Saranno i ‘Brividi Immorali’ di Laura Morante ad aprire la 39esima edizione del Festival ‘Spoltore Ensemble’ martedì prossimo, 17 agosto, nello straordinario palcoscenico di Largo San Giovanni. I riflettori si accenderanno a parte dalle ore 21.15 su uno spettacolo d’eccellenza che oltre all’artista, per la prima volta protagonista del Festival, vedrà anche la presenza del Jazz Trio, con Marco Zurzolo al sax, Piero De Asmundis al pianoforte e Davide Costagliola al basso.
“Quella che si aprirà martedì sarà la decima edizione dello Spoltore Ensemble che vivrò da sindaco, e quindi è possibile fare bilanci – ha detto il sindaco Luciano Di Lorito -: abbiamo ereditato uno Spoltore Ensemble con un Ente Manifestazioni, con le successive difficoltà economiche derivanti dagli sponsor, poi è arrivato il Covid che ha influenzato l’organizzazione delle ultime due edizioni, ma il Festival comunque è rimasto fondamentalmente un appuntamento importante per Spoltore e per la regione Abruzzo, al quale siamo riusciti a dare continuità sia sotto l’aspetto culturale che come proposta artistica. Per la 39esima edizione i nomi sono di assoluto richiamo, abbiamo operato una scelta chiara: avendo pochi posti a disposizione, abbiamo deciso di spalmare la manifestazione su sei giornate per dare a più persone la possibilità di partecipare agli spettacoli che si svolgeranno a Largo San Giovanni, che comunque potrà ospitare sino a un massimo di 200 persone ogni sera, sedute e distanziate. E la proposta della manifestazione presenta elementi innovativi che sono la preparazione del terreno per la quarantesima edizione”. “La 39esima edizione del Festival unisce elementi del passato, dunque rappresenta l’edizione dell’incontro tra le diverse anime dell’organizzazione e rappresenta il futuro per il suo rilancio in vista della 40esima edizione – ha spiegato il Direttore artistico Angelo Valori -. Ci sono le tante anime che negli anni hanno contribuito a portare avanti la kermesse incrementando il suo prestigio a livello nazionale. L’edizione numero trentanove assomiglia come struttura alle edizioni più prestigiose del passato, con un programma di sei giorni con nove spettacoli che si svolgeranno nel periodo post-ferragosto. Si parte il 17 agosto con lo spettacolo di Laura Morante ‘Brividi Immorali’, in esclusiva per l’Abruzzo, tra l’altro la Morante è un’artista che è stata pochissime volte nella nostra regione, e ci sarà con un evento che unisce teatro e musica”.
‘Brividi Immorali’ è uno spettacolo-racconto, Produzione Cabiria, di famiglie in crisi, omicidi e amici: storie di verità taciute che assumono, senza volerlo, le sembianze di una bugia. Tradimenti e paure alimentati da vecchi rancori o da accadimenti fortuiti, fraintendimenti e rimpianti serbati per anni che arrivano improvvisi a scompaginare le carte, a scrivere da capo un inizio o una fine, mandando all’aria ogni morale. Irregolari e spiazzanti, quasi si muovessero al ritmo di un’improvvisazione jazz, diversissimi eppure legati nel profondo, i Racconti e interludi di Laura Morante si spalancano come finestre spazzate da venti umorali su un mondo di relazioni e affetti, attraversato da una quotidiana violenza, piccola o grande. Ma sopra ogni cosa, su queste donne inquiete, fragili, contradditorie, su questi uomini razionali e infantili, su bambini sognanti e feroci, su città familiari come case di campagna sterminate come continenti da esplorare, veleggia un’esatta, implacabile ironia che, nel disordine degli elementi, scova una bellezza insensata: la melodia disarmonica, imprevedibile e trascinante su cui il destino ci invita a ballare. Note (musicali) in testa e in coda agli interludi di Nicola Piovani suonate dal Jazz Trio, la calda voce di Laura Morante, si fonderanno in un’unica cosa e daranno vita ad una meravigliosa serata.
Laura Morante nasce il21 agosto 1956a Santa Fiora, in provincia di Grosseto, in una famiglia dove la cultura e l’arte sono di casa, il padre, infatti, è lo scrittore e giornalista Marcello Morante, fratello minore di Elsa. Sin da giovanissima è coinvolta dal palcoscenico, dove debutta con Carmelo Bene, per cui recita in diverse pièce teatrali come Riccardo III e S.A.D.E.. Nel 1980 arriva anche l’esordio al cinema nei panni di una giovane tossicodipendente in Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci, fratello minore di Bernardo, con cui poi lavorerà l’anno seguente in La tragedia di un uomo ridicolo (1981) con Ugo Tognazzi e Anouk Aimée. È solo al suo terzo lavoro quando incontra sulla sua strada Nanni Moretti, regista che più di chiunque altro l’ha messa sotto i riflettori, prima con Sogni d’oro (1981) e poi soprattutto con Bianca (1984). Nel 1983 una Morante che ha da poco iniziato a calcare la scena del grande schermo, si ritrova a condividere il set con un divo come Jean-Louis Trintignant in Colpire al cuore di Gianni Amelio. È proprio all’inizio degli anni ’80 che, oltre a prendere parte a produzioni italiane con registi del calibro di Mario Monicelli, partecipa anche ad alcune di stampo francese, che verso la metà del decennio la porteranno a trasferirsi a Parigi. In terra franca raggiunge il successo con la serie TV Les Jurés de l’ombre (1989) di Paul Vecchiali. Donna di grande drammaticità, la permanenza nella capitale francese le permette anche di entrare in contatto non solo col cinema francese, ma europeo in generale; è così che diventa la protagonista nel 1986 del portoghese À flor do mar e nel 1988 del thriller italo-tedesco Un amore di donna. Continua al contempo a lavorare anche in Italia, viene diretta infatti nuovamente da Amelio in I ragazzi di via Panisperna (1989) e si misura con la commedia accanto a Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio in Turné (1990) di Gabriele Salvatores, dimostrando grande naturalità anche in ruoli più leggeri, così come farà più tardi anche con Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì. Nel 1997 è nel cast dello spagnolo Lo sguardo dell’altro come protagonista, una sociologa sessuomane, mentre due anni dopo torna a recitare in Italia, dove vince il Globo d’oro per la sua interpretazione ne L’anniversario (1999). Il nuovo millennio la vede far ritorno in Italia, prendere parte a una nuova commedia, Liberate i pesci! (2000) di Cristina Comencini, e aggiudicarsi un David di Donatello e un Ciak d’oro per La stanza del figlio (2001), dove viene diretta per la terza volta da Nanni Moretti. Nonostante il ritorno in patria, sono ancora molti i registi internazionali che desiderano lavorare con lei nel corso degli anni Duemila, a cominciare dall’inglese Mike Figgis con Hotel (2001) a John Malkovich con Danza di sangue – Dancer Upstairs (2002) fino a un mito del cinema francese come Alain Resnais in Cuori (2006). Nello Stivale oltre a riprendere in mano le redini del teatro, interpreta la scrittrice Sibilla Aleramo in Un viaggio chiamato amore (2002), accanto a Stefano Accorsi nei panni di Dino Campana. Viene diretta da Gabriele Muccino in Ricordati di me (2003), con il quale riceve sia una candidatura ai David di Donatello che ai Nastri d’argento – doppia nomina che riceverà senza vincere anche con Liscio (2006). Il Nastro, però, se lo aggiudica nel 2004 con la commedia L’amore è eterno finché dura di e con Carlo Verdone, di cui interpreta la moglie; abbandonati i ruoli drammatici che aveva caratterizzato gli inizi della sua carriera, segue la scia della commedia anche con il film di Sergio Castellitto, La bellezza del somaro (2010). In questi anni inizia anche una fruttuosa collaborazione con Pupi Avati, che la vede protagonista di tre lavori da lui diretti: Il nascondiglio (2007) e Il figlio più piccolo (2010) per il cinema e Con il sole negli occhi (2015) in TV. La Morante sperimenta anche la regia, portando sul grande schermo Ciliegine (2012), con cui si aggiudica un Globo come Miglior rivelazione, e Assolo (2016), commedie di cui è anche protagonista. Nel 2015 le viene conferito il Nastro d’argento europeo e ormai indirizzatasi pienamente verso ruoli più disimpegnati, condivide ben due volte il set con Marco Giallini in Ogni maledetto Natale (2014) e Se Dio vuole (2015), mentre nel 2018 è protagonista insieme a Rocco Papaleo di Bob & Marys.