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“Grazie al cambio del governo regionale, con il passaggio da D’Alfonso e Paolucci a Marsilio e Verì, e il contestuale avvicendamento dei vertici della Asl Lanciano-Vasto-Chieti e la nomina di Thomas Schael, che ha preso il posto di Pasquale Flacco, il Policlinico di Chieti è tornato a nuova vita ricevendo finalmente il giusto riconoscimento”. Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo a margine della conferenza stampa sul Riordino del SS.Annunziata che si è svolta questa mattina. “In questi 2 anni – ha sottolineato Febbo – sono stati già investiti 16 milioni di euro utilizzati per opere strutturali e per il potenziamento delle strumentazioni tecnologiche. Inoltre, oggi è un giorno importante perché finalmente sono stati definitivamente chiusi tutti i discorsi riguardanti i due project financing: quello faraonico di Maltauro (che avrebbe pesato sulle spalle degli abruzzesi per le prossime 3 generazioni come ha detto il direttore generale Schael) e quello che riguardava il Polo oncologico che, sin da subito, aveva mostrato di non avere le gambe per andare avanti. Si sta lavorando al più reale progetto di potenziamento delle strutture delle palazzine C e F, con una spesa di 49 milioni di euro, a dimostrazione della chiara inopportunità, prevista dal precedente governo regionale, di procedere alla demolizione dell’intero nosocomio, con una spesa di oltre 300 milioni di euro, ma anche con la esternalizzazione di 9 servizi. Inoltre, il Clinicizzato di Chieti esce più rafforzato anche dalla nuova rete ospedaliera che gli riconosce un ruolo fondamentale anche, e soprattutto, per quanto riguarda il polo cardiologico oltre a diverse UOC che erano state “tagliate” da D’Alfonso & Paolucci. La presenza costante dell’Università d’Annunzio che partecipa attivamente a tutte le scelte progettuali e di programmazione è senza dubbio un altro elemento di forza e soprattutto una conquista rispetto alla precedente legislatura, nel corso della quale abbiamo spesso assistito a polemiche e frizioni con la governance sanitaria”.