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Due chance per una medaglia paralimpica. Pierpaolo Addesi da Torrevecchia Teatina avrà due occasioni a Tokyo per regalare all’Italia e all’Abruzzo un podio storico. Oggi, insieme ad Andrea Tarlao, abruzzese d’adozione data la sua felice militanza con il Team Go Fast di Roseto degli Abruzzi, Addesi sarà in gara nella prova a cronometro, che è nelle sue corde ma sulla quale non punta tutte le sue fiches.

Ci sono infatti avversari più adatti per la sfida contro il tempo, a partire dallo stesso Tarlao che prima della partenza per il Giappone e il ritiro di Rovere in Abruzzo si era laureato campione italiano di questa specialità, a Prato: Tarlao aveva coperto i 21 chilometri del percorso in 35’22”, distanziando di 1’33” proprio Pierpaolo Addesi che si è piazzato sul gradino intermedio del podio con il secondo miglior tempo. Nelle idee del corridore teatino, la cronometro è un banco di prova idoneo per testare la gamba in vista della prova in linea del 3 settembre, nella quale punterà al massimo. Lo aveva dichiarato lui stesso al rientro dalla preparazione di Livigno e prima della partenza per Rovere dove ha rifinito la preparazione: “Ce la metterò tutta in questa mia quarta Paralimpiade, è un orgoglio partecipare ancora una volta nella più illustre delle competizioni a livello globale. Gareggerò nella cronometro ma il mio obiettivo è la prova in linea. La medaglia sarebbe il regalo più bello per la mia famiglia, per l’Abruzzo e per la Nazionale. Dopo tanti anni di sacrifici cercherò il successo, ho sempre corso da gregario raccogliendo molto poco a livello personale ma tanto come squadra”.

Addesi vuole prendersi anche una rivincita personale con Torrevecchia Teatina, che a suo dire non lo ha mai supportato. A Tokyo non ci saranno gerarchie prestabilite, sarà la strada a decretare il capitano e le sensazioni sembrano ottime. Tarlao ha come obiettivo quello di migliorare il bronzo di Rio 2016, ma collaborerà con il compagno per il fine supremo di far tingere d’azzurro uno dei gradini del podio a prescindere dal nome del campione ad occuparlo: d’altro canto i due sono amici e in strada hanno una sintonia perfetta che eviterà inutili e dannosi dualismi. “Sono anni che alleno e guido Nazionali e devo dire che poche volte ho avuto la fortuna di allenare un gruppo come questo” ha confermato il Commissario Tecnico Valentini. “Ci siamo allenati tanto, abbiamo lavorato, abbiamo dimostrato ai Mondiali in Portogallo che siamo competitivi. Siamo partiti per Tokyo con la consapevolezza di aver fatto del nostro meglio”.