Le proposte e le richieste del gruppo PD in Comune di Pescara in occasione del Consiglio comunale straordinario sull’emergenza idrica in città
Servizio di Catia Napoleone per Laqtv.
Si è tenuta questa mattina la conferenza stampacongiunta del gruppo consiliare PD in Regione e al Comune di Pescara, avente ad oggetto: “Rubinetti a secco. Un problema non dipeso solo dalla carenza d’acqua. Sottovalutazione del rischio, ritardi e procedure sbagliate di Aca e Regione Abruzzo”. Presenti il consigliere regionale Antonio Blasioli e i consiglieri comunali Piero Giampietro –capogruppodelPd, Marco Presutti, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli.
La recente risposta all’interpellanza presentata in Consiglio regionale a luglio, ma discussa solo lo scorso 6 ottobre, ha permesso di portare in evidenza con quanta sottovalutazione della carenza idrica l’Aca si è approssimata al 2021, dopo il pessimo anno che si era registrato nel 2020, legato alla carenza di neve e piogge.
Nel Rapporto sulla situazione idrica, predisposto dalla Giunta regionale ad aprile 2021 (all. 1) per il sub ambito pescarese si prevedeva uno stato di severità basso; inferiore a quello previsto per il sub ambito chietino e teramano.
Questa sottovalutazione si basava su una carenza di 450 l/s rispetto alla necessità stimata ad agosto 2020 di 3450 l/s. Nel rapporto si dava inoltre conto di due aspetti:
1) che erano in corso lavori di realizzazione del raddoppio di circa 1,7 Km dell’adduttrice Tirino, che avrebbe incrementato la disponibilità di acqua dall’acquedotto Giardino di 200 l/s.
2) che nel 2020 la Giunta regionale aveva autorizzato l’8 aprile 2020 una captazione di emergenza di 100 l/s (dai Pozzi di via della Repubblica a Bussi).
Queste circostanze mi hanno indotto a presentare una corposa interpellanza per svelare alcuni aspetti che oggi abbiamo trattato con il Gruppo comunale PD e quello regionale, prima del Consiglio straordinario che si terrà Giovedì alle 16:30 e a cui invitiamo a partecipare.
La sottovalutazione della carenza idrica nel pescarese e nel chietino non si è fermata tuttavia solo alla previsione. Nella risposta del Vice Presidente Imprudente all’interpellanza (risposta che si riporta in estratto) si rileva che nel 2021 l’Aca e la Regione hanno combinato un pasticcio anche rispetto alla richiesta della captazione straordinaria di 100 l/s.
A differenza di quanto comunicato dalla Presidente Aca Brandelli (all. 2), la richiesta di Aca ad Ersi indirizzata alla Regione Abruzzo per la captazione non c’è stata a marzo 2021, come pure sarebbe stato auspicabile e come indicato a mezzo stampa. La prima richiesta, ce lo dice proprio il vice Presidente della Giunta Marsilio, c’è stata il 27 maggio ed è stata fatta al servizio sbagliato.
Ecco cosa abbiamo scoperto:
1) Le richieste di Aca non sono di marzo, come aveva comunicato la Presidente Aca, al contrario di quanto avvenuto nel 2020, in cui le richieste vennero avanzate il 25 marzo.
2) Sono state avanzate al servizio sbagliato della Regione Abruzzo. Aca scrive solo il 27 maggio e il 1 giugno ed invia la richiesta a “Regione Abruzzo – Servizio DPC024”, che sarebbe il servizio Gestione e Qualità delle Acque, invece che al servizio competente, che è il DPC017 “Demanio Idrico e Fluviale”.
3) Il servizio della Regione Abruzzo, che ha ricevuto erroneamente la richiesta, probabilmente non lo ha comunicato a quello competente; sta di fatto che la Giunta regionale solo con Delibera n. 413 del 9 luglio approva la captazione (precisando che nel 2020 la delibera è stata adottata l’8 aprile).
Estratto della risposta all’interpellanza Blasioli
Le conseguenze di questo macroscopico errore sono state pagate dai cittadini, che non hanno potuto alleviare i rischi con il recupero del 25% dell’acqua mancante.
Coloro che hanno dovuto rinunciare alla disponibilità di acqua, in piena estate, per i mesi che vanno da aprile ad agosto, sono le famiglie con anziani e disabili, le famiglie di lavoratori a cui è stata impedita anche la doccia, le piccole attività commerciali come parrucchieri ed estetiste, chi ha attività legate al turismo e questo la dice lunga sul modo in cui Aca, Regione Abruzzo e Comune di Pescara stanno affrontando questa emergenza, limitandosi solo a chiedere alle famiglie di installare autoclavi.
Noi chiediamo che il Comune di Pescara tragga le conseguenze di questi errori. Li denunci e persegua il ristoro delle famiglie con un’azione legale contro il gestore. Lo faccia a tutela dei cittadini, perché tra Aca, di cui esprime la governance, e i cittadini, il Comune deve stare dalla parte dei cittadini e non dei colori politici. Questa è l’occasione anche per il Sindaco di Pescara di dimostrare da che parte sta.
Tra i tanti aspetti venuti alla luce nella risposta all’interpellanza Blasioli, ce ne sono poi alcuni che tocchiamo ancora in questa sede e altri che stiamo verificando e di cui vi terremo informati.
· Il primo riguarda un altro aspetto, più volte citato sulla stampa e annunciato a breve come misura salvifica, e cioè “i lavori in corso per il raddoppio dell’acquedotto Tirino”. Una nota stampa di settembre 2021 (all. 3) titolava che l’acqua del Tirino avrebbe risolto la crisi idrica della Val Pescara, con il recupero di 200 l/s. Sarebbe dovuta entrare in funzione da settembre, ma si è trattato solo di un annuncio, così come lo era stato l’anno scorso. Il lavoro, finanziato con parte dei fondi Masterplan della Giunta D’Alfonso e che arrivano oggi, prevede “Interventi urgenti di potenziamento, adeguamento e ristrutturazione adduttrice principale Acquedotto Giardino”, un’opera complessa, per la quale mancano circa 8 milioni di euro di finanziamenti e di cui le attività in corso costituiscono una piccolissima porzione; tra l’altro non contribuiranno, se non nel 2022, all’alleggerimento della crisi idrica.
· La verità è che, tra il momento della captazione e la distribuzione a valle, la rete perde il 50,15% (Istat 2019) dell’acqua, che è un bene prezioso e quindi, se sono veritiere le stime avanzate da Aca sulla carenza nel mese più caldo e con più utenze, cioè Agosto, di 450 l/s a fronte di una richiesta di 3450 l/s, vuol dire che il problema non è addebitabile alla mancanza di neve e piogge, ma principalmente alla vetustà delle reti.
· Su questo aspetto viene fuori una terza riflessione che rendiamo pubblica, affinché nessuno possa dire di non sapere. Aca ha stilato un fabbisogno di interventi necessari pari a 131,5 milioni di euro. Lo si legge nella ricognizione effettuata per la programmazione 2021/27 dal Dipartimento Territorio e Ambiente della Regione, che ricalca il piano trasmesso da Aca e che Ersi ha approvato con Delibera 18/2020 per inviarlo ad Arera per provare a ottenere i finanziamenti nell’ambito della Sezione Acquedotti del Piano Nazionale Invasi e del PNRR. Al momento però, gli unici fondi disponibili per i lavori, esclusi quelli del Masterplan precedentemente citati, sono quelli pagati dalle tariffe a carico dei cittadini.
· L’ultimo aspetto è relativo a quanto ci comunica sempre la Giunta Marsilio, in risposta all’interpellanza. Scrive nel documento ricevuto lo scorso 13 ottobre che è stata predisposta “nel mese di settembre” la Delibera “Atto di indirizzo inerente le priorità e gli obiettivi della programmazione di interventi in materia di infrastrutture del Servizio Idrico Integrato e ricognizione dei relativi fabbisogni finanziari”. Ad oggi, però, questa Delibera, che è solo un atto di indirizzo e che non ha capienza finanziaria, non è stata ancora approvata, il che significa che i cittadini della Provincia pescarese (in primis Pescara e Montesilvano) e chietina soffriranno di carenza idrica ancora per anni.