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A una settimana dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni nazionali che ridurranno la validità del green pass da 9 a 6 mesi, torna al centro dell’attenzione il caos in cui rischiano di ritrovarsi centinaia di cittadini pescaresi che, avendo ricevuto la seconda dose di vaccino tra luglio e agosto, dal 1° febbraio si ritroveranno praticamente privi di un certificato verde valido, con tutte le difficoltà del caso. A denunciarlo con forza è di nuovo il Movimento 5 Stelle Pescara che, attraverso le parole del consigliere comunale Paolo Sola, torna a chiedere un intervento immediato da parte di ASL e Comune. “Quella che nelle scorse settimane doveva già essere una priorità – commenta il consigliere pentastellato – è diventata oggi una situazione emergenziale per centinaia di nostri concittadini, a causa della pessima gestione di questa fase acuta della campagna vaccinale, che ha visto tutti gli enti coinvolti assolutamente impreparati a rispondere adeguatamente al boom di richieste, soprattutto di prime e terze dosi”. Nei giorni scorsi sono stati dedicati appuntamenti specifici alle vaccinazioni pediatriche (età 5-11 anni) e alle somministrazioni di prime dosi agli over 50, ma nessuna iniziativa rivolta a chi oggi vive ancora questa particolare situazione,  figlia di un totale ingolfamento del sistema di prenotazioni che continua a generare lunghe liste d’attesa, impedendo a queste persone di accedere alla terza dose prima della scadenza del proprio green pass

“Una situazione ulteriormente aggravata dal ritorno della Regione Abruzzo in zona arancione – prosegue Paolo Sola – che scaraventerà chiunque sprovvisto di certificato verde in una situazione di gravi limitazioni personali, con l’impossibilità di accedere a mezzi pubblici, bar, ristoranti, cinema e teatri e, a partire dal 1° febbraio appunto, anche ad uffici pubblici, uffici postali, banche e persino tabaccherie”. A contribuire a queste innegabili difficoltà organizzative, anche i ritardi nell’allestimento del nuovo hub vaccinale presso il Palazzo Fuksas, inizialmente previsto tra il 17 e il 18 gennaio e già slittato di oltre una settimana, evidentemente troppo a ridosso della scadenza in questione per rappresentare una risposta valida al problema. “Un fatto gravissimo che conferma come, anche davanti ad una situazione ampiamente annunciata, quest’amministrazione di centrodestra sia sempre impreparata e costretta a rincorrere l’emergenza – conclude il consigliere M5S – che rischiano di essere i cittadini a dover pagare sulla propria pelle. C’è ancora tempo per dar seguito a quello che chiediamo da settimane, e dedicare almeno gli ultimi giorni del mese di gennaio a vaccinazioni mirate per tutti coloro che oggi si trovano in questa situazione delicata”.