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“Oltre ventimila persone che hanno assistito a decine di spettacoli ed eventi, convegni e concerti; circa 60mila euro già raccolti in favore della pineta di Pescara, grazie al contributo di circa 2mila cittadini, che verranno devoluti al Comune di Pescara, per una kermesse costata complessivamente 375mila euro, tra cui 150mila euro stanziati da sponsor e mecenati privati; 150mila fondi della Regione di cui 60mila euro riservati solo alle misure anti-Covid. Sono questi i primi numeri della terza edizione del Festival Dannunziano, in realtà la prima dedicata a un d’Annunzio che è tornato a essere pescarese, abruzzese, italiano, ovvero un uomo di letteratura finalmente spogliato da etichette e pregiudizi e in cui tutti si possono e si devono riconoscere, indipendentemente da come si vota”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa convocata per tracciare un bilancio della kermesse che ha monopolizzato l’attenzione del pubblico nell’ultimo scorcio dell’estate, dal 3 al 12 settembre. Presenti anche il sindaco Carlo Masci e il consulente artistico il professor Angelo Valori.

“Partiamo dalla copertura mediatica locale e nazionale del Festival che è stata totale – ha sottolineato il Presidente Sospiri – dai maggiori quotidiani alle riviste specializzate sino ai tg nazionali, pensiamo che il Processo a d’Annunzio sarà al centro di uno speciale che andrà in onda su Rai Uno. Poi i costi: per lo svolgimento della kermesse la Regione Abruzzo ha messo a disposizione 300mila euro, di cui la metà, 150mila euro, è stata erogata da sponsor privati che ringraziamo, hanno dato una mano all’organizzazione della manifestazione. Mi pare che 150mila euro per un evento andato avanti per dieci giorni non sia una cifra esorbitante. Quindi gli eventi: non esito a dire che in molti casi abbiamo avuto appuntamenti unici, eccezionali, innovativi e qualificanti, come la Regata che è importante per le sue connessioni con la figura e le imprese di d’Annunzio, ma anche perché ci ha permesso di valorizzare il nostro straordinario porto turistico che è un elemento di grande attrattività per la città; che stiamo dotando anche di un nuovo porto passeggeri e commerciale; poi la saldatura con l’Università ‘d’Annunzio’ e il Dipartimento di Lettere e Scienze sociali che ha patrocinato la manifestazione e ha tenuto i propri convegni tra i più partecipati; il rapporto con la Regione Lombardia, loro hanno il Vittoriale, ma noi abbiamo il mare di d’Annunzio e vogliamo che dal nord ci scelgano in maniera esatta come località turistica; poi la manifestazione sulla pittura dell’800 e Michetti, sicuramente una delle giornate più belle del Festival, giusto prologo all’inaugurazione del Museo dell’800 che sarà un elemento eccezionale in Italia e in Europa e si troverà a Pescara per far conoscere il cenacolo michettiano e d’Annunzio tutto l’anno. Il significato più profondo della partecipazione del pubblico agli eventi di grande cultura, dalla lettura di Luciano Violante della Clitemnestra messa in scena dal TSA alla lezione su Dante di Marcello Veneziani, è che d’Annunzio è definitivamente uscito dalla dimensione di Fiume, che pure era giusto ricordare e ripercorrere, ed è diventato finalmente patrimonio di tutti, a prescindere per come e chi si vota, è tornato a essere un italiano che appartiene a tutti e lo hanno compreso tutti gli artisti che hanno partecipato al Festival, da De Gregori a Bollani, da Sgarbi a Veneziani, tutti abbiamo il dovere e il piacere di sentirci rappresentati da d’Annunzio che è patrimonio italiano riconosciuto e che torna a Pescara come centro di richiamo culturale per tutti. Ora l’obiettivo – ha proseguito il Presidente Sospiri – è quello di saldare alla kermesse le grandi manifestazioni culturali che si svolgono a Pescara, il Pescara Jazz, il Premio Flaiano, il Festival di Musica Pop, con il Festival dannunziano che deve diventare l’evento culturale capace di aggregare, di creare un fil rouge, con eventi realizzati su spazi riqualificati come l’Aurum e il Teatro d’Annunzio, sostenendo la candidatura di Pescara a ‘Capitale della Cultura e del Libro per il 2026’ perché ci sono le condizioni, abbiamo questa vocazione, la nostra è una città da ‘Grandi eventi’. Dunque da questo momento lavoriamo per creare la giusta sinergia immediata con il Pescara jazz e il Flaiano: già quest’anno avremmo voluto ritagliare uno spazio all’interno del Festival al Flaiano, ovvero per il cinema che d’Annunzio amava tanto, ma l’incendio del primo agosto scorso ha distolto le nostre attenzioni. Ora possiamo recuperare e collegare tra loro i grandi eventi. Veniamo alle donazioni: a oggi già sappiamo che circa 2mila pescaresi hanno fatto un versamento in favore del recupero della pineta dannunziana, avremmo voluto inserire l’obbligo del pagamento all’atto della prenotazione agli eventi, ma non è stato possibile per un approccio fiscale sui diritti. Tuttavia 2mila pescaresi hanno spontaneamente e liberalmente donato e versato somme dai 3 euro ai mille euro, permettendoci di raccogliere una somma che da circa 60mila euro già contabilizzati potrebbe oscillare sino a 100mila euro con l’inserimento dei dati inerenti il concerto di Bennato e degli ultimi sponsor privati, e quella somma, insieme al piccolo avanzo derivante dal Festival verrà girato al Comune di Pescara per le opere di bonifica e di risanamento della pineta, e il sindaco Masci che è persona oculata e onesta saprà come investire quelle risorse. Mediamente il 50-60 per cento di chi ha partecipato agli eventi ha contribuito. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita del Festival, soprattutto i volontari, giovani stagisti, tutti impegnati con passione e affetto. Ritengo che, in sintesi – ha aggiunto il Presidente Sospiri – il Festival sia stato un ottimo prodotto culturale che può solo migliorare e oggi si comincia a lavorare per l’edizione 2022 che dovrà esistere a prescindere da noi. La quarta edizione sarà quella del lancio di un evento che non si potrà fare con le attuali risorse perché avere 2mila persone al giorno, ossia 20mila persone in dieci giorni che si mobilitano con le misure Covid è un fatto eccezionale che richiede forze eccezionali”. “Siamo a metà settembre e oggi possiamo tracciare un bilancio delle tante iniziative che hanno caratterizzato una stagione estiva straordinaria per Pescara – ha detto il sindaco Masci -, e oggi rileggere le polemiche di inizio estate sulle presunte poche attività di intrattenimento che avremmo avuto a Pescara fa sorridere. Pescara si conferma come una città di grande attrazione e il Festival dannunziano è stata la ciliegina sulla torta anche grazie allo spessore dei personaggi che hanno reso interessante e poliedrico il Festival, Pescara generalmente era considerata una città bella ma anonima tanto da essere confusa con altre, oggi Pescara non la confonde più nessuno perché è identificata come ‘Pescara città di d’Annunzio’. Merito del Festival è quello di aver contribuito a far sì che il Vate diventasse patrimonio di tutti, contribuendo a dare slancio alla stessa vocazione turistica della città elegante. Ringrazio il Presidente Sospiri che si è dato tanto per le manifestazioni con tutta la Regione Abruzzo, e anche il Comune ha voluto investire sull’evento con circa 75mila euro per pagare i servizi audio-luci nelle location scelte dello Stadio del Mare, Teatro d’Annunzio e Aurum. Da oggi L’Aquila ha la sua Perdonanza, nome inventato peraltro da d’Annunzio, e Pescara ha il suo d’Annunzio”. “I due aspetti più rilevanti – ha aggiunto il maestro Valori – sono quelli del d’Annunzio personaggio di tutti e Pescara quale città dei grandi eventi e della produzione culturale. È evidente che gli eventi sono un grande moltiplicatore economico, per ogni euro investito c’è un raddoppio degli incassi sul territorio in termini di ricettività, accoglienza e ristorazione. Ricordo che gli eventi hanno registrato una partecipazione enorme del pubblico frenata solo dalla pandemia e dalle sue regole. Poi vale la pena sottolineare che molti eventi si sono svolti a Pescara in prima mondiale assoluta, come quello di Morgan, la stessa Karima, o addirittura Bollani che ha ideato l’evento appositamente per Pescara e per il Festival dannunziano, non si è limitato a portare un pacchetto già pronto o confezionato, quello che abbiamo visto non è la riproposizione di uno spettacolo che avremmo potuto vedere ovunque. Credo che lo slogan ‘Musica Vita’ ideato per il Festival dannunziano debba essere di ispirazione in una città che ha una vocazione artistica pluridisciplinare”. Al termine è stato trasmesso il video promo sulla chiusura del Festival che dopodomani, venerdì 17 settembre, aprirà le celebrazioni per i 100 anni del Vittoriale a Gardone.