Studenti, docenti e dirigente scolastica del De Cecco di Pescara, questa mattina hanno consegnato torte natalizie e pacchi alimentari alla Comunità di Sant’Egidio.
“Un quintale di prodotti alimentari non deperibili, come pasta, olio, pomodori in scatola e farina, e circa un centinaio di torte, tra ciambelloni e crostate, realizzati dai docenti e dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara. È il maxi-carico di solidarietà che questa mattina l’Istituto ‘De Cecco’ ha consegnato alla Comunità di Sant’Egidio, pacchi alimentari che verranno distribuiti a tutti coloro che vivono un momento di difficoltà, dunque cittadini senza fissa dimora, donne con bambini, immigrati, o anche italiani che hanno perso il lavoro a causa del Covid, un gesto concreto di fratellanza e un simbolo del dono più grande che i nostri ragazzi, ancora studenti, potessero fare alla città, ovvero il proprio tempo”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto Alberghiero Alessandra Di Pietro, nel corso della conferenza stampa realizzata per la consegna del carico di alimenti nella parrocchia di Santa Caterina da Siena, a Pescara, alla presenza della referente della Comunità di Sant’Egidio Roberta Casalini, con alcuni volontari, con i professori che hanno coordinato l’iniziativa, ossia il docente-chef Amedeo Prognoli e la professoressa Celeste Di Giorgio, referente dello Sportello per il Volontariato, il magazziniere Paolo Troiano e l’autista dell’Alberghiero Giuseppe Pretara e gli studenti delle classi quarte indirizzo enogastronomia che hanno lavorato al progetto.
“L’Istituto Alberghiero – ha spiegato la dirigente Di Pietro – è stato felice di raccogliere la proposta di solidarietà e di amore ricevuta dalla Comunità di Sant’Egidio, e abbiamo visto nell’opportunità offerta ai nostri ragazzi il modo migliore per celebrare il Natale e di farlo nel modo più spirituale e autentico. Il nostro obiettivo è insegnare ai ragazzi l’importanza del donare e della solidarietà attraverso la pratica, dunque la cultura del donare perché oggi i nostri studenti non hanno donato solo i dolci realizzati, ma hanno offerto il proprio tempo, la propria disponibilità, trasformandolo in un tempo significativo. Donare agli altri è sicuramente un modo per augurare un Natale di gioia e del cuore. E credo che l’esperienza odierna sia anche profondamente educativa, anzi credo rappresenti il senso più profondo dell’educare alla costruzione di una personalità integra e completa. Come scuola abbiamo deciso di consegnare alla Comunità di Sant’Egidio circa cento torte che in parte sono state realizzate nei laboratori dell’Officina del Gusto, in parte dagli stessi studenti a casa propria, e poi pacchi alimentari non deperibili, per un quintale, che poi sono materiali che i nostri ragazzi utilizzano nelle attività laboratoriali. Abbiamo dato il massimo affinchè il maggior numero possibile di famiglie potessero vivere un Natale sereno ed è stata straordinaria, in tal senso, anche la collaborazione del corpo docente”. “I pacchi e le torte che oggi abbiamo ricevuto – ha detto Roberta Casalini – sono destinati alle famiglie più bisognose del territorio, molti li conosciamo e seguiamo da anni, altri sono nuovi perché la crisi economica generata dalla pandemia ha creato nuove sacche di povertà. Il nostro obiettivo è che per questo Natale nessuno resti solo o escluso dal Natale stesso che è un progetto ambizioso. I nostri utenti sono i senza fissa dimora, gli immigrati, persone con bambini e senza reddito, italiani in difficoltà. La Comunità di Sant’Egidio la sera della vigilia di Natale, domani 24 dicembre, scenderà in strada e porteremo i nostri pacchi alle famiglie senza dimora; il 25 dicembre, il giorno di Natale, invece li accoglieremo nel salone del Cuore Immacolato di Maria, in via Vespucci, e doneremo loro un pensiero personalizzato con un pacco alimentare, un progetto dei nostri volontari che vede impegnate persone di ogni età, ciascuna delle quali pronta a dare il proprio contributo. Dunque quest’anno daremo una cena o un pranzo con un regalino personalizzato, realizzando quello che poi è in realtà un progetto mondiale della nostra Associazione”.