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La prima edizione del Pescara Liberty Festival ospita per tre serate, da domani a sabato (24, 26 e 28 agosto), la regina indiscussa dell’opera: Katia Ricciarelli, qui coinvolta come regia e voce narrante de L’Opera in racconto – La Bohème. Forte di una carriera internazionale sui palchi più prestigiosi del mondo, partecipazioni sul piccolo e grande schermo, la Ricciarelli è attesa per le 21.30 all’ex-Aurum. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, con greenpass o tampone.


Alcune delle pagine più belle dell’intramontabile Bohème di Puccini, su libretto di Giacosa-Illica, verranno messe in scena per il pubblico pescarese, che potrà rivivere la storia di Mimì e Rodolfo tra bistrot e vecchie soffitte. Questo il cast: Bambina Viscovo (nei panni di Mimì); Zizhao Guo (Rodolfo); Enrica Musto (Musetta); Alberto Zanett (Marcello). Sul palco l’orchestra Fin de siècle ensemble. Direttore pianista: Giuseppe Fabrizio.

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Letteralmente «vita da zingaro», la Bohème prende il nome dai gitani che erano giunti in Francia passando attraverso la Boemia (fonte Treccani) – è stata scritta da Puccini in pieno periodo Liberty. Diventa per estensione sinonimo di scapigliatura, vita disagiata ma libera, anticonformista e disordinata, tipica soprattutto di artisti, scrittori e poeti della seconda metà dell’Ottocento, conserva intatti il suo fascino e il potere di evocare forti suggestioni.“In un mondo che oramai vive all’insegna della frenesia – dichiara la Ricciarelli – ritengo sia quantomeno fondamentale essere capaci di sapersi prendere un momento da dedicare alla tranquillità e alla contemplazione dell’arte. Il blasone e il retaggio dell’arte non deve però diventare spocchia, ed è anzi suo onore ed onere rispettare lo spettatore, i suoi tempi e i suoi spazi. È proprio sotto l’insegna di questo meraviglioso compromesso tra spettacolo e spettatore che germoglia l’idea de L’Opera in racconto – La Bohème, consistente nella selezione delle pagine più belle della meravigliosa opera di Puccini, legate tra di loro dal racconto di una voce narrante ben contestualizzata, che ha il compito di far da Virgilio allo spettatore e guidarlo tra le vicende del’Opera”. 
Tutte le sere, inoltre, il Pescara Liberty Festival propone quasi cinque ore di musica no-stop. Alza il sipario alle 20.30 con il Liberty trio, formato da Alessandra Sonia Romano al violino, Luca Colardo al violoncello, Sandra Conte al pianoforte. Tutti di scuola milanese poi perfezionatisi seguendo le più prestigiose mastercalss e accademie in giro per il mondo, i tre musicisti propongono musiche di Brahms, Offenbach, de Serasate e Piazzolla, a suo modo considerato iniziatore del Neo-Liberty. Uno dei momenti più emozionanti del concerto in programma sarà l’esecuzione del brano Kaddisch di Ravel, assolutamente di epoca Liberty perché del 1914 ma con un significato in più: infatti, per l’occasione, e solo per questo brano, Alessandra Sonia Romano suonerà in esclusiva il Violino della Shoa, unico esemplare in Italia ritrovato nel 2014 in una bottega di Torino e appartenente ad Eva Maria Levi, deportata e non sopravvissuta ai campi di concentramento di Birkenau. Si tratta di uno strumento di importanza storica straordinaria.
Ancora: alle 22.30, riflettori accesi per Belle Epoque e polvere da sparo. Un atto unico, scritto e diretto da Paolo Coletta. Sul palco due big del teatro: Margherita Di Rauso – interprete preferita dai più importanti registi e artisti da Strehler a Ronconi, da Woody Allen a Verdone, da Mariangela Melato a Toni Servillo – e il poliedrico Lello Giulivo, cantante, attore, mimo. Musiche dal vivo eseguite dal Susette Bon Bon Trio (Mariano Bellopede, Giuseppe Russo e Fabrizio Aiello). Lo spettacolo, che ci riporta in una Napoli del 1915 e ha tutti gli ingredienti di un divertente noir in musica.
Alle 23.45, il pubblico potrà tuffarsi nel mondo di Erik Satie, con il gruppo parigino di Mimmo Malandra e il quartetto parigino. Sul palco Mimmo Malandra al sax, Vincenzo De Ritis,  fisarmonica, Mathilde Lauridon al violino, Gregory Coniglio al contrabbasso. Con Il caso Satie e dintorni, questo è il nome del progetto, il pubblico ascolterà un corpus di brani rappresentativi del periodo liberty, partendo da Erik Satie per arrivare a Debussy, Gardel, Joplin… Il leader del quartetto, endorser dei sax Selmer, è spesso membro di giuria in concorsi di Sassofono, nazionali ed internazionali. Vincitore del premio International Rotary Club Young Musician, ha suonato e suona in tutto il mondo.
Gran chiusura di serata, fino al 28 agosto alle 00.30, con lo spettacolo Napoli e il cafè chantant che vedrà protagonista, Nando Citarella (cantattore, chitarrino e putipù). Nel corso della sua carriera ha collaborato con  l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, il Teatro Marrucino di Chieti, l’Accademia nazionale di Santa Cecilia, l’ Orchestra Nova Philarmonia, Romaeuropa Festival, RAI international, RAI1, RAI3, RADIO1, RADIO3, Radio 3 Belgique, Radio 2 France, ORFF Austria, ZDF Germania. Sul placo anche Claudio Monteleoni (voce e chitarra). Piccolo cambio di programma per il 27 e 28 agosto, quando parteciperà al festival un altro grande esponente della musica napoletana del periodo Liberty che è Claudio Carluccio (fine dicitore e chitarrista) pronto ad esibirsi in duo con Claudio Monteleoni. Nel corso delle serate, verranno eseguite le canzoni più rappresentative dell’epoca fino ad arrivare agli anni 50 con i grandi Totò e Nino Taranto omaggiando musicisti del calibro di Furio Rendine e non mancherà l’omaggio al più grande tenore di tutti i tempi Enrico Caruso, di cui quest’anno si celebra il centenario dalla scomparsa. Uno spettacolo brioso fatto di aneddoti, gags e canzoni.

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