Uno sguardo crudo e poetico sulla contemporaneità e l’esigenza di costruire una società inclusiva attraverso la presa di coscienza degli elementi di esclusione che la caratterizzano: dalla povertà alla marginalità, passando per la sessualità fino alla disabilità e la tragedia del suicidio. La danza si fa poesia sul palco del Teatro Comunale di Orsogna Camillo De Nardis dove sabato 3 luglio alle 21 e in replica il 4 luglio alle 17.30, andrà in scena per la prima volta in Italia grazie ad Artinvita, “Une Absence de Silence” di Mathieu Touzé, spettacolo liberamente ispirato al romanzo di Olivia Rosenthal “Cosa fanno le Renne dopo Natale?”, testo di grande impatto emotivo che mette in discussione il nostro rapporto con l‘addomesticamento sociale confrontandolo con il trattamento che gli esseri umani infliggono agli animali.
Una traslazione che poggia lo sguardo sulla stessa umanità, quella che porta sul palco Il Collettivo Reve Concret in cui gli attori, primo tra tutti Yuming Hey, attori sui generis che offuscano le identità, fondono i meccanismi della nostra cultura collettiva esplorando una forma di disorientamento dovuto ad un sovraccarico di informazioni, una saturazione causata dalla cultura di massa, dal neoliberismo e l’onnipresenza di internet, vettori di frustrazione e solitudine. I ballerini, permanentemente sul palco, vengono per costruire mondi e schierare le forze con esso. La coreografia dello spettacolo sarà nutrita dai mondi di questi artisti, dalla danza contemporanea, performance e voguing, una danza emancipatrice nata per strada all’interno di comunità minoritarie che eccezionalmente viene ospitata in uno spazio teatrale. L’incontro sul palco della danza con il testo di Olivia Rosenthal racconta questa riconquista di sé e del mondo. Lo spettacolo si propone di rivelare il condizionamento sociale ristabilendo connessioni non più vive ma comunque vitali: istinto, intuizione, ascolto oltre le parole, relazione con la materia, ma anche coscienza dell’ambiente.
Uno spettacolo unico quello che Artinvita porta quest’anno nel cartellone del Festival Internazionale degli Abruzzi che, in realtà, è già vivo nella comunità del paese che lo ospita dove gli artisti sono arrivati il 27 giugno animando il Progetto di Residenze Rurali pensato da Artinvita per creare all’interno delle comunità uno scambio culturale che parte dall’esigenza di rispondere al bisogno di conoscenza per abbattere stereotipi e pregiudizi.