, il contrasto della povertà educativa, l’utilizzo delle nuove tecnologie al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e di altre categorie a rischio di esclusione sociale quali gli anziani e i disabili, la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi,  il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale.

Resta dunque molto forte l’attesa per la imminente seconda convocazione, nel corso della quale sarà il Ministro Dario Franceschini a comunicare la città vincitrice del bando che sarà proclamata “Capitale italiana del libro 2022”.  

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