CONDIVIDI

“Si avvia a soluzione il problema determinato da una oggettiva carenza di medici pediatri sul territorio dell’ambito di Scafa, che riunisce ben 13 comuni delle aree interne: nell’immediato, per garantire la rapida disponibilità di un terzo pediatra a servizio dell’utenza, si darà la possibilità alle famiglie di accedere a un professionista proveniente da un ambito diverso, che potrà aprire un ambulatorio al confine con la nostra area e che sarà autorizzato dalla Regione Abruzzo ad accogliere i nuovi pazienti-iscritti. A medio termine, invece, lo stesso Governo regionale si farà promotore di un’iniziativa a livello nazionale per individuare deroghe sull’erogazione di servizi essenziali, come quello dell’assistenza sanitaria, per i comuni montani anche al fine di contrastare lo spopolamento dei piccoli territori. Due soluzioni emerse nel corso delle due riunioni avute stamane prima con il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, poi con l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, ai quali va il ringraziamento di tutte le amministrazioni comunali coinvolte per la sensibilità dimostrata verso la problematica e per la rapidità nell’individuazione della soluzione più adatta”. Lo ha detto il sindaco di Scafa Maurizio Giancola ufficializzando l’esito dei due vertici odierni in Regione Abruzzo.

“Il disagio è particolarmente avvertito, proprio perché riguarda la fascia della popolazione più sensibile e fragile, ovvero i bambini di età compresa tra 0 e 14 anni, con le relative famiglie – ha ricordato il sindaco Giancola -. Da mesi, purtroppo, registriamo sul territorio una carenza di medici pediatri a servizio dei 13 Comuni dell’ambito che riunisce Scafa come ente capofila, e poi i territori di Manoppello, Lettomanoppello, Serramonacesca, Alanno, Cugnoli, Roccamorice, Sant’Eufemia a Maiella, Caramanico, San Valentino, Salle, Abbateggio e Turrivalignani, dunque tutti i comuni che dal fiume Pescara vanno verso l’interno. Fino a poco tempo fa un’area tanto vasta poteva contare sulla presenza di 4 medici pediatri, ora ne abbiamo solo 2, evidentemente troppo pochi per riuscire a coprire tutte le esigenze di un tale territorio, una carenza che ha determinato grosse e comprensibili criticità soprattutto in periodo Covid-19. Purtroppo ci sono attualmente difficoltà a livello giuridico per poter procedere con la nomina di un terzo pediatra, perché oggettivamente tale procedura impone oggi di tenere conto dell’utenza di età compresa tra 0 e 6 anni e, in tale range i numeri dei potenziali clienti non sono tali da giustificare l’individuazione del terzo professionista. Tuttavia dalla riunione prima con il Presidente Sospiri, poi con l’assessore Verì, sono venute fuori due soluzioni, la prima rapida e immediata, la seconda a medio termine. In sostanza, ora verrà nominato un nuovo pediatra in un ambito diverso, al quale verrà data la possibilità di aprire un ambulatorio al confine con l’ambito di Scafa, io ho ipotizzato l’area di Piano d’Orta, e tale professionista avrà l’opportunità di prendere anche pazienti dell’ambito di Scafa, dunque torneremo ad avere 2 medici pediatri direttamente sul territorio e un terzo di altro ambito, in modo da colmare subito la carenza del servizio. Fra l’altro il professionista arriverà dall’ambito vicino Tocco da Causaria-Torre de’ Passeri-Bolognano e, soprattutto, ha la capienza necessaria per accogliere pazienti. Tale soluzione permetterà di risolvere tempestivamente la problematica. Poi – ha aggiunto il sindaco Giancola – c’è invece una soluzione a medio termine, ovvero: la Regione Abruzzo si farà promotrice di una iniziativa a livello nazionale per individuare delle deroghe nell’erogazione dei servizi a favore dei Comuni montani, a partire, ma non solo, da quello inerente l’assistenza sanitaria. L’iniziativa sarà dedicata ai comuni montani proprio perché sono quelli che più di altri registrano difficoltà oggettive di spostamenti dell’utenza, specie in alcuni mesi dell’anno, e dunque hanno più bisogno della disponibilità di servizi in loco. A tal fine la Regione a breve riconvocherà tutti i sindaci interessati per individuare insieme i criteri che dovranno disciplinare tali deroghe, ad esempio, per l’assegnazione di ulteriori medici pediatri potremmo chiedere di valutare l’utenza di età compresa tra 0 e 14 anni, anziché 6 anni, e in tale ambito già oggi avremmo avuto i numeri utili per giustificare la nomina del terzo pediatra. Peraltro tali deroghe oggi sono indispensabili per i nostri territori perché ci consentiranno di contrastare in modo concreto il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, dove spesso proprio la carenza di servizi determina la fuga delle giovani famiglie”.

CONDIVIDI