Pescara lascia il segno! Inutile negarlo, chi la conosce… poi non riesce più a evitarla. Perché quello adriatico è un ambiente che ti entra dentro e a restarne contagiati sono in tanti, ma soprattutto i calciatori, che in fondo rappresentano la fonte più attendibile, visto che nella loro carriera di piazze ne girano tante. Quelli che hanno deciso di piantare le tende, con famiglia, nella città di Gabriele d’Annunzio sono talmente tanti che il ragionamento degli indizi che fanno la prova diventa quasi pleonastico. A cavallo del secolo gli esempi sono stati molteplici, in genere ci si limita ai totem Repetto, Nobili e il compianto Zucchini per mettere il punto, ma in realtà sono molti di più. Il bello, però, è che la storia continua anche nel nuovo millennio.
È di pochi giorni fa la dichiarazione d’amore del campione d’Europa Marco Verratti, il “folletto di Manoppello” come lo si definiva ai tempi di Zemanlandia, uno che di strada ne ha fatta tanta e che da una decina di anni bazzica a Parigi, cioè… non proprio l’ombelico del mondo, ma… quasi. Ebbene, dopo aver annunciato che resterà lì (dove sono nati i suoi figli e ha trovato l’amore) fino al termine della carriera da top player, pare averne già programmato un finale amarcord con la maglia biancazzurra.
“Mi resta ancora un po’ di tempo – ha dichiarato Verratti – quello che so è che rimarrò sempre qui. Tuttavia, prima di ritirarmi tornerò al Pescara, lo farò per i miei amici e la mia famiglia. E… poi perché lì c’è il mare e la montagna!”.
Certo, per uno di “casa”, come lui, potrebbe essere un epilogo abbastanza scontato, eppure, anche quando il legame non è congenito, trova sempre il modo per materializzarsi.
La piazza pescarese emana un’aura magica cui è difficile rimanere indifferenti e che porta molti a rimanervi legati: con qualcuno che torna, qualcun’altro che si riaffaccia anche solo per un saluto e altri che, invece, arrivano per caso e poi non vanno mai via.
Insomma, non si può dire che nella città adriatica non ci sia un bel via vai… e, molto frequentati, sono anche i campi di “Padelmania”, dove tantissimi campioni sono andati a far visita al presidente Daniele Sebastiani. Solo pochi mesi fa, cavalcano i marciapiedi pescaresi personaggi dal calibro di Roberto Mancini, ct della nazionale italiana. Ma non solo. Oltre a lui anche Ciro Immobile, bomber della Lazio e della Nazionale, vincitore di titoli di capocannoniere di serie A ed Europa League, vincitore della Scarpa d’Oro superando avversari del calibro di Ronaldo e Lewandowski e…, insomma, chi più ne ha più ne metta. Ebbene, Ciro ha un legame indissolubile con la città che lo ha lanciato, basti pensare al fatto che una delle sue figlie è nata proprio qui. E anche Gianluca Caprari, oggi attaccante del Verona, ha una storia simile: arrivato a Pescara poco più che maggiorenne, e andato via da uomo, con impresso in mente uno di quei gol difficili da non ricordare: si tratta di quello della storica vittoria al “Marassi” di Genova, contro la Sampdoria nel giorno della promozione in serie A, col famoso Pescara di Zeman del 2012. Insomma, due talenti indimenticabili, protagonisti, insieme al sopracitato Marco Verratti, di quell’undici che ha fatto sognare i tifosi biancazzurri e tanti altri appassionati anche oltre i confini abruzzesi.
E se Pescara ha lasciato un segno nel cuore di campioni di tale diametro, è difficile percepire la grandezza del ricordo che loro hanno timbrato sui cuori biancazzurri. E allora un piccolo pensiero scatta: magari un giorno si rivedrà un Pescara capitanato da vecchie glorie? Chi lo sa! Nel frattempo si continuano a incastrare i tasselli per costruire la storia del Pescara. Certo, la serie C è dura, con la nuova squadra partita molto bene, ma che ultimamente sta lasciando qualche punticino di troppo per strada. Tuttavia, il percorso è ancora lungo e il tempo per recuperare non scarseggia. La formazione di Gaetano Auteri ci crede, intende lottare fino alla fine per i primi posti e farà di tutto per tornare nella serie cadetta, per onorare la città e i tifosi, perché la piazza la merita. Ma… nonostante i pescaresi siano impensieriti dall’andamento di queste ultime stagioni, non troppo felici, a prescindere da tutto, Pescara… è sempre Pescara.