CONDIVIDI

La scalata al calcio che conta è partita dalla sua Vasto e non è ancora finita. Nicolò Cavuoti, di stanza a Cagliari dal luglio 2019, è l’ultimo grande talento del calcio abruzzese. Classe 2013, 19 anni da compiere ad inizio aprile, sembra avere le stimmate del predestinato e domani avrà una nuova, importante occasione per farsi conoscere dal grande pubblico: la gara amichevole di Taranto della Nazionale Under 19 contro la Turchia. Nicolò è tra i precettati del c.t. Nunziata (e del coordinatore Maurizio Viscidi, allenatore del Pescara nel ’97-98) in vista dell’ultimo test azzurro prima dell’appuntamento tra il 23 ed il 29 marzo, in Finlandia, quando gli Azzurrini saranno impegnati nella fase élite: inserita nel gruppo 5 di qualificazione all’Europeo di categoria composto, anche da Belgio, Germania e dai padroni di casa, l’Italia baby: si giocherà l’accesso alle fasi finali che ci saranno in Slovacchia a partire dalla seconda metà di giugno (solo la prima classificata si qualifica). In 1000 giorni l’ascesa di Cavuoti è stata incredibile: dall’intuizione di Marco Amelia, che lo ha portato in D nella Vastese a soli 16 anni dopo i trascorsi con la Virtus, all’esordio in Coppa Italia con la maglia del Cagliari per scelta di Walter Mazzarri contro il Sassuolo, è passata tanta acqua sotto i ponti. Le missioni di Daniele Conti a Vasto per visionarlo e poi portarlo in Sardegna, le convocazioni nelle Nazionali giovanili e le grandi prestazioni con la Primavera (compreso gol alla Juventus) sono solo alcune delle tappe di un percorso finora perfetto. E che ha avuto la scorsa estate un capitolo entusiasmante: il ritiro precampionato con la prima squadra, prima nel centro sportivo di Assemini e poi a Pejo. Disse di lui Leonardo Semplici, all’epoca tecnico dei sardi: “Cavuoti è il ragazzo che mi ha impressionato di più. Ha qualità, ma non deve avere pressioni”. Nella Primavera, mister Agostini lo ha fatto misurare con più ruoli. Non solo dietro le punte, nella posizione naturale di trequartista mancino, ma anche mezzala, interno e esterno di centrocampo. Il ruolo però non è un problema. “A me basta giocare”, disse a Pejo in occasione della prima amichevole contro il Real Vicenza. Dopo Roberto Inglese, il vastese si conferma zona propizia per grandi talenti: con Cavuoti c’è in rampa di lancio anche Lorenzo Peschetola, perno della Primavera dell’Inter dove sta incantando in campionato (suo il gol vittoria nel derby), Coppa Italia e in Youth League (con tanto di doppietta e assist contro lo Sheriff). Peschetola si trasferì a Milano dal Pescara nell’estate 2017. Ed anche lui sembra destinato ad una grandissima carriera

CONDIVIDI