Oggi nella sala consiliare del Comune di Pescara, Regione, Provincia e Sindaci di 17 Comuni hanno sottoscritto il Manifesto d’intenti Contratto di Fiume Pescara
Il fiume Pescara come risorsa e non come struttura ambientale ritenuta da sempre marginale. È lo spirito che da oggi anima e muoverà, questo negli auspici di tutti i soggetti interessati, amministratori e stakeholders che dovranno essere inevitabilmente i protagonisti della valorizzazione del corso d’acqua che dal capoluogo risale verso l’interno fino a Popoli, rappresentando di fatto un’arteria vitale sia dal punto di vista naturale che identitario. È lo spirito che ha spinto questa mattina, nella Sala consiliare del Comune di Pescara, i sindaci, o loro delegati, di 17 Comuni, a sottoscrivere il Manifesto di intenti Contratto di fiume Pescara, frutto di un processo di concertazione cui hanno fatto seguito le deliberazioni di adesione delle singole amministrazioni. La finalità dell’intesa è di attivare strategie e politiche condivise riguardo alla prevenzione del rischio, alla protezione del sistema fluviale, alla valorizzazione delle risorse ambientali e allo sviluppo locale sostenibile socio-economico, attraverso la pianificazione e la programmazione strategica integrata.
La Provincia di Pescara e i 17 Comuni della Val Pescara, di cui Pescara è Capofila, coordinati dalla Regione Abruzzo, si sono nei fatti impegnati a favorire azioni di comunicazione e di partecipazione nell’ottica di arrivare in tempi brevi alla condivisione e alla definizione di una procedura univoca che metta in campo le iniziative di sviluppo del territorio in buona parte già individuate.
Aprendo i lavori, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha affermato <che si tratta di un’opportunità storica per far sì che il fiume Pescara divenga a tutti gli effetti uno strumento di crescita ambientale, sociale ed economica. In una parola il fiume come risorsa non solo per la nostra città ma per tutti quei Comuni che di questa realtà sono da sempre i protagonisti. Ben venga quindi questa iniziativa, che offre alle amministrazioni l’opportunità di riabilitarsi rispetto a scelte non proprio positive che giungono dal passato. Ma per far questo i sindaci devono essere protagonisti e crederci perche da noi dipende se tutto ciò potrà verificarsi e trovare le forza per realizzarsi. Credo che tutti dobbiamo essere convinti, e a me pare che lo siamo, per spingere sui finanziamenti e crescere in maniera univoca perché la forza di questi progetti, che riguardano la nostra dimensione territoriale, dipende proprio dalla volontà di procedere tutti insieme e non ragionare solo in termini di singola realtà. Solo così potremo sviluppare attività economiche, di tutela ambientale e di crescita sostenibile, perché, non dimentichiamolo, l’Abruzzo è la regione verde d’Europa e in questo senso non possono più esserci note stonate>.
Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri ha usato parole forti: <Il fiume Pescara è sempre stato un problema, cementificato e distrutto. Ritenuto, non per “colpa sua”, la causa dell’inquinamento del mare, dell’insabbiamento del porto. In realtà il Pescara è il vero elemento identitario della città di Pescara ma anche dell’entroterra. Pertanto oggi dobbiamo assumerci la responsabilità di restituire al nostro fiume il suo ruolo, ma questo può essere solo il frutto di una volontà politica chiara che possa disegnare un futuro più vantaggioso, più importante sotto l’aspetto della crescita sostenibile. E la Regione in questo senso sta muovendo passi decisi>.
Il vicepresidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente, che ha la competenza specifica in materia ambientale e per ciò che riguarda Parchi e riserve naturali, oltre che sul sistema idrico, ha svolto alcune importanti riflessioni: <Vedere oggi qui tutti i sindaci è un bel segnale. In realtà del contratto di fiume Pescara, che si snoda a cavallo della provincia dell’Aquila anche grazie al Tirino che ne è affluente, si parla da molto tempo, già dal 2007. Oggi però la differenza sta nella capacità di non limitarsi a parlare di conservazione naturale, di biodiversità e di sviluppo; dobbiamo essere all’altezza di codificare le procedure necessarie a passare ai fatti, perché finora questa capacità non c’è stata. Ho partecipato nei giorni scorsi al Tavolo nazionale dei Contratti di fiume e da lì ho avuto la conferma di come questo tema sia ritenuto di rilievo centrale. Solo quattro regioni hanno chiesto risorse pubbliche per la progettualità, e tra queste c’è anche l’Abruzzo. Noi come Regione abbiamo già predisposto una delibera che presto porteremo in Giunta proprio per arrivare a sistemizzare questo percorso. Da lì partiremo per accedere alle risorse non solo del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) ma anche delle altre misure europee in materia ambientale previste dalla programmazione 2021-2027. Oggi quel che conta non è incentivare le idee-progetto ma fare le progettazioni vere, quelle che ci chiede l’Europa, che vuole proposte cantierabili e non solo piani>.
Sono successivamente intervenuti anche il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri, il dirigente di Dipartimento della Regione Abruzzo, Pierpaolo Pescara, e Patrizio Schiazza, consulente della Regione per il Contratto di Fiume.
Si è quindi passati alla firma del contratto di fiume da parte di tutti i sindaci.
Il nuovo “corso del Pescara” muove dunque i suoi passi.
Erano presenti il Sindaco Carlo Masci, il Vice Presidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, l’assessore con delega al Fiume Nicoletta Di Nisio, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri, i sindaci dei comuni di Popoli, Bussi sul Tirino, Capestrano, Tocco da Casauria, Torre dè Passeri, Castiglione a Casauria, Turrivalignani, Scafa, Alanno, Bolognano, Manoppello, Rosciano, Chieti, Cepagatti, San Giovanni Teatino, Spoltore.