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Un angolo di giardino dell’istituto Di Marzio-Michetti di Pescara è stato trasformato in roseto con una panchina. Così gli studenti della II B MAT hanno voluto ricordare il loro compagno Daniel, morto un anno fa in un incidente stradale.

“Sarà un roseto sempre in fiore, con una panchina su cui sedersi per riflettere e riposare, a ricordare, d’ora in avanti, il passaggio e la presenza del nostro studente Daniel Colarossi tra le aule, i corridoi e i laboratori dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria, l’Artigianato e Servizi Ipsias ‘Di Marzio-Michetti’ di Pescara. Una presenza breve, pochi mesi, visto che Daniel ha avuto il tempo di frequentare solo il primo anno prima di essere portato via da un tragico incidente stradale, eppure è una presenza che ancora oggi avvertiamo in modo netto e che dev’essere da monito nei confronti dei suoi compagni, degli altri studenti: ogni volta che salite in sella a un motorino, ricordate quanto sia preziosa la vita e quanto sia importante osservare le regole della guida sicura, perché il dolore che si genera nelle famiglie in seguito alla perdita di un figlio, di un fratello, di un nipote è indescrivibile e insopportabile”. Sono le parole della dirigente dell’Ipsias ‘Di Marzio-Michetti’ Antonella Ascani alla cerimonia odierna di inaugurazione del roseto dedicato e intitolato allo studente della classe I sezione B MAT Daniel Colarossi, originario di San Giovanni Teatino, 15 anni appena, scomparso il 9 agosto 2020 in seguito a un tragico incidente stradale in scooter in via Tirino, a Pescara. Presenti alla manifestazione, oltre alla dirigente scolastica Antonella Ascani, il professor Giuliano Natale, che ha coordinato l’iniziativa, i genitori di Daniel, Alessandro e Michela con la sorella Martina, il Presidente dell’Associazione Vittime della Strada Paolo D’Onofrio, la signora Silvana Sanguedolce, mamma della giovane Chiara Taborre, anche lei ex studentessa della ‘Di Marzio-Michetti’ deceduta in seguito a un incidente stradale 12 anni fa, e alla quale sono già stati dedicati un albero di ulivo e una mimosa, e soprattutto i compagni di scuola e di classe del giovane Daniel, i ragazzi della classe II B MAT che si sono autotassati per acquistare i rampicanti e hanno personalmente lavorato il giardino per impiantare il roseto, circondato dalle foto del giovane.

“Daniel – ha ricordato il professor Natale – era una presenza che a scuola si faceva avvertire, amava il rugby, la musica neomelodica, e la compagnia degli amici. Purtroppo ha avuto il tempo di frequentare un solo anno nella nostra scuola, con diversi mesi in Didattica a distanza per la pandemia da Covid, e il 9 agosto 2020 il tragico incidente in scooter in cui ha perso la vita. Ma io porterò sempre negli occhi il suo sorriso, quando ogni mattina Daniel, arrivando a scuola, veniva da me e mi diceva ‘ci sono prof’”. “Ci incrociavamo spesso nei corridoi o sulle scale della scuola – ha ricordato la dirigente Ascani – e ogni volta, mentre io lo riprendevo per farlo tornare nella sua classe, molto vivace, lui mi sorrideva e faceva svanire ogni ombra di rimprovero. Nel poco tempo che ha potuto trascorrere tra le nostre mura, anche a causa del Covid-19 che ci ha costretto alla didattica a distanza, comunque ha saputo lasciare la sua impronta”. “Il prossimo agosto saranno 21 anni che ho perso Marco, mio figlio, anche lui appena 15 anni – ha ricordato D’Onofrio, Presidente dell’Associazione ‘Familiari Vittime della strada’ – e il dolore si rinnova ogni giorno, eppure non possiamo mollare e proprio nella perdita dei nostri ragazzi dobbiamo trovare la spinta, la forza per andare avanti per parlare ogni giorno con gli studenti, con i più giovani, ricordando loro di essere sempre protagonisti della propria vita e di non metterla a rischio per un comportamento pericoloso sulla strada, per una impennata che ‘fa sembrare figo’, perché dalla morte non si torna indietro”. Quindi D’Onofrio ha letto alcuni passaggi del diario di Marco “in cui c’erano quasi segni premonitori e preparatori nei confronti dei suoi familiari”. I compagni di classe di Daniel hanno letto un testo scritto per ricordare la figura dello studente, per poi far volare palloncini neri e dorati con la scritta ‘Fratello ci manchi’ sulle note del cantante neomelodico di Vasto Niko Pandetta, artista preferito del giovane. Subito dopo il padre di Daniel, Alessandro Colarossi ha piantato l’ultima rosa rampicante, e il professor Natale ha piantumato una seconda rosa rampicante sotto la mimosa di Chiara Taborre con la madre Silvana, “a ricordo di due ragazzi splendidi – ha commentato Natale – che hanno attraversato le nostre vite e che continuano a camminarci accanto in questo giardino”.